Contro l'amore: differenze tra le versioni

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'''''Contro l'amore''': una polemica'' è un [[saggio]] scritto dalla [[sociologia|sociologa]] [[Laura Kipnis]], che analizza la moderna concenzioneconcezione dell'[[amore]] e delle coppie a lungo termine. Malgrado già dal titolo si presagisca lo stile [[Polemica|polemico]] con cui viene trattato l'argomento, le tesi esposte non sono in realtà contro l'amore in senso assoluto, ma solo contro alcuni degli aspetti e degli ideali delle relazioni moderne.
 
==Argomentazioni principali==
===La [[fallacia]] del presupposto di fondo===
L'[[Autore|autrice]] sostiene che la maggior parte dei problemi delle moderne relazioni di coppia a lungo termine, sono dovuti ai falsi presupposti insostenibili in eterno su cui esse sono basate, ovvero:
* l'amore dura in eterno;
* il partner è l'unica fonte di soddisfacimento per la maggior parte dei nostri bisogni;
* per decine di [[Anno|anni]] si può [[Amore|amare]] e [[Sessualità umana|fare sesso]] con una sola [[persona]] tenendo viva la [[Passione (sentimento)|passione]].
* impegnandosi abbastanza è possibile conciliare l'irrazionalità dell'[[amore romantico]] (l'innamoramento, la passione) alla razionalità delle coppie di lunga data.
 
L'autrice sostiene che quando inevitabilmente queste convinzioni si scontrano con la realtà, invece di concludere che ad essere sbagliata sia questa concezione dell'[[amore]], siamo portati a pensare o che «''abbiamo sbagliato persona, dobbiamo trovare quella giusta''» (ragionamento che porta alla [[monogamia seriale]], in cui di solito non si fa altro che replicare la stessa situazione), o che «''quello che non va siamo noi, non la società''» (ragionamento che ci spinge a [[conformismo|conformare]] i nostri [[Desiderio (filosofia)|desideri]] più intimi alle pretese della [[società]]).
 
=== La logica del lavoro nell'amore ===
Una delle convinzioni della società contemporanea è che ogni membro di una coppia debba impegnarsi per mantenere viva la [[passione]] ("che gioia", commenta l'autrice): ma questo introduce la logica del [[Lavoro (economia)|lavoro]] nel campo dei sentimenti. L'autrice cita in proposito [[Adam Phillips]]:
<center>«''Nella nostra vita sessuale [(...]) non è possibile impegnarsi in una relazione più di quanto non sia possibile imporsi di avere un'[[erezione]] o di decidere di fare un determinato [[sogno]]. È proprio quando ci si impegna per raggiungere certi scopi che si sa di aver fallito, perché già manca qualcosa''»</center>
 
Alcune delle affinità col lavoro indicate dall'autrice:
* l'idea dell'impegno costante; soprattutto quando le cose non vanno bene, si è portati a pensare che "non ci si sta impegnando abbastanza"
* la routine e l'[[alienazione]], come per gli [[Operaio|operai]] in una [[catena di montaggio]]
* il [[sessualità|sesso]] come un "timbrare il cartellino"
* la sequela di regole e divieti
* quando il desiderio è scemato, il partner [[Gelosia (sentimento)|geloso]] lavora come un [[poliziotto]] che vigila sul rispetto della fedeltà
 
===I lavoratori privi di passioni sono produttivi per la società===
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La [[monogamia]] a lungo termine è efficace in questo fenomeno di controllo e annichilimento delle passioni: produce persone [[noia|annoiate]], le abitua ad accettare la sottomissione (verso il partner) anche nell'ambiente domestico, ha una azione di controllo contro l'insorgere di nuove passioni (gelosia e ricatto), inoltre porta molte persone a vivere il lavoro come una fuga dalla vita [[famiglia (società)|familiare]]. <BR>
Diversamente, le persone che riscoprono l'innamoramento e compiono [[adulterio]], pongono tutto il resto in secondo piano, collocano continuamente la nuova fiamma al centro dei loro pensieri, sacrificano tutte le altre attività (ad esempio dandosi malati al lavoro), eed il sesso e la relazione portano via tutte le loro energie mentali e fisiche. <BR> L'autrice invita a domandarsi tra questi due scenari, posto che il primo è quello più utile alla «''società della produzione''», quale sia quello più utile alla [[felicità]] delle persone.
 
===La relazione moderna: una «Coppia cameratesca»===
L'autrice nota che la tendenza ad organizzarsi in gruppi permanenti o semipermanenti di due persone la ritroviamo nella maggior parte della popolazione terrestre, ma tuttavia le tipologie di questi raggruppamenti a due variano enormemente da cultura a cultura; l'autrice trova quindi curioso che nella società occidentale contemporanea, che si suppone sia molto libera ed [[emancipata]], ci sia una schiacciante predominanza di una particolare tipologia: la «''[[coppia cameratesca]]''».
 
