Ecuba: differenze tra le versioni

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'''Ecuba '''<ref>Si pronuncia Ècuba se si fa riferimento alla tradizione latina, Ecùba se invece si fa riferimento a quella greca, vedi http://www.sapere.it/enciclopedia/%C3%88cuba.html </ref> ([[lingua greca|greco]]: {{Polytonic|Ἑκάβη}}; [[lingua latina|latino]]: ''Hecuba'') o '''Ecabe''' è un personaggio della [[mitologia greca]] che fu la seconda moglie di [[Priamo]] e la madre della maggior parte dei suoi figli.
 
== Genealogia ==
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La figura di Ecuba assume un ruolo di primissimo piano in due [[tragedie]] di [[Euripide]]: ''[[Le Troiane]]'' e ''[[Ecuba (Euripide)|Ecuba]]''. Nella prima Ecuba viene destinata come schiava ad [[Ulisse]] e le tocca di assistere alla morte del nipote [[Astianatte]]. Nella seconda, dramma personale, si esalta l'orgoglio e l'amore di una regina che vede i suoi figli perire uno ad uno. La morte del figlio Polidoro per mano del re del Chersoneso [[Polimestore]] viene da lei vendicata con l'accecamento dello stesso Polimestore. Ecuba s'accese d'ira per la caduta di Troia e l'uccisione dei suoi abitanti e uccise Elena, la nipotina frutto dell'amplesso di Paride con Elena.
 
Ecuba fu destinata in schiava ad [[Ulisse]] e salpò alla volta del [[Chersoneso tracico|Chersoneso]], in [[Tracia]], ma ricoprì d'insulti Ulisse e la sua ciurma per la loro mancanza di parola e crudeltà al punto che i soldati la misero a morte. Il suo spirito assunse l'aspetto di un'orrenda cagna nera che segue [[Ecate]], si tuffò in mare e nuotò sino all'[[Ellesponto]]. Fu sepolta in un luogo, che prese il nome «Cinossema" o "Tomba della Cagna». Sarebbe effettivamente esistito presso l'odierna [[Gallipoli (Turchia)]], sullo stretto dei Dardanelli, in epoca antica un alto cumulo di pietre in riva al mare, che serviva come punto di riferimento ai marinai. Un mito successivo aggiunge che Ecuba fu posta da [[Zeus]] tra le stelle del firmamento, divenendo la costellazione dell’dell'[[Orsa Minore]], così che con la [[Stella Polare]] orienta i naviganti, come sulla Terra fa la Cinossema.
 
Secondo un'altra versione, Ecuba rinvenne il corpo del piccolo Polidoro sulla spiaggia, su cui era stato sospinto dalle onde del mare. Il fanciullo era infatti stato affidato da Priamo al re Polimnestore, ma l'uomo lo uccise per appropriarsi dell'oro destinato alla sua educazione. Ecuba richiamò Polimnestore con il pretesto di dovergli rivelare la posizione di un tesoro reale celato tra le ceneri di Troia. Quando il re accorse in fretta insieme ai due figlioletti al cospetto della regina, Ecuba estrasse una spada dalle sue vesti, uccise i due bambini e accecò Polimnestore affondandogli le dita con forza nelle orbite. L'uomo, imbestialito per il tradimento, supplicò [[Agamennone]] di punire la donna, ma il re di Micene prese le difese di Ecuba e ribadì che Polimnestore era stato così punito per la sua avidità. Polimnestore predisse in risposta l'uccisione di Agamennone e [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]].