Helicobacter pylori: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Si deve la sua scoperta a un evento casuale: gli scienziati [[Robin Warren]] e [[Barry Marshall]] dimenticarono nell'armadietto del loro laboratorio delle piastre contenenti succhi gastrici; dopo poco tempo si notò la formazione di una patina sulla superficie delle piastre: erano colonie batteriche di ''Helicobacter pylori''.<ref>{{en}} M. J. Blaser, ''An Endangered Species in the Stomach''. Scientific American, Chicago, 2005. PMID 15715390</ref> Contrariamente a quanto si riteneva all'epoca, queste colonie dimostravano che lo stomaco non è sterile.
[[File:Helicobacter Pylori Urease.png|thumb|Struttura quaternaria dell'ureasi dell'''Helicobacter pylori''.]]
 
I due ricercatori australiani non furono per la verità i primi a scoprire il batterio responsabile dell'[[ulcera]]. Infatti esso fu per la prima volta isolato nel 1893 da [[Giulio Bizzozero]], un medico [[italia]]no che rilevò il batterio nello stomaco di cani.<ref>{{de}} Giulio Bizzozero, ''Ueber die schlauchförmigen Drüsen des Magendarmkanals und die Beziehungen ihres Epitheles zu dem Oberflächenepithel der Schleimhaut''. Archiv für mikroskopische Anatomie, Monaco di Baviera, 1983.</ref> Come spesso accade, non seppe però intuire l'importanza di quanto era davanti ai suoi occhi e così si dovette aspettare ancora quasi un secolo per capire cosa il batterio "a virgola" fosse capace di fare.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.helico.com/h_history.html|titolo=Storia di ''H. pylori''|accesso=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080514203543/http://www.helico.com/h_history.html|dataarchivio=14 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{en}} J. W. Konturek, ''Discovery by Jaworski of Helicobacter pylori and its pathogenetic role in peptic ulcer, gastritis and gastric cancer''. Physiol Pharmacol, New York, 2003. PMID 15075463.</ref>
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I medici, nel corso degli anni, hanno riconosciuto con una certa lentezza il ruolo dell<nowiki>'</nowiki>''Helicobacter pylori'' nella [[gastrite]] e nell'[[ulcera peptica]], perché ritenevano che nessun microrganismo sarebbe sopravvissuto a lungo nell'ambiente [[acido]] che caratterizza lo [[stomaco]]. Studi posteriori su questo batterio, di cui il più efficace è stato l'ingerimento di una dose di ''H. pylori'', che ha causato la genesi della gastrite e la fissazione del batterio nella parte in superficie del [[muco]] gastrico, soddisfacendo tre dei quattro [[postulati di Koch]], mostrarono il contrario. Il quarto postulato sarà soddisfatto in una seconda fase quando, dieci giorni dopo l'inoculazione, verranno rilevati segni di gastrite e pertanto la presenza dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''. [[Barry Marshall]] fu inoltre capace di autocurarsi utilizzando una doppia terapia di quattordici giorni a base di bismuto e [[metronidazolo]]. Barry Marshall e [[Robin Warren]] provarono che questi antibiotici sono efficaci in molteplici casi di gastrite.
 
Nel 1994 i [[National Institutes of Health]], i cui istituti di ricercache sono localizzati in diverse città degli [[Stati Uniti d'America]], pubblicarono una dichiarazione che affermava che la maggior parte delle gastriti è causata dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' e raccomandava, in caso di infezione da questo batterio, l'utilizzo degli antibiotici precedentemente segnalati da Marshall e Warren.<ref>{{cita web|url=http://consensus.nih.gov/1994/1994HelicobacterPyloriUlcer094html.htm|titolo=L<nowiki>'</nowiki>''Helicobacter pylori'' e l'ulcera peptica|accesso=18 maggio 2008}}</ref> Fu inoltre provato che queste ulcere duodenali sono associate all'infezione da parte dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''.<ref>{{en}} A. Pietroiusti; I. Luzzi; M. J. Gomez; A. Magrini; A. Bergamaschi; A. Forlini; A. Galante, ''Helicobacter pylori duodenal colonization is a strong risk factor for the development of duodenal ulcer''. Roma, 2005. PMID 15801926</ref><ref>{{cita web|url=http://gut.bmj.com/cgi/content/abstract/52/6/797|titolo=Infezione dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' – Caratteristiche|accesso=18 maggio 2008}}</ref>
 
