Coding: differenze tra le versioni

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''Il pensiero computazionale comporta la risoluzione di problemi, la progettazione di sistemi, la comprensione del comportamento umano attraverso quei concetti tipici solitamente attribuibili al campo della computer science''.<ref>Jeannette M. Wing, 2006</ref>
== Breve storia del Coding ==
La storia del Coding inizia con [[Ada Lovelace]], la prima donna programmatrice della storia. Sin dalla più giovane età ha mostrato un particolare interesse per la matematica. Collaborò con [[Charles Babbage]] e lavorò sulla macchina analitica da lui ideata, un computer a vapore mai realizzato. Per tale macchina Ada Lovelace elaborò un [[Algoritmo_di_Ada_Lovelace_per_i_numeri_di_Bernoulli|algoritmo]] capace di eseguire calcoli automatici per computare i numeri numeri Bernoulli.
Un contributo rilevante nell'evoluzione della programmazione connessa alla pratica didattica/educativa arriva da [[Seymour Papert]] matematico e pedagogista, attento alla relazione tra computer e apprendimento. Nel 1967 ha ideato LOGO , un linguaggio di programmazione dedicato alla didattica per comprendere la geometria attraverso l’uso del computer. Secondo Papert l’apprendimento è un processo che avviene attraverso il ruolo attivo di chi impara: analizzare, costruire, scomporre, confrontare, presentare l’oggetto dell’apprendimento<ref>Papert, unMindstorms, 1980</ref>. Un processo, dunque, che dà centralità al bambino cheil quale diventa protagonista e costruttore del proprio sapere<ref>Papert, Mindstorms, 1980</ref>. ''...È l’elaboratore che programma il bambino, né più né meno. Nell’ambiente LOGO il rapporto è rovesciato: il bambino, anche d’età prescolare, padroneggia la macchina, è lui che programma l’elabolatore. E insegnando all’elaboratore a pensare, i bambini si lanciano in una esplorazione del loro stesso modo di pensare.