Cronica dell'Anonimo Romano: differenze tra le versioni

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La ''Cronica dell'Anonimo romano'' era originariamente composta da 28 capitoli. Il capitolo XVIII, quello inerente alla storia di Cola di Rienzo, è il più grande dell'opera, e sin dal seicento fu pubblicato a parte con il titolo ''Vita di Cola di Rienzo''.<ref name="Vita di Cola"/> Questo maggior interesse che gli studiosi ebbero nei confronti della parte dell'opera dedicata a Cola di Rienzo impedì che parte della restante opera fosse tramandata ai posteri.<ref name="Vita di Cola"/> Per questa ragione, degli originali 28 capitoli, 9 sono andati perduti.<ref name="Vita di Cola"/>
 
Gli eventi narrati nell'opera coprono un arco di anni che va dal [[1325]] al [[1357]].<ref name="Billanovich">{{cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/05/guerra-all-anonimo.html| GUERRA ALL' ANONIMO |3 febbraio 2017}}</ref> Tutti gli eventi descritti, stando agli studi di [[Billanovich]], furono vissuti in prima persona dall'autore, e questo garantisce l'accuratezza e l'affidabilità di quanto da lui riportato.<ref name="Billanovich"/> Sebbene la maggior parte dell'opera si concentri sulla storia di [[Roma]] in quegli anni,<ref name="Cronica dell'Anonimo">{{cita web|https://www.viella.it/libro/9788883340086|Anonimo romano-Scrivere la storia alle soglie del Rinascimento|3 febbraio 2017}}</ref> vi sono anche capitoli dell'opera che narrano vicende ambientate in altre città, come la cacciata degli [[Scaligeri]] da [[Padova]],<ref name="Billanovich"/> o la grande nevicata di [[Bologna]] del [[1338]].<ref name="Billanovich"/>
 
Il linguaggio dell'opera è il [[dialetto romanesco]] medievale, descritto da alcuni studiosi, per l'uso che ne fa l'autore, come dotato di una purezza raramente vista in altre forme linguistiche regionali.<ref name="Cronache medievali"/> L'opera quindi è importante anche dal punto di vista linguistico, perché fornisce un affresco vivido di com'era il volgare romanesco prima di essere influenzato dal [[dialetto fiorentino]].<ref name="Anonimo romano"/> La scelta del [[volgare]] è spiegata dall'autore con la volontà di permettere a tutti, anche alle persone meno colte, di potersi approcciare al suo lavoro, traendone un'utilità.<ref name="Anonimo"/> In virtù del suo linguaggio schietto e colorito, la ''Cronica dell'Anonimo romano'' è stata definita da Contini "''uno dei capolavori dell’antica letteratura italiana''"<ref name="Adelphi"/> e studiosi come lo stesso Contini e [[Carlo Emilio Gadda]] hanno elogiato l'abilità dell'autore nel rappresentare la psicologia umana e nel descrivere con la massima vivacità gli eventi narrati, considerando l'opera come dotata di un'eleganza espressiva superata nella prosa del trecento solo da [[Giovanni Boccaccio]].<ref name="Cronica dell'Anonimo"/>