Nel 2005 Marshall e Warren ricevettero il [[Premio Nobel per la medicina]] proprio grazie alla scoperta dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'': oggi si stima infatti che circa il 90% delle ulcere duodenali e l'80% di quelle gastriche siano di origine infettiva.<ref name="B">{{cita web|http://www.epicentro.iss.it/problemi/helico/helicobacter.asp|titolo=''H. pylori'' su Epicentro|accesso=14 maggio 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2005/index.html|titolo=Premio Nobel per la Psicologia e per la Medicina|accesso=18 maggio 2008}}</ref>
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== Descrizione ==
[[File:H pylori virulence factors it.png|left|thumb|Fattori di virulenza di ''H. pylori''.]]
 
L<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è un [[batterio]] [[colorazione di Gram|gram negativo]] dotato di [[flagello (biologia)|flagelli]] per il movimento, lungo circa 3 [[micrometro (unità di misura)|micrometri]] e con un diametro medio di 0,5 micrometri. Esso possiede dai quattro ai sei flagelli (o ciglia). È un batterio microaerofilo, perciò per la sua sopravvivenza richiede dell'[[ossigeno]], ma in piccole quantità. Produce un enzima [[idrogenasi]] che può essere usato per ottenere energia dall'ossidazione dell'[[idrogeno]] molecolare (H<sub>2</sub>) prodotto da altri batteri intestinali.<ref>{{en}} Jonathan Olson; Robert Maier, ''Molecular Hydrogen as an energy source for Helicobacter pylori''. Science 298.5599, New York, 2002. PMID 12459589</ref> Risulta positivo nei test dell'ossigeno, della catalasi e dell'[[urea]]. È capace di formare [[biofilm]]<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Analysis of outer membrane vesicle protein involved in biofilm formation of Helicobacter pylori|autore=Yonezawa H, Osaki T, Woo T, Kurata S, Zaman C, Hojo F, Hanawa T, Kato S, Kamiya S|pmid=21515394|mese=dicembre|anno=2011}}</ref> e convertirsi dalla forma [[bacillo|bacillare]] a quella [[cocchi|coccoide]],<ref name="coccoide">{{zh}} W. Y. Chan; P. K. Hui; K. M. Leung; J. Chow; F. Kwok; C. S. Ng, ''Coccoid forms of Helicobacter pylori in the human stomach''. Am J Clin Pathol, 1994. PMID 7524304</ref> entrambe le trasformazioni sono utili per la sua sopravvivenza e sono fattori dell'[[epidemiologia]] del batterio. La forma coccoide dell'organismo non è quella originale, anche se sono stati trovati alcuni esemplari di questo tipo negli [[Stati Uniti d'America]]. In questa forma l<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è più abile ad aderire alle cellule gastriche.<ref name="coccoide"/>
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=== Habitat e diffusione ===
[[File:Hpylori.jpg|thumb|Colonia di ''Helicobacter pylori''.]]
 
L'ambiente in cui l<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' trova le condizioni favorevoli per svolgere le funzioni vitali richiede un'atmosfera poco [[ossigeno|ossigenata]], quindi questo batterio è definito microaerofilo. In condizioni ambientali sfavorevoli, come ad esempio in corso di incremento parziale della pressione di ossigeno, della temperatura o il contatto con farmaci inibitori della pompa protonica o antibiotici, il microrganismo trasforma il proprio aspetto da [[bacillo|bacillare]] a [[Cocco (biologia)|coccoide]], evento che ha causato molte controversie.<ref name="Ca"/><ref>{{en}} A. Marais; L Monteiro; F. Mégraud, ''Microbiology of Helicobacter pylori. Current topics in Microbiology and Immunology, Gastroduodenal disease and Helicobacter pylori: pathophysiology, diagnosis and treatment''. Westblom, 1999.</ref>
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L<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è particolarmente diffuso nei Paesi in cui gran parte della popolazione è sotto i sedici anni, come in [[Colombia]] e in [[Cina]]. In questi Stati il batterio colpisce molto facilmente i bambini.<ref name="B"/>
 
