Angelo custode: differenze tra le versioni
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== Storia della figura dell'angelo custode ==
La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di
Il [[culto degli angeli]] aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall'inizio (cfr. [[Paolo di Tarso|san Paolo]] in {{passo biblico|Colossesi 2, 18}}). L'opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell'[[angelologia]] nel ''[[De coelesti hierarchia]]'' dello [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]].
Fra i compiti degli angeli ben documentati nell'[[Antico Testamento]] vi era quello di guidare e proteggere l'uomo e la donna (ad esempio nel ''[[Libro di Tobia]]''). Altro ruolo degli angeli descritto dall'Antico Testamento è quello di essere messaggeri di Dio per l'umanità. L'idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare loro la volontà divina, era già presente anche nella [[filosofia greca]] antica e nello stesso [[Platone]] nel suo ''[[Fedone]]''.
L'idea, però, che ogni singola persona fosse affidata ad uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in {{passo biblico|Matteo 18, 10}}), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel [[Cristianesimo]] primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da [[San Basilio Magno]]: {{citazione|Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita.|''Adversus Eunomium'', 3, 1: pg 29, 656b}}
Nel XVI secolo [[papa Paolo IV]] fece edificare a [[Michelangelo]] una [[Chiesa dei Sette Angeli|chiesa intitolata ai Sette Angeli]]. In seguito, dopo che la liturgia in loro onore era stata abolita, nel 1825 [[papa Leone XII]] la riportò in auge.<ref name=fontana/>
Le figure degli angeli custodi o «guardiani» ricorsero anche nell'ambito di tradizioni [[ermetismo (filosofia)|ermetiche]] e [[rosacroce|rosacrociane]] che si richiamavano ad esempio alla [[cabala (esoterismo)|cabala]], secondo le quali essi appartengono all'ordine più basso della [[spiriti celesti|gerarchia degli spiriti celesti]], il più vicino agli umani e ai singoli individui. Rappresenterebbero la [[autocoscienza|coscienza]] della singola persona, custodendo la memoria della sua vita e, nell'ottica della [[reincarnazione]], delle sue diverse [[esistenze]].<ref>{{cita web|url=https://www.liberaconoscenza.it/zpdf-doc/articoli/mauro-vaccani-bambini-angeli-custodi.pdf|titolo=Gli Angeli Custodi|autore=Mauro Vaccani|pagina=6}}</ref>
Quanto più una persona si libera del suo [[destino]] pregresso, tanto più diverrebbe responsabile delle proprie azioni, al punto da non avere più la necessità di un essere che ne rappresenti la [[coscienza morale]]. [[Cagliostro]] affermava perciò, dopo essere stato [[iniziato]] ai misteri dell'[[assoluto]]: «libero e maestro della vita, pensai a impiegarla per l'opera di Dio. [...] Ci sono degli esseri che non hanno più angelo custode: io fui uno di quelli».<ref>Pier Carpi, ''[https://books.google.it/books?id=Pq9aQWMyXRsC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=%22Ci%20sono%20degli%20esseri%20che%20non%20hanno%20pi%C3%B9%20angelo%20custode%22&f=false Cagliostro: il maestro sconosciuto]'', pag. 27, Roma, Mediterranee, 1997.</ref>▼
▲Quanto più una persona si libera del suo [[destino]] pregresso, tanto più diverrebbe responsabile delle proprie azioni, al punto da non avere più la necessità di un essere che ne rappresenti la [[coscienza morale]]. [[Cagliostro]] affermava perciò, dopo essere stato [[iniziato]] ai misteri dell'[[assoluto]]: «libero e maestro della vita, pensai a impiegarla per l'opera di Dio
==La dottrina cattolica e ortodossa==
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