Arche scaligere: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[Immagine:Eduard Gerhardt Scaliger-Gräber in Verona.jpg|miniatura|sinistra|verticale|La tomba di Cangrande in un dipinto ottocentesco di Eduard Gerhardt]]
 
Probabilmente già a partire dal XII secolo, o comunque almeno dal XIII secolo, il cimitero della [[chiesa di Santa Maria Antica]] divenne luogo di sepoltura di tutti i rami della [[Della Scala|famiglia scaligera]]; il primo vero e proprio monumento funebre realizzato fu quello di [[Mastino I della Scala]], morto nel 1277, di cui rimane però solamente il sarcofago, caratterizzato da una forma arcaica "ravennate" tipica delle tombe monumentali scaligere del periodo più antico. Questo sarcofago in origine doveva essere l'elemento principale di una "tomba a muro" protetta da un'[[edicola]], situata sul fianco dell'ingresso laterale alla chiesa di Santa Maria Antica, tuttavia l'edicola stessa venne smontata intorno alla fine del XVIII secolo. All'inizio del XIV secolo seguì la realizzazione di altri tre sarcofaghi: quello di [[Alberto I della Scala|Alberto I]] (morto nel 1301), di [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo I]] (1304) e infine quello di [[Alboino della Scala|Alboino]] (1311). Questi, senza edicola e situati allineati lungo il muro esterno della chiesa, di fianco al monumento a Mastino I, erano stati concepiti come sepolcri per l'intera famiglia, da realizzarsi in serie, e non destinati alla singola persona.<ref>{{Cita|Seiler|p. 126}}.</ref>
 
[[Immagine:Eduard Gerhardt Scaliger-Gräber in Verona.jpg|miniatura|sinistra|verticale|La tomba di Cangrande in un dipinto ottocentesco di Eduard Gerhardt]]
 
Morto nel 1329 il più noto dei signori di Verona, [[Cangrande I della Scala]], probabilmente già entro l'anno successivo venne eretto il monumento funebre in suo onore sopra l'entrata laterale della chiesetta, in parte diverso rispetto a come appare oggi: il tetto piramidale sormontato dalla statua equestre e il sarcofago con la figura giacente del cavaliere sono infatti aggiunte successive. Sembra invece che l'originale sarcofago che conteneva le spoglie di Cangrande fosse un altro, che è stato individuato in un sarcofago lavorato in rilievo ancora oggi presente all'interno del recinto del cimitero scaligero. La prima versione del monumento meglio si inserisce nella tradizionale locale, con un'[[edicola]] [[Architettura romanica|romanica]] caratterizzata da una copertura a [[volta a botte]] e [[archi a tutto sesto]] che furono successivamente sostituiti da una con copertura a [[volta a crociera]] [[Costolone|costolonata]] e [[archi a sesto acuto]] trilobati; una seconda versione in [[Architettura gotica|stile gotico]] quindi, che aveva un precedente nella tomba di Dussaini, collocata lungo il muro perimetrale della [[Chiesa di San Pietro Martire (Verona, Città Antica)|chiesa di San Pietro Martire]], e nell'arca di Castelbarco, situata tra la stessa chiesa e la [[basilica di Santa Anastasia]]. Il sarcofago originale, che come già detto si trova ancora all'interno del cimitero, rispetto a quelli precedenti della famiglia presenta degli elementi figurativi, mantenendo però la forma ravennate: questi elementi in rilievo presentano delle caratteristiche che lo fanno identificare come opera di [[scultura romanica]] con alcune influenze [[Arte bizantina|bizantine]].<ref>{{Cita|Seiler|p. 126 e p. 130}}.</ref>
 
