San Martino in Strada: differenze tra le versioni
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Sul principio del secolo XVI, il paese fu devastato dalle soldatesche straniere, al punto che si dovettero lasciare incoltivati grossi possedimenti. Il 25 giugno [[1526]] si accamparono qui le truppe papali collegate coi Veneziani contro la [[Spagna]], comandate dal Duce d'Urbino; qui vennero a consiglio i comandanti militari per poi muovere su [[Milano]] e provocare la resa del Duca [[Francesco II Sforza]].
In [[età napoleonica]] ([[1809]]-[[1816|16]]) al comune di San Martino in Strada furono aggregate [[Cà dei Bolli]], [[Caviaga]], [[Muzza Piacentina]], [[Cascina Pompola|Pompola]], [[Sesto (San Martino in Strada)|Sesto]] e [[Soltarico]], ritornate autonome con la costituzione del [[regno Lombardo-Veneto]]. Cà dei Bolli e Sesto furono aggregate definitivamente nel [[1869]]<ref>Regio Decreto 27 gennaio 1869, n. 4870.</ref>.
Negli anni 50-60 del [[XX secolo]] durante il grande esodo agricolo il Comune registra una notevole flessione di abitanti. Dopo questo periodo il Comune incomincia a ripopolarsi ed il trend continua ad oggi. Ciò è dovuto, per la maggior parte, sia alla vicinanza con [[Lodi]], sia alla possibilità di edificare con tipologie difficilmente possibili nel capoluogo.
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Tranne la Chiesa e la Cascina Barattiera, nel Comune non sono rimaste tracce del passato splendore. Gli edifici più notevoli, sotto l'aspetto paesistico-architettonico, risultano le case padronali delle vecchie cascine, la già citata Barattiera, la cascina a Cà del Conte, la Pompola, la Baggia, la Canova, la Campagna e la Villana.
La [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] parrocchiale è molto antica: se ne ha notizia sin dal XII secolo. Quella attuale è datata 1576. Il [[campanile]] invece è stato costruito più tardi, intorno alla fine del XVII secolo. La chiesa è intitolata a [[San Martino]] Vescovo, nato nel [[316]]
L'autore del libro
=== Simboli ===
'''Stemma''' concesso con [[Decreto del presidente della Repubblica]] del 29 settembre 2011.<ref>
[[File:San Martino in Strada-Stemma.png|45px|sinistra]]
{{Citazione|Di azzurro, al San Martino in arcione al cavallo d'argento, il Santo aureolato d'oro, vestito da cavaliere romano, con la corazza di cuoio al naturale, l'elmo d'argento cimato da due piume di rosso, il mantello svolazzante a sinistra, dello stesso, il viso, le braccia, le mani, le gambe, di carnagione, calzato con le calighe di cuoio al naturale, il Santo tenente con la mano destra la lancia di nero posta in banda alzata e le briglie di rosso, imbracciante con il braccio sinistro lo scudo ellittico, di azzurro, crociato d’argento; il cavallo imbrigliato e sellato di rosso, passante sulla strada lastricata di grigio al naturale, con le commessure di nero, fondata in punta e uscente da fianchi, il cavallo con tre arti attraversanti e l'arto anteriore sinistro alzato.|D.P.R. 29 settembre 2011}}
== Società ==
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