Brendola: differenze tra le versioni

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In un tempo in cui il [[campanilismo]] a Brendola era molto aspro, i 4 parroci di Brendola costituirono nel [[1926]] un comitato per costruire una nuova chiesa atta ad unire tutti i brendolani sotto un unico campanile, che fosse centrale anche geograficamente. Il 14 ottobre [[1928]] il vescovo [[Ferdinando Rodolfi]] giunse al ''Cerro'', l'area acquistata per la costruzione, dando il suo benestare per l'avvio dei lavori. Sotto il progetto dell'architetto Fausto Franco si posò la prima pietra il 3 ottobre [[1931]] e da subito il progetto si servì dell'unione di forza di molti brendolani di ogni frazione, rigorosamente volontari, usando le pietre del Monte Comunale e la sabbia del [[Guà]], procedendo con una tale fretta da chiedere al vescovo il permesso di poter lavorare di domenica. Nell'estate del [[1933]] erano già visibili le colonne erette; quando l'arciprete si ammalò 2 anni dopo, i lavori non cessarono e i capi di famiglia continuarono a portare materiale e costruire. Sulla cima della facciata viene posta una imponente statua di San Michele Arcangelo alta 4 m, scolpita da Giuseppe Zanetti.<ref>{{pdf}}{{cita web|url=http://www.giuseppevisona.altervista.org/attachments/article/44/articoli%202001.pdf|autore=Giuseppe Visonà|titolo=Un progetto mai completato|data=2001|accesso=11 ottobre 2013}}</ref>
 
In piena [[Seconda guerra mondiale]] però, il cantiere si bloccò senza più ripartire, per cause ancora non completamente chiare. L'edificio, alto 28,5 m e ampio {{M|1124||ul=m2}}, resta ''incompiuto'' a un passo dal completamento, ben visibile sul colle del ''Cerro'', lasciato al degrado per più di 60 anni, durante i quali vengono proposti vari progetti<ref>{{cita web|url=http://www.studiodallalibera.com/studi-e-ricerche/item/1063-progetto-per-il-recupero-incompiuta-a-brendola|titolo=Progetto per il recupero "Incompiuta" a Brendola|editore=studiodallalibera.com|accesso=11 ottobre 2013}}</ref> senza mai alcuna conclusione. Nel [[2009]] viene finalmente approvato un progetto di riqualificazione<ref>{{cita web|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=45566|autore=Filippo Lovato|titolo=L'Incompiuta prende forma dal parcheggio, con qualche polemica|editore=[[Il Gazzettino]]|data=30 agosto 2008|accesso=11 ottobre 2013}}</ref>, i lavori hanno preso il via nel [[2011]].
 
Durante i [[terremoti dell'Emilia del 2012]], la testa della statua dell'Angelo dell'Incompiuta subisce una sollecitazione tale da spezzarsi<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|autore=Isabella Bertozzo|titolo=Brendola, il terremoto "taglia" la testa dell'angelo dell'Incompiuta|editore=[[Giornale di Vicenza]]|data=20 maggio 2012|accesso=11 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105140437/http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/364009_brendola_il_terremoto_tagliala_testa_dellangelo_dellincompiuta/|dataarchivio=5 novembre 2013}}</ref>; rimasta intatta, è stata riposizionata il mese successivo.
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Villa Piovene si trova in Piazza della Vittoria, in ''contrà Cerro'', ed è sede del Municipio comunale. Costruita da un'ignota famiglia nella prima metà del [[XV secolo]] e poi diventata dimora della famiglia Piovene, è un elegante esempio di architettura feudale unita ad una residenza rurale: si compone di una torre con una finestra trilobata gotica e una loggia quattrocentesca con 5 archi nella parte inferiore e 6 in quella superiore, nella quale è stata affissa una targa commemorativa a [[Ferruccio Marzari]], aviatore pluridecorato della [[Grande Guerra]].
 
Posta in un punto strategico, a metà tra centro storico e centro principale nonché in prossimità delle vie per le frazioni, nel [[1930]] viene acquistata dal Comune che provvede ad un restauro prima di renderla sede municipale. Da allora per vari decenni proprio la torre di Villa Piovene è stata sede dell'[[ufficio postale]], adibendo il sottotetto ad archivio. Sul retro della villa, a disposizione della comunità era presente una pubblica [[ghiacciaia]], capace {{M|110||ul=m3}} di ghiaccio. Villa Piovene inoltre è l'unica villa della provincia di Vicenza in cui ci sono 2 file di archi sovrapposti su due piani; i suoi giardini infine si sviluppano in altitudine collegandosi ad un altro edificio posseduto dai Piovene, ora sede della [[scuola dell'infanzia]].
 
L'ultimo globale restauro risale al [[1987]].