Resistenza fluidodinamica: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Velocity vectors in a boundary layer.svg|thumb|Schema del meccanismo di resistenza viscosa]]
[[Immagine:Dns schlierenimage.png|thumb|Immagine di uno strato limite: nella prima parte si trova uno strato limite laminare, che, nella seconda, si trasforma in uno strato limite turbolento]]
La resistenza viscosa è dovuta, come suggerisce il nome stesso, alle forze viscose che si scambiano il corpo ed il fluido in moto relativo con esso. Se infatti il fluido è viscoso e se, per esempio, consideriamo il corpo in moto ed il fluido fermo, le particelle di fluido a contatto con il corpo dovranno essere in moto con il corpo (condizione di aderenza). Il corpo quindi eserciterà sulle particelle di fluido più prossime ad esso un'azione accelerante. Per il [[Terza legge di Newton|principio di azione e reazione]], il fluido quindi eserciterà sul corpo un'azione frenante. In altre parole, gli strati di fluido immediatamente adiacenti al corpo tenderanno ad esercitare delle azioni di forza tangenziale a causa della differenza di velocità, scambiandosi la forza ''F''. Dunque il corpo sarà soggetto alla forza ''F'' di resistenza, che sarà funzione della superficie bagnata (cioè esposta al fluido) del corpo stesso, della velocità del corpo, e della viscosità del fluido (ma non della forma del corpo).
Solo una zona di fluido, generalmente molto sottile, in prossimità delle pareti del corpo risente del cambiamento di velocità. Questa zona è chiamata [[strato limite di quantità di moto]] (o anche strato limite meccanico o semplicemente strato limite) ed è una divisione ideale (in quanto l'andamento del campo di velocità è asintotico) del flusso.
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