Hilde Benjamin: differenze tra le versioni

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http://www.fembio.org/biographie.php/frau/biographie/hilde-benjamin/|titolo=Hilde Benjamin|accesso=25 ottobre 2019}}</ref> Svolge l'attività di giudice, sale alla carica di vicepresidente della Corte Suprema della DDR<ref name="hdg"/>, ma nel 1953 riprende la sua ascesa passando al mandato di Ministro di Giustizia.<ref name="rew">{{cita web|url=http://akj.rewi.hu-berlin.de/zeitung/04-1/pdf/biogr.pdf|titolo=Prof. Dr. Hilde Benjamin|accesso=25 ottobre 2019}}</ref>
 
Nel contesto di uno stato in praticapraticamente privo della [[divisione dei poteri]],<ref name="zeit"/>
dal 1954 accede persino al comitato centrale del [[Partito di Unità Socialista di Germania]] (SED).<ref name="hdg"/> Dal 1949 al 1967 è anche deputata parlamentare.
 
Servendosi delle svariate cariche da lei ricoperte, si adopera per l’istituzione di giurie popolari, ma si applica anche con rigore per la lotta contro gli oppositori del comunismo. Di persona, pronuncia due sentenze di morte. Per il suo procedere considerato in genere intransigente nei confronti degli imputati, la stampa occidentale la critica duramente comparandola alle figure naziste che in precedenza avevano preseguitato lei e la sua famiglia.<ref name="fem"/> In seguito, il presidente tedesco [[Roman Herzog]] nel suo discorso inaugurale del 1994 contrapponericorda lil concettonome didella Benjamin come contrario del termine [[stato di diritto]] al nome della Benjamin.
 
La Benjamin si orienta al giurista russo [[Andrej Januar'evič Vyšinskij]] ispirandosi a lui anche nel il modo di presentarsi in pubblico. Compare in tribunale in cravatta e con la [[treccia russa]] arrotolata sulla testa, per cui viene soprannominata, tra l'altro, con il nomignolo ''la russa'' (oltre a quello di ''Rote Guilliottine'', ghigliottina rossa).<ref name="ber"/><ref name="rew"/><ref name="mdr">{{cita web|url=https://www.mdr.de/zeitreise/ddr/hilde-benjamin148.html|titolo=Scharfrichterin der DDR|accesso=25 ottobre 2019}}</ref>
 
La stampa occidentale le riconosce anche dei meriti: nel 1965 si adopera per una riforma del [[diritto di famiglia]], facendo abolire la discriminazione dei bambini nati al di fuori del matrimonio. Ingaggia inoltreIntraprende una battaglia in favore dell'emancipazione femminile, raggiungendo delle riforme anche in altri punti (ad esempio nell'[[Nome (diritto)|uso del cognome]]). Ottiene riforme per il divorzio e per le prospettive professionali della donna.<ref name="fem"/>
 
Fa legiferare anche nel [[diritto penale]], migliorandoraggiungendo lamiglioramenti nella situazione delle donne che abortiscono e depenalizzadola delenalizzazione idei rapporti omosessuali come tali.<ref name="rew"/>
 
Con il passare del tempo, si oppone energicamente al processo di [[destalinizzazione]] in corso nei paesi satellite dell'[[Unione Sovietica]], perseguendo in questo modo l'obiettivo di salvaguardare la stabilità della DDR con la sua linea dura che anche del punto di vista sovietico risulta obsoleta; si converte in tal modo in un elemento scomodo. Per questo suo atteggiamento nel 1967 il Segretario Generale [[Walter Ulbricht]] fa pressione su di lei, sicché la Benjiamin viene in pratica obbligata a ritirarsi dalla carica di Ministro di Giustizia dichiarando l'età avanzata come pretesto.<ref name="ber"/><ref name="rew"/> Pur rimanendo fino alla morte nel comitato centrale del partito, per il resto deve accontentarsi un incarico di quadro alla scuola ''Deutsche Akademie für Staats- und Rechtswissenschaft''. Il regime della Germania Est, dal canto suo, continua ininterrottamente a conferirle le onoreficenze del caso, tra cui quella dell'[[Ordine di Karl Marx]].
 
Muore pochi mesi prima della caduta del [[Muro di Berlino]], evento che a detta del figlio sarebbe stato per lei una cosa insopportabile.<ref name="fem"/>

Nel 2013 si ispira alla sua vita il film ''Hilde Benjamin - Die Scharfrichterin der DDR'', prodotto dall'emittente [[Mitteldeutscher Rundfunk]].<ref name="mdr"/>
 
== Note ==