== Storia ==
Dagli scavi effettuati è emerso un numero considerevole di ceramiche e materiale vario di epoca romana, apparentemente dovuto alla presenza di una necropoli in epoca romana, probabilmente nei paraggi passava l'antica [[Via Julia Augusta]]. I terrazzamenti presenti di epoca romana indicano la presenza dell'uomo e la conseguente realizzazione dei sepolcri. Il monastero venne fondato sulla tomba di [[San Calocero|Calocerus]], morto decapitato presumibilmente nel 304, in un luogo dove secondo la tradizione venivano dispensati miracoli dal corpo del Santo. L'epoca era quelle delle massime persecuzione di [[Diocleziano]] contro i cristiani, ed era difficile per una comunità ritrovarsi unita e fare le proprie cerimonie funebri, soprattutto con i delegati imperiali che dovevano accertarsi che ciò non succedevasuccedesse, con unaun popolo cristiano emarginato dai cittadini. Quindi trovarsi a seppellire, a termine di un processo infamante e un'uccisione altrettanto infamante il corpo di un defunto ''ingombrante'', potesse essere considerato con una forte ostilità da parte dei magistrati e della comunità cittadina, allineata con quella che era la filosofia generale dell'epoca e le divinità pagane. Pertanto è presumibile che Calocero fosse stato sepolto in un luogo marginale, defilato del suburbio, vicino a necropoli attive, oppure nel margine del terreno di qualche benestante simpatizzante o già convertito al culto cristiano, com'era prassi ben documentata nel III secolo. È anche normale che laddove sia stata dispiegata una prima tomba ci siano di conseguenza altre tombe e anche la generazione di necropoli e quindi di basiliche, come è successo ai Martiri della Magliana o sulla tomba di San Pietro. Nel nostro caso non si ha ampio uso in epoca paleocristiana, ma dal ritrovamento di vari monili e altro materiale si può dire che erano presenti delle tombe, forse anche distrutte per usare il materiale ivi contenuto dai primi cristiani che non accettavano la cerimonia funebre pagana. È quindi questo il primo insediamento cristiano di questa zona, una necropoli di cui non abbiamo certezze né della dimensione né dell'uso.
I primi ritrovamenti sono del I secolo d.C. con un vero insediamento di strutture del III secolo d.C. e la realizzazione di un monastero solo nel V-VI secolo. In questo periodo c'è la cristianizzazione di Albenga, con la presenza anche di [[Martino di Tours|San Martino di Tours]] che visse sull'[[isola Gallinara]] e dalla quale venne fondato il convento di San Martino sulla terra sito a poche centinaia di metri da San Calocero. Il primo intervento fu quello di creare la volta che coprì la cripta, rafforzando il muro ad arcate e utilizzando dei rinfianchi della volta delle anfore. La soluzione architettonica scelta fu legata alla presenza della tomba del Santo, usata come fulcro del complesso. La prima basilica fu a tre o solo a due navate, mentre la tessitura muraria ed elementi architettonici, avrebbero costituito un sorta di archetipo dell'architettura religiosa altomedievale della Liguria di Ponente. Il numero di navate resta in dubbio, poiché una di queste potrebbe essere stata utilizzata come luogo di sepoltura, separata dal resto della chiesa da un muro; tale tipo di struttura è stata pensata anche per la basilica battesimale e funeraria di [[Riva Ligure]], un tempo sotto la stessa [[Diocesi di Albenga-Imperia|diocesi]] e coeva, ma senza ulteriori scavi e indagini non ci sono ancora certezze. Le due navate avevano la stessa larghezza, mentre quella sul lato del monte usata forse per le sepolture era più stretta. Dal VI al VII secolo le chiese ''extra moenia'' cioè San Clemente, [[Santuario di Nostra Signora di Pontelungo#San Vittore|San Vittore]] e San Calocero, erano le più ambite per le sepolture, soprattutto questa perché legata alla presenza del corpo del santo, con la presenza di un criptoportico e dei piccoli mausolei, con vasche in pietra del finale o in muratura. Comunque la struttura era conclusa nella seconda metà del VI secolo, anche se non si può escludere una struttura ridotta precedente.
Albenga risulta essere l'unica città della Liguria di Ponente ad avere una topografia cristiana suburbana e urbana. Fino al VIII secolo sono state realizzate sepolture e costruiti ambienti coperti annessi alla chiesa. L'iscrizione epigrafe dell'abate Marinaces (''Abbas Marinaces'') e i ritrovamenti di parti artistiche, evidenziano un processo di monumentalizzazione della chiesa. Si ha un periodo dove sembra che il monastero sia andato in disuso o poco usato, forse con la traslazione delle spoglie di San Calocero a [[Civate]], anche se qua si ha una confusione storica, difatti è possibile che una parte delle spoglie del santo siano andate a Civate mentre una parte rimasta ad Albenga, questo perché la camera sepolcrale è di grandi dimensioni qua, mentre a Civate c'è solo una piccola urna. Alle fasi medievali e post medievali sono attribuite le violazioni delle sepolture tardoantiche; mentre sul portico sottostante la navata settentrionale i sarcofagi e le sepolture in murature furono svuotati per essere riusati come fondazione dei pilastri di sostegno del piano di pavimentazione superiore.
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