Jimi Hendrix: differenze tra le versioni
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=== L'approccio alla scena musicale ===
Poco dopo il suo arrivo a Fort Campbell, Jimi conobbe il bassista [[Billy Cox]] (novembre [[1961]]), col quale in breve (gennaio [[1962]]) formò una band, i King Kasuals<ref name=foschia687>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 64 e 687}}.</ref><ref>[http://funky16corners.tripod.com/9_johnnyjones.htm Storia dei King Kasuals a cura di Larry Grogan] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071209065856/http://funky16corners.tripod.com/9_johnnyjones.htm |data=9 dicembre 2007 }}</ref>. Nel luglio [[1962|dello stesso anno]] Jimi ottenne il congedo<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp.69-70 e 687, vd. nota 6}}.</ref> e si trasferì a [[Clarksville (Tennessee)|Clarksville]] ([[Tennessee]])<ref name="foschia70">{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p. 70}}.</ref>, a [[Indianapolis]]<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 70-71 e 687}}.</ref><ref name="autogenerato2"/> e a [[Nashville]] (ottobre 1962), dove furono scritturati dal manager del Club Del Morocco, Theodore "Uncle Teddy" Acklen<ref>Vedi sito http://www.nashvillescene.com/nashville/scuffling/Content?oid=1180977</ref><ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 71-73|vd. nota 6}}.</ref>.
L'attività del gruppo si svolgeva essenzialmente nei locali della zona di Jefferson Street, tradizionalmente ritenuta il cuore della comunità afroamericana di Nashville<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p. 72}}.</ref> e nota per l'intensa scena [[rhythm and blues]] che in quel periodo vi si stava sviluppando<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 73-77}}.</ref>. L'esperienza professionale a Nashville risultò essere alla fine un buon viatico per le prime esperienze ''on the road'' di Hendrix: il suo inserimento nella scena gli permise, nel novembre [[1962]], di partecipare alla sua prima sessione di studio in veste di chitarrista turnista. Si trattava di una incisione alla radio (a cui partecipò anche Cox) con l'autorevole dee-jay cittadino William "Hoss" Allen per conto della casa discografica Starday-King Records<ref name=autogenerato2>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p.688}}.</ref><ref>{{Cita web |lingua=en |autore=Aaron Kayce |url=http://www.harpmagazine.com/articles/detail.cfm?article_id=6162 |titolo=Tommy Chong: From Guitar to Bong |sito=harpmagazine.com |editore=HARP Magazine |data=settembre-ottobre 2007 |accesso=30 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090425165739/http://www.harpmagazine.com/articles/detail.cfm?article_id=6162 |dataarchivio=25 aprile 2009 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p. 79}}.</ref><ref name=foschia81>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 81 e 688}}.</ref>.
Nei due/tre anni che seguirono Hendrix fece vita errabonda girando per tutti gli [[Stati Uniti d'America]]<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 80-82}}.</ref>, inserendosi nel giro del cosiddetto ''[[Chitlin' Circuit]]''<ref>[http://www.soul-patrol.com/funk/jh_chitlin.htm Jimi Hendrix ed il Chitlin' Circuit]</ref> e divenendone presenza fissa mediante un'interminabile serie di esibizioni in gruppi di supporto per un gran numero di musicisti [[blues]], [[rhythm and blues]] e [[soul]] come Chuck Jackson, [[Slim Harpo]], Tommy Tucker, [[Solomon Burke]], le [[The Supremes|Supremes]] oltre a [[Sam Cooke]] e [[Jackie Wilson]]<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 77-
=== L'ascesa verso il ''mainstream'' ===
La vera occasione di entrare a contatto con il dorato mondo del [[mainstream]] giunse proprio nel marzo [[1964]]<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 89 e 689}}.</ref>, quando Hendrix venne reclutato come chitarrista della [[The Isley Brothers|Isley Brothers Band]]<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p. 89}}.</ref>. Durante quel periodo Jimi ebbe occasione di suonare nelle registrazioni in studio per ''Testify'' (21 maggio [[1964]]), brano che da lì a poco sarebbe diventato un successo radiofonico<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 90,574-576 e 689-690}}.</ref>.
