San Martino in Strada: differenze tra le versioni

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|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2018.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2018
|Sottodivisioni=[[Ca' de' Bolli]], [[Ca' del Conte]], [[Cascina Pompola]], [[Sesto Pergola]]
|Divisioni confinanti=[[Cavenago d'Adda]], [[Cornegliano Laudense]], [[Corte Palasio]], [[Lodi]], [[Massalengo]], [[Ossago Lodigiano]]
|Zona sismica=3
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Sul principio del secolo XVI, il paese fu devastato dalle soldatesche straniere, al punto che si dovettero lasciare incoltivati grossi possedimenti. Il 25 giugno [[1526]] si accamparono qui le truppe papali collegate coi Veneziani contro la [[Spagna]], comandate dal Duce d'Urbino; qui vennero a consiglio i comandanti militari per poi muovere su [[Milano]] e provocare la resa del Duca [[Francesco II Sforza]].
 
In [[età napoleonica]] ([[1809]]-[[1816|16]]) al comune di San Martino in Strada furono aggregate [[Cà dei Bolli]], [[Caviaga]], [[Muzza Piacentina]], [[Cascina Pompola|Pompola]], [[Sesto (San Martino in Strada)|Sesto]] e [[Soltarico]], ritornate autonome con la costituzione del [[regno Lombardo-Veneto]]. Cà dei Bolli e Sesto furono aggregate definitivamente nel [[1869]]<ref>Regio Decreto 27 gennaio 1869, n. 4870</ref>.
 
Negli anni 50-60 del [[XX secolo]] durante il grande esodo agricolo il Comune registra una notevole flessione di abitanti. Dopo questo periodo il Comune incomincia a ripopolarsi ed il trend continua ad oggi. Ciò è dovuto, per la maggior parte, sia alla vicinanza con [[Lodi]], sia alla possibilità di edificare con tipologie difficilmente possibili nel capoluogo.