Giuseppe Capograssi: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte = 1956
|Attività = filosofo
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = <nowiki> </nowiki>che si è occupato principalmente di filosofia del [[diritto]]
}}
Giuseppe Capograssi nacque a Sulmona da un'antica famiglia nobile che vi si era trasferita da un comune della [[provincia di Salerno]] nel [[1319]], a seguito del vescovo Andrea. Fu un insigne studioso del diritto e si dedicò interamente alla speculazione filosofica ed all'insegnamento.
Iniziò la carriera accademica all'[[Università di Macerata]], dove venne nominato anche [[rettore]] e quindi si trasferì nel [[1938]] a [[Padova]]
La sua filosofia viene denominata "dottrina dell'esperienza giuridica" ed è rivolta alla centralizzazione della volontà del soggetto agente, che si imprime nell'azione stessa vera fonte di espressione giuridica e di vita. La [[filosofia]] dovrebbe quindi occuparsi della vita e dell'azione, avendo a centro della sua speculazione la "persona". Il suo si ricollega al [[personalismo cattolico]] , il cui approfondimento si ebbe proprio nel [[XX secolo|Novecento]], sulle orme di [[sant'Agostino]], [[Blaise Pascal|Pascal]], [[Antonio Rosmini|Rosmini]], anche ad opera di pensatori francesi quali [[Jacques Maritain|Maritain]] e [[Emmanuel Mounier|Mounier]].
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Gli "''scritti a Giulia''" sono pensieri ed attenzioni,che venivano scritte dal Capograssi su foglietti consegnati alla sua futura moglie Giulia Ravaglia dal [[dicembre]] del[[1918]] al [[18 febbraio]] [[1924]], data del loro matrimonio e che sono state in seguito raccolte e pubblicate.
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