La prevalenza dell'infezione da parte degli ''H. pylori'', nella popolazione di etnia caucasoide degli [[Stati Uniti d'America]] e del [[Sudafrica]], è spesso sovrapponibile a quella Europeaeuropea;<ref>{{en}} K. Goodman; K. O'Rourke; R. Day; C. Wang; Z. Nurgalieva; C. Phillips; C. Aragaki; A. Campos; J. De La Rosa, ''Dynamics of Helicobacter pylori infection in a US-Mexico cohort during the first two years of life.'' Int. J Epidemiol, 2005. PMID 16076858</ref><ref>{{en}} K. Goodman; M. Cockburn, ''The role of epidemiology in understanding the health effects of Helicobacter pylori''. Epidemiology, 2001. PMID 11246592</ref> differenti sono i dati inerenti agli altri gruppi etnici, che presentano valori di prevalenza doppi.<ref>{{en}} J. E. Everhart; D. Kruszon-Moran; G. I. Perez-Perez; T. S. Tralka; G. McQuillan,
''Seroprevalence and ethnic differences in Helicobacter pylori infection among adults in the United States''. J Infect Dis, 2000.</ref><ref name="Cb"/>
 
L<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' si insedia negli stomaci delle persone di età medio-anziana: si stima infatti che circa il 20% delle persone tra i quaranta e i sessanta anni sia infettato da questo batterio. In queste persone, con la presenza del microrganismo, producono ulcere gastriche e duodenali con associazione del 65%-100% .<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://digestive.niddk.nih.gov/ddiseases/pubs/hpylori/|titolo=''Helicobacter pylori'': informazioni varie|accesso=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060705194833/http://digestive.niddk.nih.gov/ddiseases/pubs/hpylori/|dataarchivio=5 luglio 2006|urlmorto=sì}}</ref><ref>Robbins e Cotran , Le basi patologiche delle malattie</ref>
 
==== Resistenza in habitat particolari ====
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Una letteratura scientifica, ormai consolidata, ha dimostrato l'importante ruolo dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' nella malattia dell'[[ulcera peptica]]. L'associazione è più evidente con l'[[ulcera duodenale]] (abbreviata UD), in cui l'infezione oscilla tra l'85% e il 100%. Inoltre, la cura di questo batterio cambia la storia naturale della malattia fino a pochi decenni fa definita cronica e recidivante, con una diminuzione delle recidive ulcerose come conseguenza.<ref name="hop">{{en}} R. J. Hopkins; L. S. Girardi; E. A. Turney, ''Relationship between Helicobacter pylori eradication and reduced duodenal and gastric ulcer recurrence: A review''. Gastroenterology, 1996.</ref> La ricorrenza dopo l'eliminazione del microrganismo è spesso dovuta all'ingerimento di FANS.
 
La percentuale di [[Ulcera gastrica|ulcere gastriche]] (o UG), associate all'infezione dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'', è sempre inferiore rispetto a quella delle UD, variando tra il 50% e il 90% dei casi. Nonostante ciò, se si eliminano dal calcolo le forme conseguenti all'assunzione di FANS, la percentuale avanza e si stazza a un numero circa pari a quello delle UD. Anche la storia naturale dell'UG è stata modificata dopo l'eradicazione del microrganismo, con percentuali di ricorrenza del 4% contro il 59% nelle persone in cui esso persiste.<ref name="hop"/>
 
Per ciò che concerne il rischio, per gli individui infettati dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'', di sviluppare malattia ulcerosa, è emerso da alcuni studi che in un lungo periodo di osservazione, una percentuale compresa tra il 10% e il 20% è soggetto alla comparsa di una lesione ulcerosa, con un aumento dalle quattro alle dieci volte rispetto ai non infettati.<ref name="ponz"/>
 
==== Patogenesi ====
[[File:Pylorigastritis.jpg|left|upright=1.3|thumb|''Helicobacter pylori'' colonizzati sulle cellule epiteliali. Questi potrebbero causare le malattie ivi menzionate.]]
 
