Piazza Scossacavalli: differenze tra le versioni
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La ragione più probabile del nome fu invece la scoperta, vicino alla piazza, di una coscia di una statua equestre romana (''coxa caballi'' in [[latino volgare]]).<ref name=gi9208/><ref name=ca50>{{Cita|Cambedda|p. 50}}</ref>
La piazza ebbe anche molti altri nomi, tutti legati a cardinali proprietari o inquilini dei palazzi che circondavano la piazza (specialmente [[Palazzo dei Penitenzieri|palazzo della Rovere]]);<ref name=de857/> essa venne chiamata ''Piazza di San Clemente'' ([[Domenico della Rovere]] fu [[cardinale]] [[San Clemente (titolo cardinalizio)|titolare]] di [[Basilica di San Clemente al Laterano|San Clemente al Laterano]]), ''Piazza di Trento'' ([[diocesi]] del Cardinale [[Carlo Gaudenzio Madruzzo]] che acquistò nel 1609 il palazzo per 26.000 ''[[Scudo pontificio|scudi]]'')
==Storia==
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In epoca romana, il futuro rione di Borgo, parte dell'[[ager Vaticanus]], era attraversato da due strade: la [[via Cornelia]] che partiva da [[Ponte Milvio]] e - correndo lungo la riva destra del [[Tevere]] - raggiungeva il [[Mausoleo di Adriano]], e la [[via Trionfale|via Triumphalis]], che attraversava il Tevere sul ''[[Pons Neronianus]]'', dirigendosi a nord in direzione [[Monte Mario]] e poi confluendo sulla ''[[via Cassia]]''.<ref name = gi9>{{Cita|Gigli (1990)|p. 9}}</ref> Molti studiosi pensano che le due strade si incrociassero in un luogo corrispondente a Piazza Scossacavalli.<ref name=gi9209>{{Cita|Gigli (1992)|p. 9}}</ref><ref name=bor4>{{Cita|Borgatti|p. 4}}</ref>
Nel [[Medioevo]] la piazza consisteva in uno spazio aperto di forma irregolare circondato da piccole case e [[fornace|fornaci]] di mattoni.<ref name=bor62>{{Cita|Borgatti|p. 62}}</ref> Sul lato est si trovava la chiesa di ''San Salvatoris de coxa caballi'', in seguito denominata ''San Salvatore de Bordonia'' e infine nel 1250 dedicata a [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]].<ref name=gi9208/> Il lato nord della chiesa era fiancheggiato da una stradina cieca che terminava con un orto e la ''[[Meta Romuli]]'', una [[piramide]] simile a [[piramide cestia|quella di Gaio Cestio]] sulla [[via Ostiense]],<ref name=bor161>{{Cita|Borgatti|p. 161}}</ref> mentre il lato sud della piazza era attraversato dalla strada detta ''Carriera Martyrum'' (il futuro Borgo Vecchio). A nord della piazza c'era invece un terreno su cui i mattoni prodotti dalle fornaci venivano messi ad asciugare.<ref name=bor161/> In questa zona durante il 15
===Rinascimento===
[[File:SanGiacomoScossacavalli1915.jpg|thumb|Piazza Scossacavalli e Borgo Vecchio verso est durante l'inondazione del Tevere del 15 febbraio 1915]]
L'età d'oro della piazza iniziò con il Rinascimento e [[papa Sisto IV]] (1471-1484 ca.) il quale, dopo aver riparato le strade di Borgo Santo Spirito e [[Borgo Sant'Angelo]], il 1
Nel 1499 [[papa Alessandro VI]] (r. 1492-1503) aprì per l'[[Anno Santo]] del 1500 la strada che dapprima porto' il suo nome (''via Alessandrina'') e successivamente quello di [[Borgo Nuovo (Roma)|Borgo Nuovo]]. La nuova strada attraversava la piazza lungo il suo lato nord e, a causa di ciò e dell'attraversamento di Borgo Vecchio sul lato sud, piazza Scossacavalli divenne il fulcro del rione
Lungo il lato ovest di piazza Scossacavalli, all'angolo con Borgo Vecchio, nel 15
Sul lato est, poco dopo il 1520 la [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] del [[Santissimo Sacramento]] iniziò a ricostruire la chiesa di [[San Giacomo a Scossacavalli|San Giacomo]], scegliendo come architetto [[Antonio da Sangallo il Giovane]], ma a causa della mancanza di fondi la facciata del tempio nel 1590 era ancora incompiuta;
===Barocco ed età moderna===
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Palazzo Castellesi invece, dopo aver cambiato diversi proprietari, tra cui le famiglie Campeggi, [[Borghese (famiglia)|Borghese]] e [[Colonna (famiglia)|Colonna]], fu acquistato nel 1720 dal conte Pietro Giraud e nel 1820 dalla famiglia [[Torlonia]], che ancora lo possiede.<ref name=gi9270>{{Cita|Gigli (1992)|p. 70}}</ref>
Nel 19
===Demolizione===
Negli anni '30 del novecento, con la decisione di aprire una grande strada tra Castel Sant'Angelo e San Pietro, il destino della piazza fu segnato: la [[spina di Borgo]] con piazza Scossacavalli fu demolita tra il 29 ottobre 1936 e l'8 ottobre 1937.<ref name=gi3390>{{Cita|Gigli (1990)|p. 33}}</ref> Tra gli edifici che circondavano la piazza, la chiesa di San Giacomo fu demolita nel 1937;<ref name=gi9212>{{Cita|Gigli (1992)|p. 12}}</ref> il Palazzo dei Penitenzieri, che era in uno stato fatiscente,<ref name=gi9228>{{Cita|Gigli (1992)|p. 28}}</ref> non fu abbattuto ma subì un pesante restauro nel 1949, e ora si affaccia sul lato sud di via della Conciliazione; il palazzo dei Convertendi fu demolito, ma alcuni elementi del suo prospetto lungo Borgo Nuovo, compreso il portale sormontato da un bellissimo balcone attribuito a [[Carlo Fontana]] o [[Baldassarre Peruzzi]],<ref name=gi56>{{Cita|Gigli (1992)|p. 56}}</ref> furono riutilizzati in un palazzo moderno che porta il suo nome ed eretto lungo il lato nord di via della Conciliazione; Palazzo Torlonia rimase intatto, e fu l'unico edificio non modificato durante i lavori per l'apertura della nuova strada,<ref name=gi9260>{{Cita|Gigli (1992)|p. 60}}</ref> divenendo anch'esso parte del lato nord della nuova arteria;
Il ricordo della piazza sopravvive in una stradina ("via Scossacavalli") che collega Borgo Santo Spirito con [[Via della Conciliazione]].<ref name=de857/>
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