Tolleranza zero: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Elisione obbligatoria |
|||
Riga 12:
A parte questa genesi, ''tolleranza zero'', da [[Parola d'autore|modo di dire]] per manifestare la propria fermezza, è diventato un sintagma che designa una linea di politica criminale (o comunque disciplinare), in riferimento a una particolare categoria di trasgressioni come ad esempio nei confronti del fumo. La tolleranza zero viene tipicamente applicata dalle scuole, relativamente a certi ambiti quali la detenzione e l'utilizzo di droghe o di armi. Per esempio, uno studente trovato in possesso di droga o di armi in una scuola che applica la tolleranza-zero incorrerà immediatamente nella massima sanzione prevista. È chiaro che una tale politica richiede una normativa estremamente esplicita; una normativa confusa o generica potrebbe provocare altrimenti grosse conseguenze.
===In Italia===
In Italia, l'espressione tolleranza zero è stata utilizzata in accezioni diverse, da diverse parti politiche, spesso perdendo ogni relazione con la teoria che ne è alla base formale: numerosi Governi hanno voluto interpretare questa politica varando diversi "pacchetti sicurezza" basati sul generico inasprimento delle sanzioni, dei divieti e delle pene detentive; alcuni sindaci<ref>L'ex sindaco di [[Salerno]] [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]] ha cercato di attuare nella propria città, la politica della tolleranza zero. Anche a [[Treviso]] l'ex sindaco [[Giancarlo Gentilini]], soprannominato "Lo Sceriffo", ha attuato una politica di tolleranza zero.</ref> invece l'hanno intesa come
==Populismo penale==
|