Tra il [[1964]] e il [[1965]] cominciò per Hendrix un interminabile mordi e fuggi<ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|pp. 93-94 e 689}}.</ref> da una band all'altra<ref name="Janie"/><ref>{{cita|Shapiro e Glebbeek 1998|p. 96}}.</ref><ref name=foschia97>
In ottobre e novembre<ref name=foschia106>
Nonostante la dilagante instabilità del periodo, comunque, tutte le errabonde esperienze che lo videro protagonista gli servirono da rodaggio, consentendogli di arricchire ulteriormente il suo già considerevole bagaglio chitarristico<ref>
Nel [[1966]] Hendrix formò il suo primo gruppo come leader sotto le insegne di Jimmy James and The Blue Flames (alias The Rainflowers)<ref>
Hendrix e il suo nuovo gruppo richiamarono l'attenzione di una [[New York]] ancora troppo distante dai suoni e dagli umori della rivoluzione culturale e musicale che stava per esplodere sulla costa opposta degli States<ref name=autogenerato1 /><ref>
=== ''The Jimi Hendrix Experience'' ===
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==== La formazione del gruppo ====
{{Vedi anche|Are You Experienced?}}
Il [[1966]] fu l'anno della svolta per Hendrix. Durante una serata al Cheetah Club, sulla West 21st Street, il chitarrista fece la conoscenza di Linda Keith<ref>
[[File:Jimi Hendrix Experience cropped.png|thumb|left|La Jimi Hendrix Experience nel 1967]]
[[File:Jimi Hendrix experience 1968.jpg|thumb|Gli Experience nel 1968]]
Jimi fu convinto a recarsi a [[Londra]] anche con la promessa che avrebbe conosciuto [[Eric Clapton]], uno degli artisti che più apprezzava<ref name=foschia692/><ref>
Il passo successivo doveva essere quello di affiancargli dei musicisti adeguati al nuovo ''sound'' che aveva in mente: dopo alcune audizioni si decise di strutturare la formazione sul modello del ''power-trio'' (all'epoca molto in auge, visto
anche il successo dei neonati [[Cream]]). Gli strumentisti scelti allo scopo, entrambi del Regno Unito, furono il chitarrista [[Noel Redding]], delegato al basso, e l'estroso batterista [[Mitch Mitchell]].<ref>
Era nata la [[The Jimi Hendrix Experience|Jimi Hendrix Experience]].
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''Are You Experienced?'' ebbe un'ottima risposta di vendite nel vecchio continente, interrompendo la propria ascesa al secondo posto nella classifica britannica dietro ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band]]'' dei [[The Beatles|Beatles]]: la ''Experience'' però era in cerca dell'occasione giusta per sfondare negli USA, dove era ancora sconosciuta.
[[File:Are You Experienced - US cover.jpg|thumb|La copertina dell'edizione statunitense di ''[[Are You Experienced?]]'']]
L'occasione si presentò nel giugno del [[1967]], quando il gruppo venne invitato
[[Paul McCartney]]<ref>[https://www.bbc.co.uk/music/sevenages/events/blues-based-rock/hendrix-at-monterey-pop-festival Articolo BBC sulla partecipazione di Hendrix all'edizione del Monterey Pop Festival del 1967]</ref>
L'opportunità si rivelò estremamente favorevole per Hendrix: oltre alla vastissima risonanza che l'evento ebbe in tutti gli Stati Uniti d'America, la sua ''performance'' sarebbe stata immortalata nel documentario che sarebbe stato ricavato dal festival.
La ''Experience'' non si lasciò sfuggire l'occasione e si produsse in una delle esibizioni più acclamate del festival, suonando, fra le altre canzoni, proprio "Hey Joe"; nei 40 minuti dell'esibizione Hendrix sollecitò la sua [[Fender Stratocaster]] in un modo fino ad allora inaudito arrivando a mimarvi rapporti sessuali, suonandola con i denti, dietro la schiena, contro l'asta del microfono e contro l'amplificazione.<ref>''Live At Monterey Pop Festival 1967'' (DVD).</ref> Al termine dell'esibizione, per sottolineare la sua spasmodica necessità di estrarre nuove sonorità dallo strumento, la sacrificó dandole fuoco con del liquido per accendini e la distrusse contro palco e amplificatori in una catarsi di [[effetto Larsen|feedbacks]] lancinanti.
