Emilio Castelar: differenze tra le versioni
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Tra i molti incarichi politico-istituzionali ricoperti in quel periodo tormentato della storia di Spagna ricordiamo la sua elezione a Presidente della [[Prima Repubblica spagnola]], seguite alle dimissioni di [[Nicolás Salmerón]] il 7 settembre [[1873]]. Castelar nel tentativo di salvare il salvabile, data la situazione drammatica del Paese, sospese i poteri del Parlamento, e affidò a militari di professione, non sempre fedeli alla Repubblica, il compito di riportare l'ordine nel paese sull'orlo dell'anarchia. Il 3 gennaio [[1874]] rassegnò le dimissioni dopo che al Parlamento fu votato Eduardo Palanca Asensi. Durante questa votazione avvenne il colpo di Stato militare del generale [[Manuel Pavía]] che sciolse definitivamente il Parlamento, offrendo a Castelar di nuovo la Presidenza della Repubblica che ricusò e che invece fu accettata dal generale [[Francisco Serrano|Serrano]].
La Prima Repubblica era praticamente morta e presto ci sarebbe stata la [[Restaurazione borbonica in Spagna|restaurazione borbonica]] in cui Castelar, dopo un breve esilio in [[Francia]], fece ritorno in Spagna e fu accolto nella reale Accademia spagnola, continuando la sua attività politica di impronta però riformista nel tentativo di influire in senso democratico dall'interno del sistema monarchico. Dopo che negli anni novanta furono approvati il [[suffragio universale]] e le giurie popolari Castelar si ritirò dalla vita politica consigliando ai suoi seguaci di aderire al Partito liberale di [[Práxedes Mateo Sagasta|Sagasta]]. Fu membro della [[Massoneria]] e raggiunse il 33º grado del [[Rito scozzese antico ed accettato]]<ref>{{es}}[http://scg33esp.org/el-supremo-consejo/soberanos-grandes-comendadores/ Soberanos Grandes Comendadores] Sul sito ufficiale del Supremo Consiglio di Spagna del rito scozzese antico ed accettato.</ref>.
Oltre a essere stato uno dei più eloquenti oratori di Spagna fu anche un grande scrittore di prosa romantico con opere come ''Recuerdos de Italia,'' novelle come ''Ernesto'', ''Fra Filipo Lippi'' e una serie di articoli, discorsi studi giuridici, storici e di critica letteraria, artística, e saggi politici. A Madrid nel [[1908]] gli è stato eretto un monumento opera del famoso scultore [[Mariano Benlliure]].
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