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Tito Zaniboni organizzò un fallito attentato a Benito Mussolini il 4 novembre 1925. Arrestato, fu condannato a trent'anni di reclusione. Fu scarcerato l'8 settembre 1943. Nel febbraio 1944, il maresciallo [[Pietro Badoglio]] gli affidò l'incarico di alto commissario "per l'epurazione nazionale dal fascismo". A età maggio rassegnò le dimissioni. Nel [[Governo Badoglio II|secondo Governo Badoglio]] fu poi nominato alto commissario per i profughi e i reduci.
[[Peppino Garibaldi|Peppino]] [[Ricciotti Garibaldi jr|Ricciotti]] e [[Sante Garibaldi]] si trasferirono in Francia nel 1925 e proseguirono nell'organizzazione di una legione garibaldina. In seguito Ricciotti entrò in contatto con il vice questore Francesco La Polla, il quale reclutò i tre fratelli come agenti del [[Governo Mussolini|governo fascista]]<ref>{{cita|Fucci, Le polizie di Mussolini|p. 33: "Il La Polla convinse Ricciotti Garibaldi (e questi, a sua volta, i fratelli Peppino e Sante) a diventare - a pagamento- agente segreto del fascismo"}}.</ref>. La polizia francese svolse le sue indagini e individuò Ricciotti come agente provocatore ; il 5 novembre 1926 lo arrestò. Peppino partì per New York dove rimase fino al 1940, quando tornò in Italia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre venne arrestato dai tedeschi e rinchiuso a [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]]. Finita la guerra, si ritirò a vita privata.
== Pubblicazioni omonime ==
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