Onomatopea: differenze tra le versioni

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{{NN|linguistica|novembre 2009}}
L<nowiki>'</nowiki>'''onomatopea''' , il ''pio pio'' del pulcino.
L<nowiki>'</nowiki>'''onomatopea''' non serve a niente è come fare una figura di merda, attraverso i suoni linguistici di una determinata [[lingua (linguistica)|lingua]], il [[rumore (acustica)|rumore]] o il [[suono]] associato a un oggetto o a un soggetto a cui si vuole fare riferimento, mediante un procedimento [[iconicità|iconico]] tipico del [[fonosimbolismo]].
[[File:Clocks no tic tac.JPG|thumb|upright=1.4|No tic tac]]
Ne sono esempi ''gracchiare'', ''strisciare'', ''bisbiglio'', ''rimbombo,'' ecc. e alcuni versi di animali diventati parole, come il ''bau bau'' del cane, il ''miao'' o ''mao''<ref>{{Treccani|mao|mao|v=1|accesso=7 febbraio 2020}}</ref> del gatto, il ''pio pio'' del pulcino.
 
== Onomatopee e trascrizioni foniche ==
L'onomatopea (come indicato dall'etimologia del termine: "creazione di nome") è una parola all'interno di un sistema linguistico, e come tale composta da un [[significante]] e un [[significato]] (nella terminologia del linguista svizzero [[Ferdinand de Saussure]]). Il rimando al referente viene mediato solitamente dal significato (come nel [[triangolo semiotico]] di [[Charles Kay Ogden|Ogden]] e [[I. A. Richards|Richards]]); se tale mediazione è assente, non si tratta di una parola della lingua ma di una sorta di [[trascrizione]] del [[suono]]: tale significante rimanda immediatamente al referente (in questo caso il suono). Tale trascrizione fonica di un qualsivoglia rumore, che viene comunque codificata attraverso i [[fonemi]] di un sistema linguistico, è riportata correttamente in corsivo o tra virgolette e viene registrata dai [[dizionari]] come "voce imitativa" o "[[interiezione]]".