Proteste in Bolivia del 2019: differenze tra le versioni

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{{Infobox conflitto
|Tipo = Sommossa
|Nome del conflitto = Proteste in Bolivia del 2019
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* {{Bandiera|BOL}} [[Movimento Nazionalista Rivoluzionario]]
* {{Bandiera|BOL}} [[Esercito della Bolivia]] (dal 10 novembre)<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/11/10/boliviaforze-armate-a-moralesdimettiti_28794d6b-6553-4005-820c-d85d75bb03e3.html|titolo=Bolivia:forze armate a Morales,dimettiti|sito=ansa.it|data=11 novembre 2019}}</ref>
|Schieramento2 = '''Governo boliviano'''<br />{{bandiera|BoliviaBOL}} [[Movimento per il Socialismo (Bolivia)|Movimento per il Socialismo]]<br />{{bandiera|BOL}} [[Esercito della Bolivia]] (fino al 10 novembre)
|Comandante1 = [[Jeanine Áñez]]<ref>Presidente della Bolivia autoproclamata.</ref><br />[[Carlos Mesa]]<br />[[Luis Fernando Camacho]]<br />[[Chi Hyun Chung]]
|Comandante2 = [[Evo Morales]]<ref>Presidente della Bolivia.</ref><br />[[Álvaro García Linera]]<ref>Vicepresidente della Bolivia.</ref><br />[[Diego Pary Rodríguez]]
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Le '''Proteste in Bolivia del 2019''' sono state una serie di manifestazioni in [[Bolivia]], iniziate il 21 ottobre contro la rielezione del presidente [[Evo Morales]] e dei risultati elettorali nelle [[Elezioni generali in Bolivia del 2019|elezioni generali]] e durate fino alla fine di novembre.<ref>{{Cita web|url=https://www.infobae.com/america/america-latina/2019/10/21/elecciones-en-bolivia-con-mas-del-94-escrutado-evo-morales-obtiene-el-4642-de-los-votos-y-carlos-mesa-el-3706-y-aun-hay-balotaje/|titolo=Tras la reanudación del recuento, ahora Evo Morales gana en primera vuelta|autore=21 De Octubre De 2019|sito=Infobae|lingua=es-ES|accesso=2019-12-13 dicembre 2019}}</ref>
 
== Storia ==
Le accuse di frode sono state innescate dall'improvvisa sospensione del conteggio preliminari dei voti, in cui Evo Morales non era in testa con un margine abbastanza ampio (il 10%) per evitare il ballottaggio, e la successiva pubblicazione del conteggio ufficiale, con Morales vincitore con oltre il 10 percento di scarto.
 
Gli osservatori internazionali hanno espresso preoccupazione per il lasso temporale nella comunicazione dei risultati, seguito da un aumento dei voti di Morales. Morales ha negato le accuse e ha invitato i governi stranieri a verificare i processi elettorali, promettendo di effettuare il ballottaggio qualora ci fossero state delle irregolarità. Il secondo candidato [[Carlos Mesa]], ha chiesto che le proteste continuassero fino a quando non si terrà una seconda elezione, affermando che avrebbe presentato le prove di una possibile frode elettorale.
 
L'[[Organizzazione degli Stati americani]] (OAS) ha sostenuto sia il 10 novembre 2019 che successivamente che ci fossero motivi di ritenere che si fosse verificata effettivamente una frode elettorale.<ref>{{Cita web|url=https://www.oas.org/en/media_center/press_release.asp?sCodigo=E-099/19|titolo=OAS - Organization of American States: Democracy for peace, security, and development|autore=OAS|sito=www.oas.org|data=1º agosto 2009-08-01|lingua=en|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.oas.org/documents/spa/press/Informe-Auditoria-Bolivia-2019.pdf|titolo=Análisis de Integridad Electoral Elecciones Generales en el Estado Plurinacional de Bolivia 20 de octubre de 2019}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-GB|cognome=Reuters|url=https://www.theguardian.com/world/2019/dec/05/bolivia-election-evo-morales-vote-rigging-report-oas|titolo=Bolivia: 'overwhelming evidence' of vote rigging in favor of Morales, OAS says|pubblicazione=The Guardian|data=5 dicembre 2019-12-05|accesso=12 dicembre 2019-12-12}}</ref>
 