I resti della chitarra che Hendrix distrusse quella sera furono recuperati e sono esposti all'[[Experience Music Project and Science Fiction Museum and Hall of Fame|Experience Music Project]] di [[Seattle]].<ref>[http://www.empsfm.org/exhibitions/index.asp?articleID=658#rs2 Articolo e foto dei resti dello strumento sul sito dell'Experience Music Project] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071019070023/http://www.empsfm.org/exhibitions/index.asp?articleID=658 |data=19 ottobre 2007 }}</ref>
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Il loro modo di concepire i brani e le registrazioni era diametralmente opposto: se Chandler premeva per avere dei brani convenzionali e dalla durata non eccedente i 5 minuti (all'ovvio scopo di poterli pubblicare su [[Disco in vinile|45 giri]]), Hendrix ribatteva con il suo stile assolutamente non ortodosso, tanto nella concezione dei brani quanto nelle registrazioni.
[[File:Noel Redding.png|thumb|Noel Redding, bassista della Jimi Hendrix Experience, nel 1967]]
Le ''session'' preparatorie per Electric Ladyland furono popolate da numerosi musicisti addizionali che andavano e venivano dagli studi di prova senza alcun criterio apparente: fu così che
A provocare il logoramento degli equilibri fu anche il proverbiale perfezionismo di Hendrix. Il chitarrista, oltre a esigere quantitativi fino ad allora impensabili di sovraincisioni nei brani, sollecitava anche i musicisti e i tecnici a registrare nuove ''takes'' dei pezzi un numero imprecisato di volte in attesa di trovare l'alchimia che riteneva adeguata: vuole la leggenda che il brano ''[[Gypsy
Inoltre, al momento del lancio sul mercato negli Stati Uniti d'America, il disco subì una censura da parte della casa produttrice che non accettò la copertina originale (che ritraeva, in una foto di David Montgomery,<ref>Gentile, Enzo. ''Jimi Santo Subito!'', Shake Edizioni, 2010,
==== La fine della Jimi Hendrix Experience ====
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=== Woodstock e la nuova formazione ===
Il [[festival di Woodstock]] del [[1969]] fu sicuramente uno degli eventi più rappresentativi per l'intero immaginario collettivo correlato alla musica degli [[anni 1960|anni sessanta]] e al movimento ''[[flower power]]''. In tale contesto, la performance di Jimi Hendrix divenne un vero e proprio simbolo del festival stesso oltre che del pensiero pacifista di quegli anni.
L'esibizione del chitarrista era stata programmata in chiusura della rassegna, la sera del 18 agosto [[1969]], terzo e ultimo di quei ''three days of peace, love and music'': a causa però dei problemi tecnici e logistici che si verificarono, non ultimo il violento acquazzone che si abbatté sulla zona a metà del secondo giorno, la sua performance dovette essere rimandata all'alba del giorno successivo. L'enorme folla dei tre giorni precedenti (oltre 500.000 spettatori paganti) si era considerevolmente ridotta e Hendrix chiuse il festival davanti a un pubblico di dimensioni certo notevoli, ma decisamente inferiori alle aspettative: circa 200.000 spettatori, in larga parte esausti e storditi dopo tre giorni di kermesse ininterrotta.
Il chitarrista si presentò sul palco con una formazione espansa, introdotta dallo speaker come Jimi Hendrix Experience, ma prontamente ripresentata dallo stesso Hendrix come "Gipsy Sun And Rainbows".
Quello che più rilevò, a ogni modo, in quella storica esibizione, fu la celeberrima trasfigurazione chitarristica operata sul tema di ''[[The Star-Spangled Banner]]'', inno degli [[Stati Uniti d'America]]: Hendrix si accanì sul tema dell'inno in maniera selvaggia, intervallandolo con feroci simulazioni sonore dei bombardamenti e dei mitragliamenti sui villaggi del [[Vietnam]], sirene di contraerea e altri rumori di battaglia, il tutto avvalendosi della sua sola chitarra.<ref name="CoxKramer"/><ref>Live At [[festival di Woodstock|Woodstock]] [[1969]] (DVD)</ref><ref>''Live At The Dick Cavett Show'' (DVD).</ref>
=== ''Band of Gypsys, Cry of Love'' ===
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==== La sepoltura ====
Dopo la morte, le spoglie di Hendrix vennero riportate negli [[Stati Uniti d'America]] e sepolte nel Greenwood Memorial Park di [[Renton (Washington)|Renton]], [[Washington]], a sud di [[Seattle]].<ref>{{Find a Grave}}</ref>
[[File:Jimi Hendrix Memorial.jpg|thumb|upright=1.6|Il complesso funerario della famiglia Hendrix al Memorial Park di Renton, [[Seattle]]]]
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