D'Afflitto: differenze tra le versioni

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== Principali personaggi della Famiglia ==
 
=== '''''Uomini d’arme''''' ===
 
* ''Camponello'', signore di Rodegaldo, di Redine e della Molpa, Gran Maestro dell’[[Cavalieri templari|Ordine dei Templari]] nel 1235, raffigurato vestito dell’abito dell’Ordine nella Cattedrale di Scala.
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* ''[[Rodolfo d'Afflitto|Rodolfo]],'' duca di Castropignano e Campomele, marchese di Frignano Maggiore e Agropoli. Compiuti gli studi giuridici, nel 1834 iniziò la carriera nella amministrazione borbonica come relatore presso la Consulta di Stato. Nel 1844, fu nominato sotto-intendente a Cefalù e poi a Bovino. Nel corso del 1848 fu segretario generale d'Intendenza a Potenza, poi ad Avellino e Napoli. Di simpatie liberali''',''' nell'ottobre 1859 fu arrestato, ma subito rilasciato. Dopo l’ingresso di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] a Napoli, fu prefetto prima a Genova, poi a Napoli (1863, 1869), consigliere provinciale e comunale di Napoli, senatore del Regno (20 gennaio 1861), vicepresidente del Senato (1867 al 1871). Per concessione regia, aveva diritto di abitazione nel palazzo reale di [[Reggia di Capodimonte|Capodimonte]]. Morì il 26 luglio 1872 a Napoli.
 
=== '''''Ecclesiastici''''' ===
 
* ''[[Annibale D'Afflitto|Annibale]]'' (1560 ca -†1638), arcivescovo. Laureatosi a Bologna, si recò a Madrid nel 1568 ove fu a corte di Filippo IV come cappellano delle giovani principesse della corte di Spagna. Il sovrano ne propose a Clemente VIII la nomina ad arcivescovo di Reggio Calabria, avvenuta il 15 novembre 1593. Giunto nella sua sede, fu severo controllore della vita religiosa e applicò le disposizioni della Controriforma, fece ricostruire l’ospedale, il seminario e molte delle chiese distrutte dai turchi di Sinan Bassà nel 1594.
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* ''Cesare'' (1615-†1682), avvocato, entrò nel 1657 nell’Ordine teatino col nome di Gaetano Andrea. Fu vescovo di Cava (1670) ed autore di alcuni trattati giuridici: ''Juris responsum de actionibus'' (1649); ''Controversi juris resolutiones'' (1660-1661).
 
=== '''''Letterati e scienziati''''' ===
 
* ''Gennaro Maria''<ref>{{Cita libro|titolo=B. SIGNORELLI, s. v., in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985) all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/gennaro-maria-d-afflitto_%28Dizionario-Biografico%29/}}</ref>,''' ''' nacque a Napoli nel 1618. Nel 1633 fu ammesso nel convento di S. Maria della Sanità dei domenicani, dove emise la professione nel 1634. Fu ingegnere militare al seguito degli eserciti spagnoli e docente di matematica. Incontrò a Napoli il suo protettore, il figlio naturale di Filippo IV, don [[Giovanni d'Austria|Giovanni Giuseppe d’Austria]] (1647-1648), che seguì a Madrid, ove il Supremo Consiglio di Guerra lo prescelse come professore di matematiche del Real Palazzo, e poi nella campagna di Orbetello e Porto Longone (1650). Passò poi al servizio di [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando II di Toscana]] sempre come docente di matematica e ingegnere militare. Fu a Roma alla fine del 1667 e poi a Genova, dove diede il proprio parere sulle opere di difesa della rada di Vado Ligure. Fu infine a Savona nel 1669. Gli sono attribuiti lavori di fortificazione a Cuneo e Nizza Marittima per conto dei Savoia. Morì a Napoli nel 1673. Opere: ''Muniendarum urbium, methodus modernus''<ref>{{Cita libro|titolo=Firenze, Bibl. nazionale, Fondo Magliabechiano, cl. XIX, 1}}</ref>; ''De igne et ignivomis'' (1661).