La sequenza di eventi che conducono allo sviluppo della [[lesione]] ulcerosa prevede per prima cosa la colonizzazione gastrica da parte dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' che oltre a indurre un danno mucoso diretto allo [[stomaco]] perturba la fisiologia con alterazioni della secrezione acida. È possibile, inoltre, che l'azione del batterio si estrinsechi contemporaneamente sulla riduzione della secrezione dei bicarbonati, protettivi a livello duodenale.<ref name="Cc"/>
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=== Cancro gastrico ===
Il ruolo dell'infezione da parte dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''<ref name="yahoo">{{cita web|url=http://it.health.yahoo.net/c_encicl.asp?s=5&idMen=1465&t=1|titolo=Yahoo! salute – ''H. pylori''|accesso=16 maggio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081211024054/http://it.health.yahoo.net/c_encicl.asp?s=5&idMen=1465&t=1|dataarchivio=11 dicembre 2008}}</ref> tra gli eventi che conseguono all'evoluzione in [[cancro gastrico]] è sottolineato dall'importanza assegnata a esso dall'[[International Agency for Research on Cancer]] (abbreviato IARC)<ref>{{en}} International Agency for Research on Cancer. World Health Organization, ''Infection with Helicobacter pylori''. Schistosomes, liver flukes and Helicobacter pylori, 1994.</ref> che lo ha classificato come "carcinogeno di gruppo I", al pari del fumo per il cancro al polmone. L'associazione del microrganismo con lesioni cancerose e precancerose (cioè che tendono a un'evoluzione verso il cancro) è assai elevata, infatti essa raggiunge in alcuni casi fino al 100%.<ref>{{en}} R. Fiocca; R. Luinetti; L. Villani; A. Chiaravalli; M. Cornaggia; G. Stella; M. Perego; E. Trespi; E. Solcia, ''High incidence of Helicobacter pylori colonization in early gastric cancer and the possible relationship to carcinogenesis''. Eur J Gastroenterol Hepatol, 1994.</ref>
[[File:H pylori ulcer diagram.png|thumb|I quattro stadi di sviluppo dell'ulcera gastrica causata dall'infezione da ''Helicobacter pylori:'' 1) Attecchimento del batterio
 
2) Produzione di ureasi, aumento del pH attorno al batterio, creazione di ambiente favorevole
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La relazione tra l'infezione dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' e lo sviluppo della metaplasia e della displasia non è tutt'oggi chiara, soprattutto per quel che riguarda la possibilità di regressione della lesione dopo l'eradicazione del microrganismo: mentre alcuni studi sembrano indicare che ciò avvenga, altri non hanno osservato un beneficio istologico, tra l'altro non è chiaro quali siano i tempi necessari affinché questo evento possa verificarsi.<ref>{{en}} D. Palli, ''Gastric cancer and Helicobacter pylori: A critical evaluation of the epidemiological evidence''. Helicobacter, 1997.</ref><ref>{{en}} S. Tsuji; N. Kawai; M. Tsujii; S. Kawano; M. Hori, ''Review article: inflammation-related promotion of gastrointestinal carcinogenesis – a perigenetic pathway''. Aliment Pharmacol Ther 18, 2003. PMID 12925144</ref>
 
