Ugo Procacci: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunta onorificenza conferita all'accademico per la sua adesione al CLN
Riga 28:
Negli anni 1946-47 per la prima volta venne resa nota in modo estensivo, attraverso mostre aperte al pubblico e non più solamente attraverso articoli in riviste specializzate, l'attività del Laboratorio e in modo particolare il suo intento scientifico, aspetto particolarmente innovativo rispetto alla tradizionale cultura del restauro, molto spesso affidata ancora a tradizioni ed usi tramandati nel tempo. Il Gabinetto dei restauri si inserì a pieno titolo nei più importanti dibattiti internazionali e raggiunse così alti livelli tecnici e fama internazionale.
 
Nel 1958 il Procacci divenne Soprintendente ai monumenti e alle Belle Arti di Firenze, [[Arezzo]] e [[Pistoia]] (duplice carica che tenne fino al 1964, anno in cui lasciò ad altri l'incarico della tutela architettonica per continuare a svolgere quello delle Belle Arti); in tale veste affrontò l'emergenza dell'[[alluvione di Firenze|alluvione fiorentina]] del 1966, disastroso evento da cui il patrimonio artistico fiorentino riuscì a riemergere soprattutto grazie alla sua forza, tenacia e capacità organizzativa. Nel 1968 riceve ad honorem le chiavi della città di Morlupo per meriti alla Resistenza.
 
Dopo il pensionamento nel 1972, Procacci iniziò la carriera di [[docente universitario]] presso l'Istituto di Storia dell'Arte della facoltà di Lettere dell'[[Università di Firenze]], insegnando Tecniche artistiche, Storia del restauro e Uso dei documenti storici per la storia dell'arte. Divenne così maestro della generazione oggi ai massimi livelli della tutela artistica in Italia.