Calce: differenze tra le versioni

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Il materiale, grossolanamente frantumato, è introdotto in appositi forni o ''[[fornace|fornaci]]'' dove viene riscaldato a 800-1.200[[Grado (unità di misura)|°C]] per decine di ore. In questa fase avviene un [[reazione chimica]] (''reazione di calcinazione'') che porta alla liberazione di [[anidride carbonica]] e produzione dell'[[ossido]] di calcio:
 
:<math>CaCO_3 \rightarrow CaO + CO_2</math>
:<tt>CaCO<sub>3</sub> -> CaO + CO<sub>2</sub></tt>
 
Dopo la cottura i frammenti di pietra riducono il loro peso di circa un terzo a causa degli [[atomo|atomi]] di [[carbonio]] e [[ossigeno]] perduti, ed assumono una consistenza [[porosità|porosa]]. Esse costituiscono la calce viva che, commercializzata così com'è oppure ridotta in polvere, deve essere conservata in recipienti perfettamente ermetici, poiché è molto [[Igroscopia|igroscopica]].
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Per ottenere la calce definitiva, o calce spenta, il materiale viene immerso in vasche piene d'acqua dove avviene una reazione di idratazione, accompagnata da un violento rilascio di calore che frantuma le pietre (la procedura è detta ''spegnimento''):
 
:<ttmath>CaO + H<sub>2</sub>OH_2O ->\rightarrow Ca(OH)<sub>2</sub>_2</ttmath>
 
Il materiale che non ha reagito durante la cottura rimane sul fondo della vasca, mentre la calce in [[Sospensione (chimica)|sospensione]] (''grassello di calce'') viene prelevata per mezzo di un canale comunicante con una vasca di raccolta. La miscela acquosa ottenuta può essere utilizzata subito in cantiere oppure può essere imballata in sacchi ermetici e conservata per anni. L'acqua che si separa dalla miscela è detta ''latte di calce''.