Unione Democratica per la Repubblica: differenze tra le versioni

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Buttiglione ricostituì i [[Cristiani Democratici Uniti]] (con la defezione però del ministro [[Gianguido Folloni]]); Mastella fondò invece l'[[Unione Democratici per l'Europa]] (UDEUR), con l'intento di proseguire l'esperienza dell'UDR, ma finendo poi per allearsi con la coalizione dell'Ulivo; Cossiga e i suoi fedelissimi decisero di creare nel novembre del 1999 l'[[Unione per la Repubblica (Italia)|Unione per la Repubblica]], che nel 2000 partecipò alla formazione politica del [[Trifoglio (coalizione)|Trifoglio]].
 
Il Patto Segni, ridotto ormai a due soli deputati ([[Diego Masi]] e [[Giuseppe Bicocchi]]), scelse di collocarsi nel centrodestra, stringendo un accordo con [[Alleanza Nazionale (Italia)|Alleanza Nazionale]] per le elezioni europee del 1999.
Il movimento Socialdemocrazia Liberale Europea di Enrico Ferri confluì in [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (Ferri sarà candidato alle elezioni europee del 1999 ed eletto europarlamentare).
Il Partito Liberale di Stefano De Luca confluì anch'esso in Forza Italia.
Unità Repubblicana si dissociò dall'UDR sin dal momento in cui il partito dichiarò il proprio sostegno al Governo D'Alema I; nel 2001 confluì nel [[Partito Repubblicano Italiano]] di [[Giorgio La Malfa]], nel frattempo sganciatosi da centrosinistra e alleatosi col centrodestra.
Nel febbraio del [[2000]] alcuni esponenti dell'UDR, guidati dal senatore [[Alessandro Meluzzi]] e da [[Stefano Pedica]], diedero vita ad un piccolo movimento, i [[Cristiano Democratici Europei]], che seguirà un percorso autonomo per finire nel 2001 in Rinnovamento italiano..
 
L'UDR, di fatto, partecipò a pochissime consultazioni elettorali, tra cui le [[elezioni regionali in Sardegna del 1999]], nelle quali ottenne il 4,1% dei voti e 3 consiglieri regionali.
 
==Note==
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