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== Storia ==
=== Primi programmi spaziali militari (1945-1982) ===
Le attività militari nello spazio iniziarono subito dopo la conclusione della [[Seconda Guerra mondiale]]. Nel [[1946]] il [[General of the Army (Stati Uniti d'America)|generale dell'Esercito]] [[Henry Arnold]], generale in comando delle [[United States Army Air Forces|Forze Aeree dell'Esercito]], comprese come gli [[Stati Uniti]] fossero a rischio di potenziali attacchi a lungo raggio per la prima volta nella storia. Arnold pertanto ordinò, al dott. [[Theodore von Kármán]] e alla neonata [[RAND Corporation]], una perizia sulla fattibilità dell'uso di un [[satellite spia|satellite]] per fini di ricognizione strategica. Nello stesso anno, questo studio aveva identificato quasi tutte le aree di missione militare spaziale attualmente esistenti, cioè ricognizione e sorveglianza strategica, previsioni meteorologiche, comunicazioni, e navigazione.<ref name="auto1">{{cita
[[File:Bernard Schriever with models of his missiles.jpg|miniatura|[[Bernard Adolph Schriever|Bernard Schriever]] con alcuni modelli di missili che aiutò a sviluppare.]]
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Quegli anni erano caratterizzati da una forte rivalità tra i servizi militari, che svilupparono ciascuno i propri programmi per la realizzazione di satelliti e [[Vettore (astronautica)|vettori di lancio]]. In parallelo ai programmi gestiti dall'Aeronautica, l'Esercito si concentrò sul programma [[Programma Explorer|''Explorer'']], e la [[US Navy|Marina]] sul progetto [[Progetto Vanguard|''Vanguard'']].<ref name="auto1"/>
Il 4 ottobre [[1957]], con il lancio in orbita dello ''[[Sputnik 1]]'', il primo [[satellite artificiale]] della storia, l'[[Unione Sovietica]] prese in contropiede gli Stati Uniti. La [[crisi dello Sputnik|crisi che ne conseguì]] segnò un punto di svolta nella percezione politica statunitense dell'importanza di raggiungere la supremazia nello spazio.<ref name="
Nel tentativo di porre fine all'improduttiva ridondanza dei progetti spaziali delle singole forze armate, l'amministrazione [[Eisenhower]] decise di centralizzare tutti i programmi spaziali militari sotto un'unica agenzia, l<nowiki>'</nowiki>''[[Advanced Research Projects Agency]]'' (ARPA), nata il 7 febbraio [[1958]]. Ma la nuova agenzia, pur mantenendo il controllo tecnico dei progetti, si limitò a redistribuirli, sotto contratto, ai singoli servizi militari. In particolare, l'Aeronautica, che fino ad allora era rimasta indietro rispetto a Esercito e Marina, si vide affidare l'80% dei progetti spaziali.<ref name="
Nel rispetto della politica "''space for peaceful purposes''", il 29 giugno 1958, Eisenhower firmò l'atto istitutivo della [[NASA]], un'agenzia federale civile che avrebbe assunto la responsabilità per tutte le attività spaziali, con l'eccezione dei progetti associati esclusivamente a specifiche militari. La NASA assorbì quindi elementi dell<nowiki>'</nowiki>''[[Army Ballistic Missile Agency]]'' (ABMA) dell'Esercito, e del [[United States Naval Research Laboratory|''Naval Research Laboratory'']] (NRL) della Marina, ostacolandone significativamente i programmi spaziali. Dall'Aeronautica venne trasferito alla NASA soltanto il programma ''[[Man In Space Soonest]]''.<ref name="
I comandanti dell'Aeronautica poterono quindi riaffermare le proprie rivendicazioni nelle operazioni spaziali militari, iniziando a utilizzare il termine "[[aerospazio]]" per legittimare il ruolo del loro corpo tanto nello spazio atmosferico, quanto in quello extra-atmosferico. Nell'autunno del [[1959]], il [[segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|Segretario della Difesa]] Neil McElroy abbracciò le richieste dell'Aeronautica, rimuovendo l'ARPA dal controllo dello sviluppo di sistemi spaziali, e assegnando all'aviazione la responsabilità per "lo sviluppo, la produzione e il lancio di vettori spaziali". Alla fine del 1959, l'ARPA venne ufficialmente dispensata dal ruolo di agenzia centrale per tutte le attività spaziali del Dipartimento della Difesa.<ref name="
L'Aeronautica riprese allora lo sviluppo dei propri programmi spaziali, ad esempio collaborando con la [[Central Intelligence Agency|CIA]] per la produzione e gestione di [[Satellite spia|satelliti da ricognizione]] attraverso il programma [[Corona (satelliti)|''Corona'']]. Lo sviluppo di tali satelliti divenne una priorità nazionale quando, il 1º maggio [[1960]], un aereo da ricognizione [[Lockheed U-2|U-2]] americano [[Crisi degli U-2|fu abbattuto]] nei cieli dell'Unione Sovietica, palesando l'impraticabilità della ricognizione aerea.<ref name="
Entro il [[1961]], l'ARPA era stata ormai relegata a un ruolo di ricerca e sviluppo, mentre l'Esercito e la Marina erano stati rimossi da qualsiasi ruolo importante nello spazio. Sotto l'amministrazione [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], il Dipartimento dell'Aeronautica fu designato agente esecutivo per le missioni di supporto alla difesa spaziale militare, con la responsabilità della maggior parte dei progetti di sviluppo militare nello spazio.<br/> Quello stesso anno, l'ormai [[Tenente generale#Stati Uniti d'America|tenente generale]] Bernard Schriever, nuovo comandante dell'ARDC, ottenne che il comando ricevesse anche la responsabilità di acquisire sistemi d'arma. L'ARDC fu allora riorganizzato sotto il nome di ''Air Force Systems Command'' (AFSC), e una delle sue organizzazioni subordinate, il WDD, venne rinominato [[Space and Missile Systems Center|''Space Systems Division'']] (SSD), con l'obiettivo di centralizzare tutto il programma spaziale, separandolo da quello missilistico.<ref name="
=== L'''Air Force Space Command'' (1982-2019) ===
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