Fail-deadly: differenze tra le versioni
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Un'operazione ''fail-deadly'' è un esempio di strategia ''second strike'', [[secondo colpo nucleare]] o "attacco di ritorsione", in cui l'aggressore è scoraggiato dallo sferrare un [[primo colpo nucleare]], dato che ha la certezza di essere a sua volta annientato.
In una situazione di [[deterrenza|deterrenza nucleare]] ''fail-deadly'', le politiche e le procedure che gestiscono il contrattacco autorizzerebbero il lancio degli ordigni anche se la catena di comando esistente fosse interamente spazzata via dall'attacco iniziale. L'efficacia deterrente di un simile sistema chiaramente presuppone che le altre nazioni dotate di armi nucleari siano a conoscenza dell'esistenza di tale sistema.
L'[[Unione Sovietica]] Una strategia di ''fail-deadly'' esiste anche nel [[Regno Unito]], dove l'autorità di lanciare le armi nucleari sarebbe delegata, attraverso il sistema delle [[letters of last resort]], ai comandanti dei sottomarini in caso di distruzione delle strutture di comando, assicurando in questo modo che anche in assenza di coordinamento la ritorsione nucleare sia messa in atto<ref>L. Scott, ''Planning Armageddon'', p. 301.</ref>. Fail-deadly è associato anche alla "[[ritorsione massiccia]]" (''massive retaliation''), una strategia deterrente che prevede un contrattacco di proporzioni superiori all'attacco subito: se un nemico lancia un [[missile]], verrà colpito da dieci. Se ne lancerà dieci, ne riceverà cento, e così via. Ovviamente questo scoraggia i potenziali aggressori non in grado di menomare il potenziale offensivo della vittima tramite un solo, violentissimo colpo.
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