Impero coloniale: differenze tra le versioni

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Prima dell'espansione delle prime potenze europee moderne, altri imperi avevano conquistato e colonizzato territori, come i [[antichi romani|romani]] nell'[[Penisola iberica|Iberia]] o i cinesi nell'attuale Cina meridionale. I moderni imperi coloniali emersero per la prima volta con una competizione di esplorazione tra l'allora più avanzata potenza marittima in [[Europa]], il [[Portogallo]] e la [[Spagna]], nel corso del [[XV secolo]]. <ref>Encarta-encyclopedie Winkler Prins (1993–2002) s.v. "kolonie [geschiedenis]. §1.2 De moderne koloniale expansie". Microsoft Corporation/Het Spectrum.</ref>
L'impulso iniziale dietro questi imperi marittimi dispersi e quelli che seguirono fu il commercio, guidato da nuove idee e dal [[capitalismo]] che nacque dal [[Rinascimento europeo]]. Furono anche presi accordi per dividere il mondo tra loro nel 1479, 1493 e [[Trattato di Tordesillas|1494]]. L'imperialismo europeo nacque dalla competizione tra gli stati europei e l'[[Impero ottomano]], che crebbe rapidamente nel [[XIV secolo]] e costrinse spagnoli e i portoghesiportog hesi a cercare nuove rotte commerciali verso l'[[India]] e, in misura minore, la [[Cina]].
 
Sebbene esistessero colonie nell'[[antichità classica]], specialmente tra i [[Fenici]] e gli [[Antichi Greci]] che si insediarono in molte isole e coste del [[Mar Mediterraneo]], tali colonie erano politicamente indipendenti dalle [[città-stato]] da cui avevano origine e quindi non costituivano un impero coloniale.<ref>Encarta, s.v. "kolonie [geschiedenis]. §1.1 Oudheid.</ref>
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===Posizioni pro e contro gli imperi coloniali===
Alcune persone sostengono che il colonialismo abbia portato sviluppo, civiltà e progresso in tutti i popoli sottomessi. Questo è in parte vero, poiché, se prendiamo in esame le terre maghrebine del morente [[Impero Ottomanoottomano]], solo nel cinquantennio seguente alle occupazioni anglo-francesi nella zona, l'alfabetizzazione vi raddoppiò, come anche la popolazione urbana e la ricchezza media. Anche se rimane comunque sviluppo confinato nell'alveo di quello non sostenibile.<ref>Albert Hourani, ''Storia dei popoli arabi'', Mondadori 1992</ref>
 
Una maggiore fetta dell'opinione pubblica sostiene però che il colonialismo sia stato ''in primis'' un fenomeno oscuro, malvagio e prevalentemente da dimenticare, sostenendo l'inutilità delle durezze coloniali e la dannosa abolizione delle identità culturali locali.