Max Leenhardt: differenze tra le versioni
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Si trasferì quindi definitivamente a Parigi, pur tornando spesso per lunghi periodi a Montpellier. Durante uno di questi soggiorni nella sua città natale, Leenhardt, nel 1890, sposò Marie Castan (1867-1893), la figlia di Alfred Castan, professore della facoltà di medicina di Montpellier. Da questa unione nacquero due bambini: Jean (1891-1967) e Georges (1893-1962). Tre anni dopo, però, la moglie Marie si spense dando alla luce il loro secondo figlio e Leenhardt rimase vedovo. Affidati i due figli a persona di famiglia, egli tornò a Parigi, pur tornando frequentemente nella sua città.
Leenhardt partecipò attivamente ad incarichi ufficiali per la decorazione di edifici pubblici (municipi, teatri, stazioni, etc.), fra cui, in particolare, dei pannelli per il Teatro dell'Opera di Montpellier (1888) ed il ristorante della stazione della [[Stazione di Parigi Lione|Gare de Lyon]]<ref>L'interno del ristorante con decorazioni di Leenhardt, compare in una scena del film [[Nikita (film)|Nikita]] di [[Luc Besson]]</ref> di Parigi, in seno alle attività promosse in occasione dell'[[Expo]] del 1900.<ref>Louise Gaggini, et al., Le Train Bleu, ediz. Presse Lois Unis Service, Parigi, 1990 - ISBN 2-908557-01-0</ref><br />
Fra il 1900 e il 1922, dipinse anche una serie di ritratti di professori dell'Università di Montpellier, delle facoltà di medicina, farmacia e diritto.
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