Altre fonti attendibili invece sostengono che le elezioni sono da considerare regolari.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Ha-Joon|cognome=Chang|nome2=James K.|cognome2=Galbraith|nome3=Thea|cognome3=Lee|url=https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/dec/02/the-oas-has-to-answer-for-its-role-in-the-bolivian-coup|titolo=The OAS has to answer for its role in the Bolivian coup|pubblicazione=The Guardian|data=2 dicembre 2019-12-02|accesso=12 dicembre 2019-12-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://cepr.net/publications/reports/bolivia-elections-2019-11|titolo=What Happened in Bolivia’s 2019 Vote Count? {{!}} Reports {{!}} CEPR|autore=Guillaume Long, David Rosnick, Cavan Kharrazian, and Kevin Cashman|sito=cepr.net|data=Novembrenovembre 2019|lingua=en|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref>
 
La polizia e l'esercito si sono ammutinati lo stesso 10 novembre e, per voce del capo dell'esercito Williams Kaliman e del comandante della polizia, hanno chiesto le dimissioni di Morales. Quindi Morales si è dimesso<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|cognome=Redacción|url=https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-50370125|titolo=Evo Morales renuncia a la presidencia de Bolivia y denuncia un "golpe cívico, político y policial"|data=2019-11-11 novembre 2019|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Anatoly|cognome=Kurmanaev|nome2=Mónica|cognome2=Machicao|nome3=Ernesto|cognome3=Londoño|url=https://www.nytimes.com/2019/11/10/world/americas/bolivia-election-evo-morales.html|titolo=Military Calls on President to Step Down After Election Dispute in Bolivia|pubblicazione=The New York Times|data=10 novembre 2019-11-10|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref> ed è fuggito in Messico chiedendo e ottenendo l'asilo politico.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/12/evo-morales-asilo-messico/|titolo=Evo Morales è andato in Messico|sito=Il Post|data=12 novembre 2019-11-12|lingua=it-IT|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref>
 
=== Proteste nel mese di ottobre ===
[[File:Manifestaciones en Bolivia 2019 (6).jpg|miniatura]]
Le proteste sono cominciate già lunedì 21 ottobre, con scontri tra opposte fazioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/25/bolivia-proteste-contro-il-presidente-morales-la-polizia-spara-sui-manifestanti-a-la-paz/5532167/|titolo=Bolivia, proteste contro il presidente Morales: la polizia spara sui manifestanti a La Paz|sito=Il Fatto Quotidiano|data=25 ottobre 2019-10-25|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref> Nelle città di Sucre, Potosí e Tarija sono stati attaccati e dati alle fiamme gli uffici elettorali.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/10/22/bolivia-proteste-risultati-elezioni/|titolo=Le proteste in Bolivia per i risultati delle elezioni|sito=Il Post|data=22 ottobre 2019-10-22|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/23/bolivia-evo-morales-vince-le-presidenziali-scoppia-la-protesta-scontri-tra-polizia-e-manifestanti/5528582/|titolo=Bolivia, Evo Morales vince le presidenziali. Scoppia la protesta: scontri tra polizia e manifestanti|sito=Il Fatto Quotidiano|data=23 ottobre 2019-10-23|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref> Nei giorni successivi due persone sono morte negli scontri, colpite da proiettili.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/10/31/due-persone-sono-morte-in-bolivia-durante-gli-scontri-tra-sostenitori-e-oppositori-del-presidente-morales-appena-rieletto/|titolo=Due persone sono morte in Bolivia durante gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Morales, appena rieletto|sito=Il Post|data=31 ottobre 2019-10-31|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref>
 
