Davide Cova: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = italiano
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Nella sua vita, orientata verso la difesa dei diritti umani, le sue scelte, la sua azione politica, l'esercizio stesso della sua professione d'ingegnere, rivolti sia alla salvaguardia
==Biografia==
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Partecipò a Milano a movimenti per i diritti umani. Dopo la Prima Guerra Mondiale fondò a Cagliari i giornali "Il Popolo Sardo" e "Il Solco". Nella Piazza Martiri aprì uno studio d'ingegnere in società con un altro. Ideatore di un partito di sostegno alla Sardegna, sostenitore dell'autonomia e della valorizzazione e diffusione della cultura si batté per l'autonomia regionale durante tutta la sua vita. Fondò con Emilio Lussu, [[Camillo Bellieni]] ed altri amici il"Partito Sardo D'Azione".
Lavorò a diversi progetti d'ingegneria e architettura. Fu insegnante all'Università di Cagliari e fece parte della Società Ginnastica "Amsicora" di Cagliari fin dagli anni immediatamente successivi alla sua fondazione,atleta prima e successivamente istruttore tecnico di nuoto e atletica, contribuendo alla costruzione di strutture per la pratica sportiva e alla progettazione e organizzazione delle fiere di maggio collaborando col cavalier Guido Costa ([[Fiera
Progettò la risistemazione dell'[[orto botanico]] di Cagliari, edifici, trasformazioni fondiarie agrarie in varie parti dell'Isola e bonifiche nel [[Campidano]] di Oristano. A Oristano aprì uno studio d'ingegnere.Partecipò a un concorso ed ebbe l'incarico di ingegnere-capo dell'Ufficio tecnico del Municipio di Oristano,e progettò e realizzò varie opere importanti per la Città . Si sposò con un'insegnante ed ebbe sei figli. Dopo la caduta del fascismo fu sindaco di Oristano. Morì a [[Oristano]], sul treno per Cagliari il 9 maggio [[1947]].
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== L'azione politica e sociale ==
Ancora giovanissimo Davide Cova si occupò della "Questione Sarda" con un gruppo di amici e studiosi riuniti a Cagliari per analizzare i grandi
Il malessere generale contribuiva ad alimentare ancor più conflitti e faide all'interno delle comunità, specialmente nello zone che restavano maggiormente isolate per la scarsa viabilità.
Davide Cova desiderando una società più giusta fondò tra il 1909-1910 un movimento politico, in parte d'ispirazione Mazziniana, il "Movimento Sardo" definito "rinascimento sardo" che iniziava
Nello stesso periodo, sempre a Cagliari, fondò con Attilio Deffenu il giornale "Sardegna" illustrato dal pittore Mario Delitala, che intendeva portare avanti gli ideali del Movimento Sardo, in particolare: liberare la Sardegna dal [[protezionismo]] che favoriva le fabbriche del Nord ed impediva qualsiasi attività all'imprenditoria locale sarda, promuovere l'arte e l'espressione nelle sue varie forme, quali mezzi importanti per comunicare, educare, produrre, sviluppare una maggior coscienza politica tra i sardi. Davide Cova bussò alle porte di ministri e uomini di potere per far conoscere la situazione della Sardegna.
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In conseguenza della lentezza di risposte da parte del Ministero, si recò a [[Roma]] con altri esponenti del Movimento Sardo, tra cui Deffenu e Sanna, per protestare contro le inadempienze e la noncuranza nei confronti dell'Isola. Ricevuti da rappresentanti del Ministero, i delegati ottennero alcune promesse, vanificate negli anni successivi. Dovunque a Milano erano scontri e tafferugli, tra interventisti e non interventisti, comizi che sfociavano in risse e finivano con l'intervento della polizia.
Davide Cova non era favorevole all'intervento, ritenendo più saggia la soluzione diplomatica, pensando alle future conseguenze che avrebbero portato ad interrompere il nuovo discorso da portare avanti, in
Verso la fine del [[1918]] Davide Cova fondava a Cagliari, con alcuni studiosi, Egidio Pilia, Filiberto Farci e Caddeo, il giornale "Il Popolo Sardo" per continuare a promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale, la diffusione della cultura, lo sviluppo dell'agricoltura e la conquista dell'autonomia isolana. La guerra aveva portato alla Sardegna nuovi problemi; molti giovani erano morti
== La nascita del Partito Sardo D'azione ==
Nel [[1919]], cessata la pubblicazione a Cagliari de "Il Popolo Sardo", Davide Cova fondava il periodico "Il Solco" dove venivano ancora riespressi i motivi della necessità di un'amministrazione autonoma tenendo conto dei problemi derivati dalla situazione geografica isolana,distaccata e poco collegata col resto d'Italia. L'intento era pure quello di rafforzare e promuovere l'azione dei sardi nei vari campi della cultura, del lavoro, dell'arte e di fondare un vero e proprio partito di sostegno alla causa sarda. Radunati per tutta la Sardegna numerosi sostenitori, con anche la presenza dei reduci della Prima guerra mondiale, scontenti e demoralizzati per aver perso i compagni, (anche Davide Cova aveva perso molti amici tra cui 12 atleti dell'Amsicora di Cagliari e il suo compagno di lotta nel movimento fin dalle origini Attilio Deffenu, avv sindacalista a Milano, mentre lui nella stessa città era studente al Politecnico
L'amicizia di Davide Cova con [[Emilio Lussu ]] risale agli anni prima della guerra, poi consolidatasi quando dal 1919 Lussu
Le nuove idee diffuse dai giornali" Il Popolo Sardo" e Il Solco" che promuovevano un nuovo modo di affrontare i problemi atavici dell'Isola attirarono l'attenzione degli intellettuali sardi nella Cagliari, da sempre, luogo d'afflusso di studenti e professionisti isolani, divenuta in questo periodo punto d'incontro dei sardi ispirati dalle idee del nuovo Partito.
