Siemens Mobile: differenze tra le versioni

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Nel [[2000]], Siemens AG rileva la divisione di telefonia mobile della [[Robert Bosch (azienda)|Robert Bosch GmbH]], accrescendo ancor di più la propria presenza sul mercato; contestualmente il colosso tedesco decide di convertire la sua divisione dedicata '''Siemens Mobile''' in un vero e proprio marchio. Nello stesso anno Siemens Mobile lancia uno dei primi telefoni cellulari con lettore [[MP3]] e supporto per schede di memoria esterne ([[MultiMediaCard|MMC]]), il ''Siemens SL45'', e tre anni più tardi produce l'''SX1'', il suo primo modello con sistema operativo [[Symbian OS|Symbian]].
 
Malgrado le innovazioni e gli investimenti profusi, a partire dal [[2004]], la quota di mercato di Siemens Mobile diminuisce significativamente, registrando perdite economiche e di consensi; tuttavia, con il 5,5% del mercato mondiale, Siemens Mobile si attesta ancora al quinto posto come produttore di telefoni cellulari.
 
Il 31 agosto [[2005]], a pochi mesi dall'insediamento di [[Klaus Kleinfeld]] come nuovo [[Amministratore delegato|CEO]] di Siemens AG, viene annunciata la vendita di Siemens Mobile alla multinazionale taiwanese [[BenQ]], la quale rinomina la divisione, con sede a [[Monaco di Baviera]], in ''BenQ Mobile''.<ref>{{cita web|url=https://w5.siemens.com/italy/web/GruppoSiemensItalia/CentoannidiSiemensinItalia/Pages/1999-2009.aspx|titolo=1999-2009|editore=[[Siemens (azienda)|Siemens AG]]|data=25 aprile 2018|accesso=25 aprile 2018}}</ref> L'ultimo telefono cellulare prodotto da Siemens Mobile era il modello ''Siemens SXG75'', il primo munito di supporto [[Sistema di posizionamento globale|GPS]], mentre tutti i nuovi saranno venduti con i marchi ''BenQ'', ''BenQ-Siemens'' e ''Siemens'', alla luce di un accordo quinquennale che prevedeva l'utilizzo esclusivo del brand ''Siemens'' da parte di ''BenQ Mobile''. Quest'ultima entra in amministrazione controllata appena un anno dopo, precisamente il 29 settembre [[2006]], a causa dei mancati finanziamenti da parte della controllante BenQ, con la produzione che viene interrotta il 31 dicembre dello stesso anno, e il 24 febbraio [[2007]] viene dichiarato fallimento per mancanza di investitori disposti a rilevare l'azienda.