L'identificazione dell<nowiki>'</nowiki>''helicobacter pylori'' avviene tramite test non invasivo del respiro o delle feci, da ripetersi al termine della profilassi. La profilassi dura 10 giorni a base di [[inibitore di pompa protonica]] (come lansoprazolo, omoprazoloomeprazolo) allo scopo di bloccare la secrezione, in aggiunto ad [[amoxicillina]] nei primi cinque giorni, e altri due antibiotici nei rimanenti cinque<ref>dr. Gargiulo, prof. Vaira, ''Helicobacter pylori. Benedetto il giorno che t'ho incontrato'', Mondadori editore</ref>. <br />Se la terapia non eradica il batterio (circa il 6% dei casi), si esegue gastroscopia ede [[antibiogramma]] per preparare una cura "su misura" del paziente, efficace nel 90% dei casi. L’''Helicobacter pylori'' è responsabile della gastrite e dell'ulcera gastrica in 25 milioni di italiani<ref>Prof. Vaira intervento su ''Ambiente gastro-intestinale e assorbimento dell'ormone tiroideo'', al Convegno ''IPOTIROIDISMO: Novità, dubbi e certezze in tema di terapia con L-tiroxina'', Università degli Studi di Torino, Sabato 22 novembre 2014</ref>: l'eradicazione dell'helicobacter aumenta notevolmente l'efficacia dei farmaci contro l'ipotiroidismo, per cui è importante che chi soffre di ipotirodismo si sottoponga ada uno screening per identificare l'eventuale presenza di un'infezione da Helicobacter pylori.
 
=== MALT-linfoma (linfoma extranodale a cellule B della zona marginale associato al MALT) ===
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Il MALT-linfoma primitivo gastrico è il tipo di linfoma più frequente tra quelle che sorgono al di fuori dei linfonodi (extranodali) e, da oltre un decennio, è associato all'infezione da parte dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''. Si tratta di un [[Linfoma di Hodgkin|linfoma non-Hodgkin]] a cellule B, a basso grado di malignità. La principale caratteristica dei linfomi-MALT extranodali è di avere un decorso clinico non severo, con scarsa tendenza all'evoluzione e una buona risposta alla terapia; spesso si ha risoluzione del quadro neoplastico con l'eradicazione dell'infezione.<ref name="ponz"/>. Questa neoplasia è di basso grado per definizione; il termine MALT-linfoma di alto grado andrebbe evitato: dunque un linfoma diffuso a grandi cellule B, pur se frutto di un'evoluzione di un MALT-linfoma, non andrebbe indicato come MALT-linfoma di alto grado.
 
È stata documentatadocumentato da diversi studi sia un'elevata elevato accordo tra l'infezione e la patologia, sia la possibilità di regressione delle forme linfomatose, a basso grado di malignità, dopo l'eradicazione dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''.<ref name="regression">{{en}} A. C. Wotherspoon; C. Doglioni; T. C. Diss; L. Pan; A. Moschini; M. De Boni; P. G. Isaacson, ''Regression of primary low-grade B-cell gastric lymphoma of mucosa-associated lymphoid tissue after eradication of Helicobacter pylori''. Lancet, 1993.</ref>
 
'''MACROSCOPIA''': Sisi manifesta con ulcere, erosioni, zone discromiche, aspetti ad "acciottolato", rughe ingrossate (l'aspetto macroscopico entro certi limiti può dare un'idea del quadro di sviluppo neoplastico).
 
'''ISTOPATOLOGIA''': Lele cellule neoplastiche infiltrano attorno ai follicoli linfatici, esternamente rispetto alla zona mantellare, con un pattern a zona marginale. Le cellule tipiche della zona marginale sono di dimensioni intermedie con citoplasma pallido e nucleo leggermente irregolare, un aspetto simile ai centrociti, e infatti le cellule del MALT-linfoma sono anche dette "centrocita-simili". Le cellule linfomatose infiltrano le ghiandole gastriche originando le lesioni linfoepiteliali.
Il meccanismo patogenetico, in grado di indurre la lesione linfomatosa, è rappresentato da un'abnorme risposta immunitaria, fatta dai linfociti T, allo [[stimolo]] costituito dall'infezione. L'eliminazione di quest'ultimoultima, cioè l'eradicazione dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'', indurrebbe nelle forme a basso grado di malignità una regressione della lesione e perciò il trattamento del batterio è considerato, insieme a una sorveglianza [[patologia clinica|clinico]]-[[Ematologia|ematologica]], il primo livello di terapia. Mentre questa strategia è sicuramente vantaggiosa sul breve periodo, non è ancora ben chiaro il destino di questi pazienti, per cui la gestione da intraprendere deve essere improntata su una certa prudenza.<ref name="regression"/>
 