Alle elezioni del 1920 il successo fu grande con quattro parlamentari sardi in Parlamento e dovunque nell'Isola si osservò una rinata fiducia. Nei congressi di quegli anni Davide Cova definiva la Sardegna: "Cuore del Mediterraneo" per la sua centralità geografica nel mare e sosteneva la necessità di creare infrastrutture strade e porti per rendere più facili i collegamenti.
Ad [[Oristano]] nel 1920 definì la città "Cuore dell'Isola", per la sua posizione di quasi equidistanza dagli altri centri, e per la sua funzione simbolica in quanto patria della Giudicessa [[Eleonora D'Arborea]], la promulgatrice del primo codice di leggi sardo. L'anno dopo, ad Oristano, nel congresso del 17, 18 aprile del 1921 il Partito Sardo D'azione nacque ufficialmente. Quindi sulle linee fondamentali del programma tracciate in precedenza, continuando l'opera pedagogica e divulgativa dell'idea autonomista, il Partito andava ad
Il successo del Partito Sardo
I Sardisti, in particolare, erano apertamente accusati di voler distruggere l'unità nazionale: il giornale "Il Solco" fu bruciato in piazza e Davide Cova per fortuna scampò all'arresto, riuscendo a
==La Scuola D'Arte Applicata di [[Oristano]] e un progetto urbanistico-modello per l'Isola==
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Fu poi considerato elemento da sorvegliare e spesso veniva recluso, specialmente in occasione della visita di qualche personalità del regime. Egli vinse lo sconforto dedicandosi ancor più alla sua professione d'ingegnere, realizzando, molte volte a proprie spese, fattorie, oleifici, opere di bonifica, mantenendosi in qualche modo in contatto con alcuni amici in esilio e nell'Isola.
== Sindaco di Oristano ==
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] i bombardamenti improvvisi
La madre si salvò per miracolo. Nel dicembre del 1943 Davide Cova divenne sindaco del Comune di Oristano, incaricato dal [[Comitato di Liberazione Nazionale]]. Mise ordine alla città sconvolta dagli eventi, attento a rispondere alle esigenze dirette della popolazione, compiendo quelle azioni che servivano, nell'immediato, a dare sostegno alla gente, come l'acquisto dei vaccini contro l'epidemia di tifo, l'ordinanza sull'orto di guerra
Si rimise all'opera di progettazione del piano regolatore urbanistico di Oristano, quello stesso che ebbe a interrompere nel 1929, per il suo rifiuto della tessera di iscrizione al Pnf quando tutti gli altri partiti politici furono aboliti ed era obbligatorio dichiararsi esclusivamente appartenenti all'unico partito riconosciuto, quello fascista .(La tessera non venne da lui ritirata nonostante le minacce e le ripercussioni. Dichiaratosi di idee liberali fu infatti privato del lavoro di dirigente dell'ufficio tecnico municipale di Oristano.Tra le
Progettò il porto e la zona marina di Torregrande, realizzò la sistemazione edilizia in alcune zone della città,ripristinò le zone verdi, lavorando a lume di candela e a sue spese, per non gravare sul già difficoltoso bilancio comunale. Istituì il Museo Antiquarium Arborense e nominò un curatore dei beni archeologici provenienti da siti preistorici della Sardegna e dall'antica città di [[Tharros]].Fu nominato dal CLN commissario per la provincia di Cagliari.
Molto impegnato tra il giornale e le riunioni di partito portò avanti i suoi principi di libertà fino all"ultimo, di una nazione repubblicana ma senza abbandonare l'idea autonomista per la Sardegna, un'isola con tanti problemi irrisolti,e decentrata. Organizzò il primo congresso del Partito Sardo D'Azione del dopoguerra, che si tenne ad [[Oristano]], nei locali del cinema "Arborea".
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