Isola di Ventotene: differenze tra le versioni
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Del periodo romano a Ventotene sono rimaste diverse rovine di ville e [[Acquedotto|acquedotti]], il porto antico e le peschiere modellate nelle [[Roccia vulcanica|rocce vulcaniche]] di [[Tufo (roccia)|tufo]].
L'isola rimase prevalentemente disabitata fino al 1771, quando, per decreto di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Napoli]], fu popolata da coloni provenienti dalla Campania, principalmente da [[Torre del Greco]] e [[Isola d'Ischia|Ischia]].
Durante il periodo [[Fascismo|fascista]], precisamente dal [[1941]] al [[1943]], sull'isola furono [[Confino|confinati]] numerosi [[Antifascismo|antifascisti]] di tutte le tendenze, nonché persone considerate non gradite al [[Storia dell'Italia fascista|regime]]. Tra gli altri [[Sandro Pertini]], [[Luigi Longo]], [[Umberto Terracini]], [[Pietro Secchia]], [[Eugenio Colorni]], [[Altiero Spinelli]], [[Ernesto Rossi]]. Furono proprio questi ultimi due antifascisti a scrivere sull'isola, nella primavera del 1941, l'importante documento ''Per un'Europa libera e unita. Progetto di Manifesto'' diventato noto come ''[[Manifesto di Ventotene]]''. Nel documento la [[Stato federale|federazione]] degli Stati d'Europa, sul modello [[Stati Uniti d'America|statunitense]], viene indicata come l'unica soluzione per la salvezza della civiltà [[Europa|europea]]: da allora in poi gli 'Stati Uniti d'Europa' cessano di essere un oggetto di interesse [[Filosofia|filosofico]] o culturale ma diventano obiettivo politico concreto.
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