Piazza Scossacavalli: differenze tra le versioni
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===Rinascimento===
[[File:SanGiacomoScossacavalli1915.jpg|thumb|Piazza Scossacavalli e Borgo Vecchio verso est durante l'inondazione del Tevere del 15 febbraio 1915]]
L'età d'oro della piazza iniziò con il Rinascimento e [[papa Sisto IV]] (1471-1484 ca.) il quale, dopo aver riparato le strade di Borgo Santo Spirito e [[Borgo Sant'Angelo]], il 1° gennaio 1474 promulgò una [[bolla papale]] nella quale concedeva molti benefici a coloro i quali avrebbero costruito edifici in Borgo più alti di 7 ''[[Canna (unità di misura)|canne]]'' (15 m circa).<ref name=gi9025>{{Cita|Gigli (1990)|p. 25}}</ref> Il primo a
Nel 1499 [[papa Alessandro VI]] (r. 1492-1503) aprì per l'[[Anno Santo]] del 1500 la strada che dapprima porto' il suo nome (''via Alessandrina'') e successivamente quello di [[Borgo Nuovo (Roma)|Borgo Nuovo]]. La nuova strada attraversava la piazza lungo il suo lato nord e, a causa di ciò e dell'attraversamento di Borgo Vecchio sul lato sud, piazza Scossacavalli divenne il fulcro del rione <ref name=cam47>{{Cita|Cambedda (1990)|p. 47}}</ref> e lo snodo fra Borgo Vecchio, che divenne una strada isolata, popolare e semplice, e Borgo Nuovo, arteria prestigiosa, turistica e piena di traffico.<ref name = ca62>{{Cita|Cambedda|p. 62}}</ref> Il papa concesse privilegi speciali, come esenzioni fiscali, a chi fosse stato disposto a erigere edifici alti almeno 5 canne (11 m ca.) lungo la nuova strada.<ref name=gi44>{{Cita|Gigli (1992)|p. 44}}</ref> [[Adriano Castellesi]], tesoriere di papa Alessandro VI e successivamente cardinale di Corneto (oggi [[Tarquinia]]), nel 1504 acquistò i terreni sul lato nord della piazza, occupati da un giardino e diverse piccole case,<ref name=bor161/> e fece costruire lì (probabilmente da [[Donato Bramante]]) un palazzo, che segue le linee del [[Palazzo della Cancelleria]].<ref name=gi9272>{{Cita|Gigli (1992)|p. 72}}</ref> Castellesi nel 1505 donò il palazzo, ancora incompiuto, a [[Enrico VII d'Inghilterra]], che ne fece l'ambasciata inglese a Roma; nel 1519 [[Enrico VIII d'Inghilterra]] lo regalò al cardinale [[Lorenzo Campeggi]]. <ref name=gi9264>{{Cita|Gigli (1992)|p. 64}}</ref>
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