Giorgio Coda: differenze tra le versioni
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In appello, la difesa di Coda sfruttò ciò che il giudice Rodolfo Venditti definì un "siluro", cioè una sorta di cavillo legale che fu forse tenuto nascosto in primo grado e che consisteva nel fatto che Giorgio Coda, in qualità di esperto, era stato giudice onorario del [[Tribunale per i minorenni]] di Torino e pertanto, in qualità di "giudice", non poteva essere giudicato nello stesso tribunale di cui era stato giudice. La scoperta di ciò portò in sostanza all'annullamento della sentenza e all'allungamento dei tempi. In seguito, il giudizio passò alla [[Cassazione]], ma i reati caddero in prescrizione e Coda non scontò mai nessuna pena. Giorgio Coda, stando a quanto riportato sui giornali, sarebbe ancora vivo.<ref>https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/25/festival-dei-matti-di-venezia-in-un-docufilm-la-storia-e-gli-abusi-di-giorgio-coda-sui-pazienti-psichiatrici/5207397/</ref><ref>[https://www.youtube.com/watch?v=O4t576UiIlY - Intervista al giudice Rodolfo Venditti]</ref>
Il 2 dicembre 1977, alle 18.30, quattro uomini<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Stefano|cognome=Caselli|nome2=Davide|cognome2=Valentini|titolo=Anni spietati: Torino racconta violenza e terrorismo|data=5 novembre 2014|editore=Gius.Laterza & Figli Spa|capitolo=Il processo deve ricominciare|ISBN=978-88-581-1782-8}}</ref> facenti parte dell'organizzazione armata di estrema sinistra [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]] penetrano nell'appartamento dove Coda fa visite private sito in via Casalis 39 nel quartiere "bene" di [[Cit Turin]] e, dopo averlo sottoposto a un breve "processo", gli sparano alle spalle e alle gambe,<ref>http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,1099_01_1977_0275_0004_16065180/</ref> dopo averlo legato a un termosifone<ref>https://agiscuola.it/schede-film/item/44-la-prima-linea.html</ref>. Sul corpo
== Effetti ==
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