Dopo la conquista dell'intera [[marca trevigiana]] da parte di Cangrande, il successore [[Mastino II della Scala|Mastino II]] ampliò ancor di più i domini di Verona impadronendosi di [[Brescia]], [[Parma]] e [[Lucca]], pertanto la signoria scaligera raggiunse la sua massima espansione territoriale. Visto l'ampio potere conseguito, Mastino II ebbe la possibilità di aumentare la sua attività di [[Mecenatismo|mecenate]]: tra le opere che finanziò vi fu la ristrutturazione del cimitero di Santa Maria Antica, che sarebbe dovuto divenire un elegante complesso gotico il cui fine doveva essere quello di glorificare la famiglia scaligera. Il progetto, affidato al cosiddetto "maestro delle arche scaligere", determinò il rinnovamento del monumento funebre di Cangrande, che assunse così l'aspetto che ancora oggi lo caratterizza, la realizzazione della recinzione del cimitero, coronata da statue, e la realizzazione dell'arca per Mastino II stesso. Il maestro risolse in modo audace l'incarico che gli fu assegnato, fondendo nella sua opera elementi iconografici e formali sia locali che stranieri, derivati in particolare dalla Germania meridionale, e rinnovando la tradizionale locale delle tombe romaniche grazie all'utilizzo di sculture in rilievo, di figure a tutto tondo, di [[frontoni]] a [[ghimberga]] e [[pinnacoli]].<ref>{{Cita|Seiler|p. 132}}.</ref>
 
[[File:Anton Brioschi Scagliergräber in Verona.jpg|miniatura|Raffigurazione della arche in un dipinto di Anton Brioschi di inizio Novecento]]
 
L'ultima delle arche monumentali ad essere edificata fu quella di [[Cansignorio della Scala|Cansignorio]]: il suo governo, terminato con la sua morte nel 1375, fu caratterizzato da delitti e congiure, tuttavia anche lui volle lasciare in sua memoria un sepolcro monumentale, commissionato ad uno dei più illustri scultori del tempo, [[Bonino da Campione]], che iniziò l'opera nel 1364, quando il signore veronese era ancora in vita. Cansignorio spese la considerevole cifra di diecimila fiorini, ottenendone in cambio l'arca con l'apparato decorativo più complesso e sontuoso.<ref>{{cita web|url=https://www.finestresullarte.info/viaggi-e-tour/arche-scaligere-verona-complesso-monumentale|titolo=Le arche scaligere: l'imponente e maestoso mausoleo dei signori di Verona|accesso=10 settembre 2020}}</ref>
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Le arche furono realizzate nel [[XIV secolo]] da vari scultori. Arrivando da [[Piazza dei Signori (Verona)|piazza dei Signori]] si trova, addossata al muro della [[chiesa di Santa Maria Antica|chiesa di Santa Maria]], la tomba di [[Mastino I della Scala]], con un sarcofago semplice che ricorda l'uso romano. Poco avanti si trova isolata la tomba di [[Alberto I della Scala]] che, riccamente istoriata, ripete architettonicamente quella di Mastino I. Vicino al muro esterno si trovano poi tre semplici tombe, appartenenti probabilmente, in ordine, a [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo I]], a [[Cangrande II della Scala|Cangrande II]] e a [[Bartolomeo II della Scala]] (quest'ultima forse di [[Bailardino Nogarola]]).
 
[[File:Anton Brioschi Scagliergräber in Verona.jpg|miniatura|Raffigurazione della arche in un dipinto di Anton Brioschi di inizio Novecento]]
 
Sopra la porta laterale di Santa Maria Antica si trova invece la magnifica arca di [[Cangrande I]], il più grande Signore scaligero. Il sarcofago di Cangrande è sostenuto da quattro cani reggenti lo stemma scaligero: sulla faccia anteriore si possono vedere tre statue, su quella posteriore si vede invece Verona. Sopra il sarcofago si trova la statua distesa di Cangrande. Quattro colonne di [[ordine corinzio]] reggono il baldacchino, che si slancia verso l'alto, culminando nella notevole statua equestre di Cangrande della Scala. Vi è poi l'arca di [[Mastino II della Scala]]: il suo sarcofago poggia su quattro pilastri, e sopra di esso la sua statua giace stesa. In cima all'arca si trova la statua equestre del Signore, chiuso nella solida armatura. Infine l'ultima arca, quella di [[Cansignorio della Scala]], la più ricca e movimentata.
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== Collegamenti esterni ==
 
* {{cita web|url=https://verona.com/it/verona/arche-scaligere/|titolo=Arche Scaligere}}
 
{{Portale|architettura|Verona}}