Definitezza: differenze tra le versioni
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La '''definitezza''' è, in [[linguistica]], la capacità di un [[sintagma nominale]] di fare riferimento alla realtà o ad una entità con maggiore o minore precisione. Nelle [[lingue germaniche]] e in quelle [[Lingue romanze|romanze]], definitezza e indefinitezza sono espresse attraverso gli [[Articolo (linguistica)|articoli]] (compreso l'articolo zero). Nelle lingue prive di articolo, quali sono la gran parte delle [[lingue slave]], definitezza e indefinitezza sono espresse attraverso la posizione delle parole, dal [[Caso (linguistica)|caso]] o dal [[Modo (linguistica)|modo del verbo]].<ref>Beccaria, ''Dizionario di linguistica'', cit., lemma ''definito/indefinito''.</ref><ref name=simone322>Simone, ''Fondamenti di linguistica'', cit., pp. 322-323.</ref>
Il [[nome proprio]] esprime il massimo di definitezza, in quanto individua univocamente un individuo. All'estremo opposto sta il [[pronome indefinito]], che funziona come una sorta di segnaposto nell'[[enunciato]], anche se, in qualche misura, veicola degli elementi di identificazione (ad esempio, il pronome italiano ''qualcuno'' è caratterizzato dal [[tratto semantico]] [animato], mentre il pronome inglese ''somewhere'' indica un qualche luogo ecc.).<ref name=simone322/>
Si vedano i seguenti esempi:
{{frase|Ho visto Caetano Veloso.}}
{{frase|Ho visto un cantante.}}
{{frase|Ho visto qualcuno.}}
Nel primo esempio, il nome proprio individua univocamente il cantante brasiliano [[Caetano Veloso]]. Nel secondo, il sostantivo ''cantante'' definisce il tipo di entità designato, ma non lo individua. Nel terzo, il pronome indefinito ''qualcuno'' ha la stessa funzione di una incognita algebrica.<ref name=simone322/>
== Note ==
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