Attualmente non esistono indicazioni all'attuazione della reazione nei linfomi gastrici MALT ad alto grado di malignità.
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=== Sintomi ===
[[File:Immunohistochemical detection of Helicobacter (1) histopatholgy.jpg|thumb|Macchie di ''Helicobacter pylori'' al microscopio ottico, visibili mediante metodiche immunoistochimiche.]]
 
Il sintomo più diffuso dell'ulcera gastroduodenale è un bruciore o un dolore nella parte superiore dell'addome, l'epigastrio, molto più forte lontano dai pasti e nel mattino presto, quando lo stomaco è vuoto.<ref name="B"/> Tuttavia può insorgere anche in qualsiasi momento, con durata che può variare da pochi minuti fino ad alcune ore. Più raramente possono insorgere sintomi come nausea, vomito e mancanza di appetito. A volte l'ulcera può sanguinare e indurre [[anemia]].
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Uno dei metodi non invasivi più diffusi è l'''[[breath test|Urea Breath Test]]'' (''test del respiro''). Esso consiste nel far ingerire al paziente una bevanda che contiene dell'[[urea]] marcata con un [[isotopo]] del carbonio (C13 o C14) e valutare la presenza dell'[[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>) marcata rilasciata nell'aria espirata.<ref name="brt"/>. L'esame viene effettuato in ambulatorio utilizzando strumentazione apposita e con l'aiuto di un tecnico specializzato. Un'alternativa altrettanto affidabile e poco invasiva per il paziente è la ricerca dell'[[antigene]] nelle feci, chiamato test [[antigene HpSA|HpSA]].<ref name="cons">{{en}} Peter Malfertheiner; Francis Mégraud; Colm O'Morain, [http://www.helicobacter.org/download/summary_guidelines_hp_infection%20_business_briefing.pdf ''Guidelines for the Management of Helicobacter Pylori Infection''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081113021946/http://www.helicobacter.org/download/summary_guidelines_hp_infection%20_business_briefing.pdf |date=13 novembre 2008 }}. European Gastroenterology Review, 2005.</ref> In questo caso il paziente deve semplicemente consegnare al laboratorio analisi un campione delle proprie feci su cui verrà condotto un [[test immunoenzimatico]]. L'infezione da ''H. pylori'' è anche diagnosticabile grazie alla rilevazione degli [[anticorpo|anticorpi]] [[IgG]] nel [[sangue]]; questo metodo, però, non consente di distinguere tra infezione attiva e infezione pregressa quindi è sconsigliato per il monitoraggio dell'efficacia della terapia.
 
Il metodo di riferimento per la diagnosi dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' rimane però la [[gastroscopia]], perché permette al medico una visione più diretta delle eventuali lesioni sulla parete dello stomaco e simultanemante di raccogliere un campione di tessuto, che può quindi essere analizzato mediante metodi istologici o con il CLO Test (Test dell'Ureasi su campione istologico). L<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' possiede un [[enzima]], l'[[ureasi]], che scinde l'urea.<ref name="cons"/>. Il CLO test prevede che il campione bioptico venga messo in una provetta contenenti l'urea e una [[Indicatore (chimica)|cartina tornasole]], con cui si può notare il cambiamento di pH nel liquido. Se esso varia significa che l'urea è stata scissa, e quindi in essa è presente l<nowiki>'</nowiki>''H. pylori''. Il test del respiro all'urea sfrutta lo stesso procedimento, ossia la presenza di ureasi che riesce a scindere l'urea.<ref name="cons"/>
 
=== Terapia ===
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== Studi genetici sui vari ceppi ''[[Helicobacter]]'' ==
[[File:Helicobacter pylori.jpg|thumb|upright=1.6|Vista al [[microscopio elettronico]] di una colonia di ''H. pylori'' stanziata nel muco gastrico.]]
 