L'autrice, applicando l'[[Ipotesi di Sapir-Whorf]] alla struttura del linguaggio della coppia moderna, si chiede quale visione della realtà emerga da esso: ella osserva che l'unità discorsiva ricorrente, è il [[divieto]]; avendo raccolto centinaia di interviste in proposito, l'autrice riporta nel testo un campione delle risposte ricevute alla domanda: «''quali sono gli obblighi posti dalla vita di coppia?''». Il risultato è una interminabile sequela di imposizioni (pp.pagine 87-95), che a detta dell'autrice <ref>[http://www.theminnesotareview.org/ns58/kipnis.htm http://www.theminnesotareview.org/ns58/kipnis.htm]</ref>, appaiono inizialmente divertenti, ma si rivelano via via sempre più irritanti per il lettore.
 
L'autrice sostiene che uno dei [[paradosso|paradossi]] della coppia moderna è la coesistenza dell'[[ideale]] dell'«''essere se stessi''» ed il suddetto regime di divieti e cambiamenti a cui dobbiamo abituarci per vivere insieme; insomma uno dei [[Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo|diritti fondamentali dell'uomo]], la libertà di sviluppare liberamente la propria [[personalità]], è anche ciò che renderebbe impossibile andare d'accordo col partner.
 
===Proposte alternative===
Come la stessa autrice ha ribadito in più occasioni <ref>[http://www.theminnesotareview.org/ns58/kipnis.htm http://www.theminnesotareview.org/ns58/kipnis.htm]</ref>, l'intento del libro non è quello di proporre un particolare modello alternativo alla coppia moderna, ma quello di sostenere la necessità di abbracciare la mentalità della [[sperimentazione]]; di esplorare percorsi di espressione del [[desiderio]] che non siano solo quelli prescritti dalle [[norma (sociologia)|normali]] [[Istituzione|istituzioni]] della società, come il [[matrimonio]].
È questo il merito che l'autrice riconosce agli [[adulterio|adulteri]], per quanto non sia entusiasta dell'adulterio in sé: quello di provare vie alternative.
 
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===Genere "amore tragico"===
L'autrice afferma che questi film sono accumunatiaccomunati dal fatto che il sentimento avrebbe dovuto trionfare, ma ciò è stato impedito da eventi sfortunati esterni (come ad esempio la [[morte]]).
 
* ''[[Il paziente inglese]]''
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===Genere "amore seriale"===
Film di "amore seriale" è la classificazione suggerita dall'autrice per quei film che ''"sollevano dei dubbi [(sulla coppia moderna]) solo per metterli a tacere"'', in quanto anche in essi troviamo il presupposto che quando le cose vanno male, significa solo che «''abbiamo sbagliato persona e dobbiamo trovare quella giusta''», che come gia detto ad inizio articolo, porta alla [[monogamia seriale]], in cui di solito non si fa altro che replicare la stessa situazione.
 
* ''[[Kramer contro Kramer]]''
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===Genere "antiamore"===
L'autrice afferma che dovrebbe esserci una riflessione critica sul fatto che esistono ormai una quantità di film che narrano dell'infelicità della vita di coppia, e che bisognerebbe riconoscere questo filone come genere ''antiamore''; non farlo equivarrebbe a non rendersi conto che esistono un sacco di ''pellicole con dei tizi che indossano [[Cappello (abbigliamento)|cappelli]] da [[cow-boy]] e cavalcano nelle [[Prateria|praterie]]''.
 
L'autrice afferma inoltre che ciò che contraddistingue i film d'''amore'' da quelli di ''antiamore'' è principalmente il fatto che i primi finiscono col lieto fine e la dissolvenza in [[nero]], nascondendo ciò che avviene ''dopo'', mentre i secondi cominciano proprio da quel momento. L'autrice afferma inoltre che a volte il passaggio al genere antiamore è involontario, dovuto solamente al fatto che il registraregista si sofferma un po' troppo oltre il "lieto fine", suscitando così nello spettatore la ''domanda proibita nei film d'amore'': «''e adesso cosa succede?''».
 
* ''[[Il laureato]]''
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* {{en}} [http://www.theminnesotareview.org/ns58/kipnis.htm Style: An Interview with Laura Kipnis]: Jeffrey J. Williams intervista l'autrice su ''Contro l'amore''
* [http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880617133&ed=87 Scheda libro] sul sito ufficiale della [[Einaudi]]
 
==Note==
<references/>
 
{{Portale|letteratura}}