=== Proteste nel mese di novembre ===
Nel mese di novembre sono proseguite le manifestazioni e gli scontri tra le opposte fazioni. Al 19 novembre il bilancio dall'inizio delle proteste era di 24 morti, con 550 feriti e decine di arresti.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/19/bolivia-nuove-elezioni-proteste/|titolo=La situazione in Bolivia non si sblocca|sito=Il Post|data=19 novembre 2019-11-19|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref> Dopo l'esilio di Morales le manifestazioni sono state organizzate soprattutto su iniziativa dei suoi sostenitori, mentre a ottobre erano le opposizioni anti-Morales a promuovere le proteste. Il 20 novembre si registrano altri morti negli scontri tra i sostenitori di Morales e la polizia, portando il bilancio dall'inizio delle proteste a 27 morti.<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/mondo/2019/11/20/bolivia-scontri-la-paz.html|titolo=Bolivia, scontri fra manifestanti pro Morales e polizia: 3 morti {{!}} Sky TG24 {{!}} Sky TG24|sito=tg24.sky.it|data=20 novembre 2019|accesso=2019-12-18 dicembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.osservatoriodiritti.it/2019/11/26/bolivia-news-morales-presidente-la-paz/|titolo=Bolivia: paese fuori controllo dopo l'autoesilio del presidente Evo Morales|sito=Osservatorio Diritti|data=26 novembre 2019-11-26|lingua=it-IT|accesso=18 dicembre 2019-12-18}}</ref>
 
=== Fatti del 7 novembre ===
Il 7 novembre, il sindaco della città di [[Vinto]], membro del [[Movimento per il Socialismo (Bolivia)|Movimento per il socialismo]], è stato preso di mira dai manifestanti. La rapirono, le fecero firmare una lettera di dimissioni improvvisata, la spruzzarono di vernice, le tagliarono i capelli e la costrinsero a camminare a piedi nudi per diversi chilometri. Il municipio è stato bruciato. Poche ore prima scontri tra opposte fazioni avevano portato alla morte di un ragazzo di 20 anni.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/08/assalto-sindaca-bolivia-proteste/|titolo=L'assalto contro una sindaca boliviana del partito di Evo Morales|sito=Il Post|data=8 novembre 2019-11-08|lingua=it-IT|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://francais.rt.com/international/67696-bolivie-aspergee-peinture-ses-cheveux-coupes-maire-humiliee-opposants-morales|titolo=Bolivie : aspergée de peinture, ses cheveux coupés, une maire humiliée par des opposants à Morales|sito=RT en Français|lingua=fr|accesso=2019-12-13 dicembre 2019}}</ref>
 
=== Ammutinamento di reparti della polizia ===
Tra l'8 e il 10 novembre centinaia di poliziotti si sono ammutinati rifiutandosi di affrontare i manifestanti anti-governativi.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/09/poliziotti-ammutinati-bolivia/|titolo=Centinaia di poliziotti boliviani si sono ammutinati, rifiutandosi di affrontare i manifestanti antigovernativi|sito=Il Post|data=9 novembre 2019-11-09|lingua=it-IT|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://tg.la7.it/esteri/bolivia-ammutinamento-della-polizia-contro-morales-09-11-2019-144207|titolo=Bolivia: ammutinamento della polizia contro Morales|sito=TGLA7|data=9 novembre 2019|lingua=it|accesso=2019-12-13 dicembre 2019}}</ref>
 
L'ostilità della polizia nei confronti di Morales è dovuta anche a vecchie rivendicazioni salariali mai accolte dal governo.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2012/06/24/lo-sciopero-dei-poliziotti-in-bolivia/|titolo=Lo sciopero dei poliziotti in Bolivia|sito=Il Post|data=2012-06-24 giugno 2012|lingua=it-IT|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://it.euronews.com/2019/11/09/bolivia-l-ammutinamento-della-polizia-contro-il-presidente-morales|titolo=Evo Morales lascia la presidenza della Bolivia|autore=Stefania De Michele|sito=euronews|data=9 novembre 2019-11-09|lingua=it|accesso=13 dicembre 2019-12-13}}</ref> Nel 2012 si era svolta una violenta protesta da parte di alcuni agenti durante uno sciopero della polizia per ottenere un aumento salariale, con l'occupazione di un commissariato a [[La Paz]] e un assalto da parte di un gruppo di 300 agenti della sede dei servizi segreti.<ref name=":0" />
 
== Note ==
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[[Categoria:Eventi del 2019]]
[[Categoria:Bolivia]]