Magno Felice Ennodio: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nacque in [[Gallia]], probabilmente ad ''Arelate'' ([[Arles]]), nella [[gens Firmina]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Rossana Barcellona|titolo=Concili "nazionali" e sotterranee rivoluzioni. Agde 506, Orléans 511, Épaone 517|rivista=Reti Medievali|editore=Firenze university Press|numero=18, 1 (2017)|ISSN=1593-2214|pagina=61}}</ref> (la stessa di [[Cesario d'Arles|Cesario di Arles]])<ref name=":0" />. Rimasto orfano in tenera età, fu cresciuto da una zia a Pavia.
[[Chierico]], poi [[diacono]] a [[Milano]] ed infine, forse già nel [[513]], vescovo a [[Pavia]], fu tra i sostenitori di [[papa Simmaco]] nell'ambito dello [[antipapa Laurenzio|scisma laurenziano]] e poi legato di [[papa Ormisda]] in Oriente, di cui predisse persino il suo discendere al soglio
Fu tra i massimi sostenitori e "ideologi" del sovrano [[Ostrogoti|ostrogoto]] [[Teodorico il Grande|Teoderico il Grande]], in particolare con la ''Vita di [[Epifanio di Pavia]]'' e il [[panegirico]] dedicato proprio al re<ref>Marc Reydellet, ''La royauté dans la littérature latine de Sidoine Apollinaire à Isidore de Séville'', École française de Rome, Roma 1981, pp. 141-182 (= cap. IV: ''Ennode de Pavie et la royauté nationale'').</ref><ref>Simona Rota, ''Introduzione'', in Magno Felice Ennodio, ''Panegirico del clementissimo re Teoderico'', Herder, Roma 2002, pp. 11-132.</ref>.
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