D'Isernia: differenze tra le versioni
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inserito il titolo originale delle "Consuetudines Neapolitanae" di Camillo Salerno |
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}}La famiglia '''d'Isernia''', secondo alcune fonti<ref name=":0">[https://books.google.it/books?id=txYo310fmxUC&pg=PA117&lpg=PA117&dq=andrea+d%27isernia+corvo&source=bl&ots=V3sEGTJT3H&sig=ACfU3U2UUeop2qfop19DWIAqdKfj8h-Q_g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjXz-y-i5XlAhWMUlAKHZUpA-YQ6AEwBXoECAgQAQ#v=onepage&q=andrea%20d'isernia%20corvo&f=false ''Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis'', Parte Terza, Napoli 1671, Libro indirizzato: all’Illustrissimo & Eccellentissimo Signore Don Pietro Antonio; Raymondo Folch De Cardona olim D’Aragona]. Vedere a pagina 116 ''«Si disse questo primiero Andrea d’Isernia della Patria, come era in costume de’ Letterati, e Giuriscosulti più famosi di quei tempi; e Camillo Salerno nella prefatione, che fè alle consuetudini di Napoli, volse, che questo Andrea fosse nato in Isernia della nobil famiglia de’ Rampini; e di ciò haverne ritrovato, e veduto molte scritture sottoscritte di propria mano di esso Andrea, nelle quali si cognominava de Rampinis»'' e poi vedere a pagina 118 ''«[...] Famiglia Rampinis della Città d’Isernia, della qual famiglia detto habbiamo, che ancor s’originò la famiglia d’Isernia, propagata da quel tanto famoso Giurisconsulto Andrea [...]»'' </ref> che si basano sulla prefazione alle "''
== Origini del cognome ==
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== Origini della famiglia ==
Bisogna ricordare che esistono notizie contrastanti riguardo il luogo di nascita del Grande Andrea d'Isernia<ref name=":1">L'aggettivo Grande è attribuito ad Andrea d'Isernia per distinguerlo da suo nipote, omonimo del nonno e figlio di Roberto d'Isernia. Per maggiori dettagli si consiglia di vedere i "Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis", Volume 3, "Della Famiglia D'Isernia e Corvo"</ref> che: secondo Camillo Salerno nella sua prefazione alle "''
<small>Citazione tratta da: "''Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis''", Parte Terza, pagina 116, Napoli 1671. Va notato che questa citazione si basa sulla prefazione ''alle Consuetud. Di Napoli'' di Camillo Salerno, così come riportato sulle note laterali del testo di C. De Lellis.</small></blockquote>
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