Letterio Subba: differenze tra le versioni

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Nel [[1823]] fece ritorno a Messina, grazie al prestigio di cui godeva, venne autorizzato dal municipio messinese ad aprire una scuola di disegno e di pittura presso la Regia Accademia Carolina. Successivamente, venne nominato, dal [[Regno delle Due Sicilie|governo borbonico]], direttore della Scuola di belle Arti dell'Università, frequentata da un'intera generazione di artisti messinesi.
 
Nel [[1834]], insieme con il fratello Francesco, realizzò la statua di bronzo di [[Francesco I delle dueDue Sicilie]], distrutta e fusa dallo stesso Letterio nei moti del 1848 per farne delle palle di cannone. Sempre in quegli anni, dipinse alcuni acquerelli legati alla [[Guerra d'indipendenza greca]], aventi un preciso intento patriottico.
 
Progettò, nel [[1844]], (dirigendone anche i lavori di costruzione) il Teatro Mandanici di [[Barcellona Pozzo di Gotto]].
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* [[XIX secolo]], ''Ambasceria dei Messinesi alla Vergine'', dipinto, opera custodita nel [[Museo regionale di Messina]].
Nel corso della sua vita, Subba realizzò alcune sculture:
* [[XIX secolo]], ''Statua di bronzo di [[Francesco I delle dueDue Sicilie]]'', opera distrutta nel corso della [[Assedio di Messina (1848)|Rivolta di Messina]] del 1848.
* [[XIX secolo]], ''Saturno ed il Genio Mamertino'', opera distrutta dal [[terremoto del 1908]].
* [[1860]], ''Scilla'', copia della omonima scultura di [[Giovanni Angelo Montorsoli]] della [[Fontana del Nettuno (Messina)|Fontana del Nettuno]] di [[Messina]].