San Vincenzo (Genova): differenze tra le versioni

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Questa via, frequentata da tempi remoti, come testimoniato da diversi ritrovamenti archeologici<ref name="festivalscienza">[http://www.festivalscienza.it/site/home/stampa/documento10001226.html Articolo sul Secolo XIX dell'8 ottobre 2009]</ref><ref name="Secolo_XIX">[[Il Secolo XIX]], La mia gente, 1983.</ref>, superava il Bisagno al [[Bisagno#L'antico ponte medioevale di Sant'Agata|ponte di S. Agata]], nei pressi del "[[San Fruttuoso (Genova)#Borgo Incrociati|borgo degli Incrociati]]", che un tempo, prima della costruzione delle Mura Nuove, era la naturale continuazione del "borgo di Bisagno".
 
{{citazione|''... per l'attuale via s. Vincenzo andavasi all'ospizio e spedale, che gli antichi [[Padri cruciferiCruciferi|crociati, o crucigeri]], tenevano vicino al ponte di s. Agata: qui valicato il fiume, entrava la strada Romana nella villa di Terralba (s. Fruttuoso), ed ascendeva a [[San Martino (Genova)|s. Martino d’Albaro]], seguitando per la riviera di Levante.''|[[Goffredo Casalis]], "Dizionario geografico, storico, statistico e commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna", 1840}}
 
Nell'[[XI secolo]] l'area del quartiere era una zona agricola di proprietà ecclesiastica, e lì nel 1059 venne edificata una cappella dedicata a [[Vincenzo di Saragozza|S. Vincenzo martire]], trasformata un secolo più tardi in [[Oratorio (architettura)|oratorio]]. Al suo posto nel [[XVII secolo]] fu costruita la [[Chiesa di San Vincenzo (Genova)|chiesa]], soppressa nel 1813 ed oggi sede del Circolo Ufficiali.<ref>[http://www.viedigenova.com/wiki/Vincenzo Note storiche su www.viedigenova.com] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160313021355/http://viedigenova.com/wiki/vincenzo |data=13 marzo 2016 }}</ref><ref name="vie_di_portoria">[http://www.alessandrotorti.it/files/viediportoria.pdf A. Torti, Vie di Portoria, 1996] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131016233005/http://www.alessandrotorti.it/files/viediportoria.pdf |data=16 ottobre 2013 }}</ref>
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Così descrive la zona suoi "Annali" il [[Agostino Giustiniani|Giustiniani]], [[vescovo]] e [[storico]], all'inizio del [[XVI secolo|Cinquecento]]:
 
{{citazione|''Alla porta degli archi si continua il borgo di Bisagno, distinto in soprano e sottano: il sottano contiene cinquantasette case, che sono tutte della [[Chiesa di Santo Stefano (Genova)|parrocchia di S. Stefano]], e per la maggior parte di ortolani: ed è in questo borgo il [[monastero]] di [[Chiesa di Santa Maria della Pace (Genova)|S. Maria della Pace]], abitato dai frati [[Ordine dei Fratifrati Minoriminori|Osservanti di S. Francesco]]; vi è eziandio il prato nominato della Lana.<ref>L’area in riva al Bisagno, corrispondente all'attuale [[Piazza della Vittoria (Genova)|piazza della Vittoria]] nel Medioevo era conosciuta come ''prato della lana'', perché utilizzata dai lanaioli per lavare e far asciugare la lana, successivamente filata e confezionata in panni.</ref> E nel borgo di sopra sono duecentoquattro case, delle quali ve ne sono sessanta di cittadini, il restante sono di artefici. E nel principio del borgo, dove si divide la via, è un piccolo oratorio nominato ad ''Sanctos peregrinos'', che fu il primo alloggiamento de' SS. [[Nazario e Celso]], quando assai presto dopo la passione del Salvatore vennero a predicare la fede di Cristo alla città di Genova. E poi vi è la [[Chiesa di San Vincenzo (Genova)|chiesa parrocchiale di S. Vincenzo]], e, procedendo più oltre, il [[Chiesa di Santo Spirito (Genova)|monastero di Santo Spirito]], che sono [[Monache clarisse|monache Conventuali]]; e dopo il monastero dei [[Padri cruciferiCruciferi|Crociferi]].<ref>Il riferimento è al convento dei "Crociferi" che si trovava nel [[San Fruttuoso (Genova)#Borgo Incrociati|Borgo Incrociati]], allora naturale continuazione del "borgo di Bisagno".</ref> E, tuttavia procedendo verso tramontana, quasi in fine del borgo in luogo eminente, è un grande e molto celebre monastero de' [[Ordine di Sant'Agostino|frati zoccolanti di osservanza di S. Agostino]], intitolato a S. Maria di Consolazione.<ref>Nel [[XVI secolo]] il convento degli Agostiniani all'epoca del Giustiniani si trovava ancora sull'altura dello Zerbino, soprastante il Borgo Incrociati; dopo la costruzione delle mura il monastero e l'[[Chiesa della Consolazione (Genova)|annessa chiesa]] sarebbero stati riedificati nel sito attuale, nella centrale via XX Settembre.</ref> E tutti gli abitatori di questo borgo, così partito, in molte cose civili sono riputati e trattati come proprii cittadini.''|[[Agostino Giustiniani]], "Annali della Repubblica di Genova", 1537}}
 
=== Le Mura Nuove e il sestiere di S. Vincenzo ===