Hilde Benjamin: differenze tra le versioni
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dal 1954 accede persino al comitato centrale del [[Partito di Unità Socialista di Germania]] (SED).<ref name="hdg"/>
Servendosi delle cariche assegnatele, si adopera per l’istituzione di giurie popolari, ma si applica anche con rigore per la lotta contro gli oppositori del comunismo. Di persona, pronuncia due sentenze di morte. Per il suo procedere considerato in genere
La Benjamin si orienta al giurista russo [[Andrej Januar'evič Vyšinskij]] e
La stampa occidentale le riconosce anche dei meriti: si adopera per una riforma del [[diritto di famiglia]], facendo abolire la discriminazione dei bambini nati al di fuori del matrimonio. Ingaggia inoltre una battaglia in favore dell'emancipazione femminile, ottendo delle riforme anche in altri punti (ad esempio nell'[[Nome (diritto)|uso del cognome]]). Si batte infine per il divorzio e per le prospettive professionali della donna.<ref name="fem"/>
Con il passare del tempo, si oppone energicamente al processo di [[destalinizzazione]] in corso nei paesi satellite dell'[[Unione Sovietica]], perseguendo in questo modo l'obiettivo di salvaguardare la stabilità della DDR con una linea dura che alla lunga risulta obsoleta e si converte in un fattore scomodo. Per questo suo atteggiamento nel 1967 il Segretario Generale [[Walter Ulbricht]] fa pressione su di lei, sicché la Benjiamin viene in pratica obbligata a ritirarsi dalla carica di Ministro di Giustizia dichiarando l'età come pretesto.<ref name="ber"/><ref name="rew"/> Resta comunque fino alla morte nel comitato centrale del partito e le viene assegnato un incarico di quadro alla scuola ''Deutsche Akademie für Staats- und Rechtswissenschaft''.
Muore pochi mesi prima della caduta del [[Muro di Berlino]].<ref name="hdg"/> Nel 2013 si ispira alla sua vita il film ''Hilde Benjamin - Die Scharfrichterin der DDR''.<ref name="mdr"/>
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