Mk II Matilda: differenze tra le versioni
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[[File:Matilda Compass.jpg|thumb|Un Matilda in marcia nel deserto libico]]
Nel novembre del 1940 l'8ª Armata britannica aveva solo poche centinaia di mezzi corazzati in Nordafrica: solo 200 erano carri armati di cui una cinquantina erano del tipo pesante da 30 tonnellate (e tra questi solo una dozzina erano del tipo "Matilda Mk II"). Ma verso la fine dell'anno, il primo ministro inglese [[Winston Churchill]] dispose l'invio di una brigata corazzata di 150 carri dei quali una cinquantina del tipo "Infantry Tank Matilda". Questi furono schierati soprattutto nella 7ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] corazzata e nel 7º [[Reggimento]]
Sulla battaglia di Nibeiwa va comunque precisato che i carristi italiani furono colti di sorpresa mentre scaldavano i motori e non ebbero la concreta possibilità di opporsi, anche se le armi dei loro carri nulla avrebbero potuto contro la corazzatura di quelli avversari. Si potrebbe dedurre, quindi, che la guerra corazzata tra inglesi e italiani non fu vinta sul campo di battaglia ma grazie a una fortissima penetrazione spionistica dei britannici nei reparti italiani che permise ai britannici di ottenere sempre la perfetta dislocazione dei dispositivi bellici. Infatti, il Matilda messo alla prova tecnicamente dimostrerà ben presto tutte le sue gravi lacune.
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