Niceforo II Foca: differenze tra le versioni

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Niceforo II ebbe meno fortuna con le sue guerre occidentali. Dopo aver rinunciato al suo tributo all'[[Imam]]-[[Califfo]] dei [[Fatimidi]], inviò una spedizione in [[Sicilia]] sotto il comando di Nicetas ([[964]]-[[965]]), ma fu costretto a evacuare completamente l'isola a causa delle sconfitte riportate. Nel [[967]] fece pace con i musulmani fatimidi e decise di ricostruire [[Taranto]], distrutta quarant'anni prima dai musulmani stessi. Nello stesso anno cominciò a difendersi dall'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]], che aveva attaccato il patrimonio bizantino dell'Italia meridionale, ma dopo alcuni successi iniziali i suoi generali furono sconfitti e respinti verso le coste meridionali.
 
A causa delle alte spese dell'esercito, Niceforo II fu costretto a risparmiare in altri settori. Diminuì così gli sprechi della corte riducendo l'immunità del [[clero]] e proibì la fondazione di nuovi [[Monastero|monasteri]], nonostante avesse tendenze ascetiche. In seguito, con l'introduzione di tasse opprimenti e per la svalutazione delle monete bizantine, Niceforo II perse completamente la sua popolarità, fornendo le motivazioni per lo scoppio di alcune rivolte. Lasciato anche dalla moglie, la quale ordì una cospirazione con l'amante [[Giovanni I Zimisce|Giovanni Zimisce]], altro valente generale, Niceforo II fu assassinato nella sua camera da letto del castellopalazzo di Bukoleon a Costantinopoli. Alla sua morte, la sua famiglia insorse ma la rivolta fu sottomessa prontamente.
 
=== Letteratura ===