Angus Lewis Macdonald: differenze tra le versioni
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Macdonald incoraggiò la creazione del [[Cape Breton Highlands National Park]] che venne completato con possibilità di alloggi e un campo da [[golf]].
L'aumento del turismo si riflesse in un aumento della popolarità di Macdonald.<ref>Henderson, p.70.</ref>
==Dopo la guerra== Supervisionò la creazione di un'effettiva marina canadese (poi la [[Royal Canadian Navy]]) durante la [[seconda guerra mondiale]].<ref>"Fighting Navy", ''Time'' magazine, September 18, 1944.</ref> Dopo la guerra tornò in Nuova Scozia per divenire nuovamente premier. Durante l'elezione del 1945 il partito liberale tornò al potere mentre i suoi principali rivali, i conservatori, non riuscirono ad ottenere nemmeno un seggio. Lo slogan liberale divenne così "Tutto va bene con Augus L." ("''All's well with Augus L''") e fu così realistico che i conservatori disperarono di non poter mai battere Macdonald''.''<ref>Stevens, Geoffrey. (1973) ''Stanfield''. </ref> Morì, ancora in carica, nel 1954. I più di quindici anni di governo come premier di Macdonald portarono fondamentali cambiamenti. Sotto la sua ''leadership'' il governo della Nuova Scozia spese più di 100 milioni di dollari nella realizzazione di strade, costruzione di ponti, ampliamento delle linee elettriche e implementazione dell'istruzione pubblica. Macdonald affrontò la piaga della disoccupazione durante il periodo della [[Grande depressione]] impiegando i disoccupati nei cantieri atti alla costruzione di nuove autostrade. Pensava che gli aiuti finanziari stanziati direttamente dal governo minassero il morale, l'autostima e scoraggiassero le iniziative personali.<ref>Henderson, T. Stephen. (2007) ''Angus L. Macdonald: A Provincial Liberal''. </ref> Doveva però allo stesso tempo fronteggiare la realtà: il finanziariamente dissestato governo della Nuova Scozia non poteva permettersi di partecipare pienamente ai programmi federali di aiuto che richiedevano un determinato contributo delle province.<ref>Forbes, E.R. (1989) ''Challenging the Regional Stereotype: Essays on the 20th Century Maritimes''. </ref>
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