Guglielmo I d'Assia-Kassel: differenze tra le versioni

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Tra le prime azioni di Guglielmo al governo, nel 1787 vi fu l'invasione della contea di [[Schaumburg-Lippe]] che egli occupò formalmente ritenendo di vantare dei diritti sul territorio, ma in realtà approfittando del fatto che il dominio era retto ca un consiglio di reggenza il nome del legittimo sovrano, [[Giorgio Guglielmo di Schaumburg-Lippe]], di appena due anni. La reggente, [[Giuliana d'Assia-Philippsthal]], sostenuta dal consiglio imperiale e dalla [[Prussia]], riuscì a riottenere l'indipendenza e a far retrocedere Guglielmo dai suoi intenti. La Prussia, ad ogni modo, lo promosse suo feldmaresciallo, comprendendo l'importanza del ruolo centrale che il suo stato avrebbe avuto nell'ambito della guerra che ormai si profilava come imminente con la Francia. Egli infatti prese parte a tutte le guerre di coalizione anti-francesi che si ebbero a partire dal 1791, opponendosi strenuamente agli ideali della [[Rivoluzione Francese]]. Nel 1792, concesse in affitto delle proprie truppe al [[Regno Unito]], operazione che ripeté nuovamente nel 1793 per le battaglie che si svolsero nelle [[Fiandre]] contro i francesi. Con il [[Trattato di Basilea (agosto 1795)|Trattato di Basilea]] dell'agosto del 1795, perse una piccola parte dei propri domini sulla riva destra del [[Reno]], ma ottenne in compensazione alcune aree appartenute all'[[elettorato di Magonza]] e la ricca città di [[Gelnhausen]], per quanto questa fosse stata da tempo riconosciuta come [[libera città imperiale]]. Nel 1797 venne nominato governatore militare della cittadella di [[Wesel]].
 
Guglielmo viene inoltre ricordato dalla storiografia per aver preso assunto al proprio servizio il noto banchiere e finanziere ebreo [[Mayer Amschel Rothschild]] per prendersi cura delle questioni pendenti circa le sue proprietà private e la tematica della tassazione sul suo territorio, concedendogli di fondare la Banca [[Rotschild]], che però pur essendo stata designata a questo ruolo sin dal [[1775]], non venne riconosciuta sino al [[1801]]. Grazie alla fondazione di questa banca da lui patrocinata, Guglielmo riuscì a nascondere gran parte delle fortune ereditate da suo padre dalle razzie operate da [[Napoleone Bonaparte]] sul territorio tedesco, conservandole sino alla Restaurazione. Egli utilizzò anzi tale denaro trasferendolo a Londra tramite [[Nathan Mayer Rothschild]] ed investendolo a favore dei nemici della Francia, in primis per gli inglesi e poi per gli insurrezionisti portoghesi e spagnoli. Gli interessi su tali somme arricchirono anche il Rotschild che in breve tempo divenne più ricco del suo stesso patrono.
[[Image:Wilhelm I. Kurfuerst von Hessen Boettner.jpg|thumb|left|200px|Guglielmo I d'Assia-Kassel in un ritratto del 1803]]
Nel [[1803]] Guglielmo ottenne il titolo di principe elettore d'Assia dall'imperatore, ma già dal [[1806]], dopo la [[battaglia di Jena]], il suo territorio venne annesso dal [[Regno di Vestfalia]], governato da [[Girolamo Bonaparte]], fratello di Napoleone, mentre la parte meridionale del paese (composta dalla [[contea di Hanau-Münzenberg]]), venne inizialmente retta da un governo militare francese per poi venire inclusa nel [[Granducato di Francoforte]] (filo-napoleonico) tra il [[1810]] ed il [[1813]]. In un primo momento Guglielmo tentò di mediare alla situazione tramite un suo cugino, [[Carlo Costantino d'Assia-Rheinfels-Rotenburg]], il quale a suo tempo era divenuto generale nell'esercito rivoluzionario francese, ma senza successo e pertanto venne costretto ad intraprendere la via dell'esilio alla volta del territorio dell'[[Holstein]], nell'attuale [[Danimarca]], dove Guglielmo trovò inizialmente rifugio; successivamente ripiegò a [[Itzehoe]] e infine si portò a [[Praga]] dove rimase sino a quando i francesi non vennero cacciati dai confini della [[Germania]], tentando senza successo di riorganizzare le proprie forze e rientrare nei propri domini nel [[1809]]. All'entrata dei francesi nella città di [[Kassel]], diede ordine al capitano [[Wilhelm Mensinges]] di disporre della salvezza del suo denaro all'esterno tramite i Rotschild. Nel 1806, Guglielmo aveva sottoscritto con Napoleone un trattato di neutralità che avrebbe dovuto mantenere il suo stato al di fuori dei contrasti tra la Francia e le altre potenze del blocco centrale europeo, ma dopo la battaglia di Vienna e quella di Jena a cui seguì la [[pace di Tilsit]], il Bonaparte decise comunque di infrangere l'accordo invadendo il territorio tedesco dell'elettore d'Assia. La decisione del Bonaparte di occupare militarmente i suoi territori, era stata dettata essenzialmente dal suo netto rifiuto ad entrare a far parte della [[Confederazione del Reno]] che riuniva i principati tedeschi che avevano deciso di sottomettersi alla Francia napoleonica, conservando in cambio i loro titoli e le loro dignità. A seguito della sconfitta delle armate napoleoniche nella [[Battaglia di Lipsia]], venne restaurato nel [[1813]], e rimase al governo del suo stato sino alla sua morte.