Fausto Bertinotti: differenze tra le versioni

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Nei primi anni sessanta milita nel [[Partito Socialista Italiano]] all'interno della corrente di sinistra di [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]]. Quando nel [[1966]] il PSI si riunifica col [[Partito Socialista Democratico Italiano]], Bertinotti il giorno prima della fusione non aderisce al [[PSI-PSDI Unificati|nuovo partito]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Otto esponenti socialisti respingono l'unificazione| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0013/articleid,0111_01_1966_0218_0013_5449362/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=25|mese=novembre|anno=1966}}</ref>. Entra quindi nel [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], che successivamente nel [[1972]] confluirà in maggioranza nel [[Partito Comunista Italiano]]. Il 12 settembre 1972 Bertinotti viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese del PCI<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1972_09/19720913_0006.pdf PIEMONTE: DECINE DI SEZIONI DEL PSIUP ENTRANO NEL PCI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304125048/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1972_09%2F19720913_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
 
Nel PCI Bertinotti si avvicina a [[Pietro Ingrao]] e, da ingraiano, nel [[1989]]-[[1991]] si oppone alla nascita del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], accettando poi di militarvi fino al 10 maggio [[1993]] nella corrente dei Comunisti Democratici<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO_115100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-2_123100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (2)]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Altro/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-3_131000.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (3)]</ref>.
 
=== Partito della Rifondazione Comunista ===
==== Gli inizi ====
Il 28 settembre [[1993]] Bertinotti si iscrive al [[Partito della Rifondazione Comunista]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/28/Politica/PRC-ADERISCONO-BERTINOTTI-E-ALTRI-TRENTA_175500.php PRC: ADERISCONO BERTINOTTI E ALTRI TRENTA]</ref>, consapevole che pochi mesi dopo ne sarebbe diventato il segretario nazionale, grazie all'accordo tra la corrente di Cossutta e quella di Magri nel gennaio [[1994]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/16/Politica/PRC-BERTINOTTI-SEGRETARIO-COSSUTTA-E-MAGRI_162900.php PRC: BERTINOTTI SEGRETARIO? COSSUTTA E MAGRI]</ref>, per estromettere da segretario [[Sergio Garavini]], che aveva diretto il partito fin dalla fondazione. Curiosamente Bertinotti il 23 aprile [[1985]] era entrato nella segreteria confederale della [[CGIL]] prendendo anche allora il posto di [[Sergio Garavini|Garavini]]<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1985_04/19850424_0002.pdf Lama: «Così riducono quasi a zero le possibilità di evitare il referendum»] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304100804/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1985_04%2F19850424_0002.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
 
Nel [[1995]], Bertinotti, insieme ad [[Armando Cossutta]], decide di rompere l'unità con i partiti dell'alleanza[[Alleanza dei Progressisti]] e di votare contro la fiducia al neo Governo dineonato [[LambertoGoverno Dini]], proposto dal Presidente [[Oscar Luigi Scalfaro]] per impedire le elezioni invocate da [[Silvio Berlusconi]] dopo che [[Umberto Bossi]] aveva rotto l'alleanza di centro-destra facendone cadere il governo; contro la scelta di Bertinotti e Cossutta si schierano Garavini, [[Lucio Magri]], [[Rino Serri]] e complessivamente 12 deputati, 3 senatori e 2 europarlamentari del PRC. I parlamentari dissidenti del PRC salvano con il loro voto il Governo Dini ed escono dal partito.
 
Grazie a questo salvataggio, vengono evitate le elezioni invocate da Berlusconi e il centro-sinistra guadagna i 12 mesi di tempo sufficienti per recuperare il consenso popolare facendo dimenticare "il ribaltone" e vincendo le elezioni del 1996, concedendo al partito di Bertinotti e Cossutta un patto di "desistenza" che consentirà al PRC di portare ancora i suoi rappresentanti in parlamento. Con l'uscita di Garavini, dei dirigenti ex ingraiani a lui più vicini, e della corrente di Magri, Bertinotti dapprima resta subalterno a Cossutta, ma poi unisce progressivamente attorno alla sua corrente tutte le anime non filosovietiche rimaste nel partito, compresa la maggioranza degli ex aderenti a Democrazia Proletaria, arrivando a mettere in minoranza la corrente di Cossutta.