Al giorno d'oggi conosciamo vari ceppi di ''H. pylori'', suddivisi in modo anche minimale tra loro.<ref name="genome">{{en}} J. F. Tomb; O. White; A. R. Kerlavage; R. A. Clayton; G. G. Sutton; R. D. Fleischmann; K. A. Ketchum; H. P. Klenk; S. Gill; B. A. Dougherty; K. Nelson; J. Quackenbush; L. X. Zhou; E. F. Kirkness; S. Peterson; B. Loftus; D. Richardson; R. Dodson; H. G. Khalak; A. Glodek; K. McKenney; L. M. Fitzegerald; N. Lee; M. D. Adams; E. K. Hickey; D. E. Berg; J. D. Gocayne; T. R. Utterback; J. D. Peterson; J. M. Kelley; M. D. Cotton; J. M. Weldman; C. Fujii; C. Bowman; L. Watthey; E. Wallin; W. S. Hayes; J. M. Weidman; M. Borodovsky; P. D. Karp; H. O. Smith; C. M. Fraser; J. C. Venter, ''The complete genome sequence of the gastric pathogen Helicobacter pylori''. Nature, 1997. PMID 9252185</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://genolist.pasteur.fr/PyloriGene/|titolo=Il genere ''Helicobacter''|accesso=19 maggio 2008}}</ref> I due ceppi principali differiscono per il 6% del loro genoma.
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Lo studio del ceppo dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è incentrato nel tentativo di comprenderne la patogenicità. Possiede sessantadue geni coinvolti nella genesi del danno; entrambi i ceppi possiedono un'isola patogenicità di 40 kB che da sola ne contiene più di quaranta. Questa isola di patogenicità è assente negli ''H. pylori'' non patogeni per l'essere umano rimanendo quindi asintomatici.<ref name="genome"/>
 
Il [[gene]] ''cagACagA'' trascrive per una delle più importanti [[proteina|proteine]] dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'', la CagA, molto diffusa tra i batteri del genere Helicobacter. I ceppi batterici che possiedono il gene ''cagACagA'' sono dotati della capacità di generare ulcere molto gravi e difficili da curare. La proteina ''CagA'' è trasportata all'interno delle cellule umane, dove la funzione normale del [[citoscheletro]] verrà annullata, alterando le regolari attività della cellula. La patogenica ''cagCag'' contiene circa 30 geni, che collaborano per il [[quarto sistema di secrezione]]. Dopo la fissazione dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' alle cellule epiteliali gastriche, la proteina ''cagACagA'' è iniettata in esse passando per il quarto sistema di secrezione. La proteina ''cagACagA'' è [[Fosforilazione|fosforilata]] sui residui di [[tirosina]] da una cellula collegata alla [[membrana cellulare]] che favorisce l'ingresso della sostanza. Nei ceppi patogenici dell<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è stata inoltre evidenziata la capacità di attivare l'[[recettore del fattore di crescita dell'epidermide|EGFR]] (il recettore del [[fattore di crescita dell'epidermide]]), una proteina della membrana dotata di attività [[recettore tirosina chinasi|tirosina chinasica]]. L'attivazione dell'EGFR dall<nowiki>'</nowiki>''H. pylori'' è associata a [[Trasduzione del segnale|trasduzioni del segnale]] ed [[Espressione genica|espressioni geniche]] all'interno delle cellule epiteliali che contribuiscono alla patogenesi. È stato inoltre provato che il [[dominio C-terminale]] della proteina ''cagACagA'' ([[amminoacido|amminoacidi]] 873–1002) può regolare la trascrizione genica della cellula ospite indipendentemente dalla fosforilazione delle tirosine.<ref name="genome"/>
 
== Note ==