Gamergate: differenze tra le versioni
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{{S|videogiochi}}[[File:Zoe_Quinn_Car_2014.jpg|thumb|La [[Sviluppatore di videogiochi|sviluppatrice]] [[Zoë Quinn]], il bersaglio iniziale della campagna di molestie]]{{F|videogiochi|settembre 2019}}{{Correggere|||la sintassi è spesso confusa, probabilmente a seguito di traduzione automatica|argomento=Società|data=aprile 2019}}▼
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'''Gamergate''' fu una controversa campagna di molestie organizzata soprattutto tramite l'uso dell'omonimo [[hashtag]] per [[Twitter]], #Gamergate, e incentrato sul [[sessismo]] e il [[progressismo]] nella cultura dei [[Videogioco|videogiochi]]
== Storia ==
=== La campagna ===
Dagli inizi di agosto 2014, numerose donne coinvolte nell'industria videoludica, come le [[Sviluppatore di videogiochi|sviluppatrici]] [[Zoë Quinn]] e [[Brianna Wu]] e la critica culturale [[Anita Sarkeesian]], furono oggetto di molestie. Dopo che un ex fidanzato di Quinn pubblicò un lungo articolo denigratorio nei confronti della donna<ref>{{cita news|url=https://www.nytimes.com/2014/10/16/technology/gamergate-women-video-game-threats-anita-sarkeesian.html|titolo=Feminist Critics of Video Games Facing Threats in 'GamerGate' Campaign|autore=Nick Wingfield|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=15 ottobre 2014|lingua=en|accesso=22 agosto 2017}}</ref> sul proprio [[blog]] personale, altre persone iniziarono ad accusarla di avere iniziato una relazione con un [[giornalista]] in cambio di copertura mediatica e le inviarono minacce di aggressione e di morte.<ref>{{cita news|url=https://www.csmonitor.com/Technology/Tech-Culture/2014/1125/Gamergate-and-the-new-horde-of-digital-saboteurs|titolo=Gamergate and the new horde of digital saboteurs|autore=Fruzsina Eördögh|pubblicazione=[[The Christian Science Monitor]]|data=25 novembre 2014|lingua=en|accesso=22 agosto 2017}}</ref> Tutti coloro che approvavano l'articolo dell'ex fidanzato e che diffondevano queste accuse contro Quinn, si organizzarono sotto l'hashtag #Gamergate e, oltre a ciò, crearono canali [[Internet Relay Chat|IRC]] e si organizzarono su altre piattaforme di condivisione come [[Reddit]], [[4chan]] e 8chan. Molti sostenitori della campagna erano anonimi e la stessa campagna non ha un capo, un portavoce o un manifesto ufficiali. Tutte le dichiarazioni affermanti di essere rappresentanti di Gamergate sono risultate inconsistenti e contraddittorie, rendendo difficile per gli osservatori identificare i reali obbiettivi e motivi della campagna. Di conseguenza Gamergate è stata definita dalle molestie che i suoi sostenitori hanno perpetrato{{citazione necessaria}}. Alcuni sostenitori di Gamergate hanno tentato di dissociarsi dalle accuse di [[misoginia]] e molestie, ma i loro tentativi sono stati spesso respinti come insinceri e autoreferenziali.
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