Castello di Verrès: differenze tra le versioni
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I [[Casa Savoia|Savoia]] ripresero quindi il controllo diretto sul castello di Verrès, adibendolo a vedetta e presidio militare, ma nel 1661 il [[duca di Savoia]] [[Carlo Emanuele II di Savoia|Carlo Emanuele II]] fece smantellare gli armamenti del castello per trasferirli, insieme a quelli del [[castello di Montjovet]], al [[forte di Bard]], in una posizione più strategica per il controllo della [[Valle d'Aosta|Valle]], ed il maniero fu abbandonato<ref name="recuperoottocento">{{cita web|titolo=Il recupero ottocentesco su regione.vda.it|url= http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/recupero_ottocentesco_i.asp |accesso=22 agosto 2009}}</ref><ref>{{Cita|Anna Maria Ferrero|p. 30}}.</ref><ref name="verresmontjovet">{{cita web|titolo=Il castello di Montjovet su varasc.it|url= http://www.varasc.it/montjovet.htm|accesso=17 marzo 2011}}</ref>.
Nel
Dopo una serie di passaggi di proprietà<ref>La famiglia Challant si estinse con la morte nel 1796 di Francesco Maurizio Gregorio e nel 1802 di suo figlio Giulio Giacinto. Gabriella Canalis di Cumiana, vedova di Francesco Maurizio Gregorio, si risposò con Amédée-Louis Passerin d'Entrèves, il quale alla morte della moglie divenne il nuovo proprietario, tra le altre cose, dei castelli di Verrès e di Issogne. I due manieri furono in seguito venduti a Alexandre Gaspard di Châtillon e da questi al barone Marius de Vautheleret. Nel 1872 Marius de Vautheleret, per fare fronte ai debiti, dovette vendere i due castelli: quello di Issogne fu acquistato dal pittore [[Vittorio Avondo]] e quello di Verrès dalla contessa Paolina Crotti di Castigliole, la quale lo cedette nel 1894 ad [[Alfredo d'Andrade]]. Vedi {{cita web|nome=Sonia|cognome=Furlan|titolo=La storia del castello di Issogne|url=http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|editore=''Issogne.VdA.it''|accesso=17 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126035306/http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|dataarchivio=26 gennaio 2012}}; {{Cita|Anna Maria Ferrero|pp. 33-34}}.</ref> fu infine acquistato per conto dello [[Regno d'Italia (1861-1946)|Stato italiano]] nel 1894 da [[Alfredo d'Andrade]], allora sovrintendente ai monumenti del [[Piemonte]] e della [[Liguria]], che ne curò un primo [[restauro]]<ref>I restauri, iniziati da d'Andrade e in seguito proseguiti da Cesare Bertea fino al periodo tra le due guerre, riguardarono in particolare l'estirpamento delle piante che erano nate tra le murature, la ricostruzione della merlatura, delle teste dei camini, delle spalle di porte e finestre e una prima ricostruzione del tetto. {{Cita|Verrès et son château: sei secoli di storia, 1390-1990: atti della tavola rotonda|Maria Cristina Ronc, pp. 68-74}}.</ref>.
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