Il figliol prodigo (Prokof'ev): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{Composizione musicale |titolo=Il figliol prodigo |compositore= Sergej Sergeevič Prokof'ev |tonalità= |forma=Balletto |opus= op. 46 |epocacomposizione= 1928 |pri...
 
Aggiunto argomento
Riga 20:
 
Da questo lavoro Prokof'ev trasse alcune parti inserendole nella sua [[Sinfonia n. 4 (Prokof'ev)|Sinfonia n. 4]], Op. 47 del 1930; poiché il lavoro venne fatto velocemente, il musicista ha semplicemente trasportato i brani senza modificarli dalla partitura del balletto<ref>{{cita libro | nome=Vincenzo | cognome=Buttino | titolo=Invito all'ascolto di Prokofiev | anno=2000 | editore=Mursia | città=Milano | p= 162 }}</ref>.
 
==Argomento==
Il balletto è costituito da tre scene che comprendono dieci episodi, ognuno dei quali dura circa tre minuti. Il racconto è solo in parte ispirato dalla parabola evangelica, con omissioni e diverse aggiunte necessarie all'azione scenica.
===Prima scena===
Un giovane, dopo una discussione con il padre, vuole partire in compagnia di due amici occasionali; le sorelle tentano invano di trattenerlo. Il ragazzo è in cerca di avventure e, spavaldamente, respinge con forza ogni tentativo di dissuasione.
===Seconda scena===
In un paese lontano, sotto un tendone, un gruppo di strani uomini, calvi e balzandozi, si diverte intorno a una tavola ricca di vivande. Il giovane entra con i suoi amici e tenta di avvicinarsi a quelle strane persone che si mostrano, però, subito diffidenti; quando il ragazzo offre loro da bere ecco che cambiano atteggiamento e lo accolgono festosamente. Improvvisamente appare una bellissima sirena vestita di rosso con un grande mantello; il giovane, subito attratto dalla donna, viene irretito in un gioco di seduzione. Come stordito, viene fatto ubriacare dai due compagni e alla fine depredato di tutto dagli strani uomini, dalla sirena e anche dai falsi amici; quando si riprende se ne va in preda alla disperazione. Nella tenda rientra la sirena e la tavola si trasforma come per magia in un vascello.
===Terza scena===
Il figliol prodigo, affranto per il rimorso, decide di ritornare nella sua terra dalla famiglia. Vestito di stracci, stremato, giunge davanti alla sua tenda e cade svenuto. La famiglia gli si avvicina con apprensione, il giovane chiede perdono al padre che lo abbraccia e lo rassicura.
 
==Organico==