Marcel Lefebvre: differenze tra le versioni
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La sua [[scomunica]] da parte della Chiesa fu formalizzata il 30 giugno, a firma del [[cardinale]] [[Bernardin Gantin]]. Subito dopo, il 2 luglio 1988, Giovanni Paolo II, con il ''[[motu proprio]] [[Ecclesia Dei]]'' (chiamato anche ''Ecclesia Dei adflicta''),<ref>[http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_02071988_ecclesia-dei.html Lettera Apostolica "Ecclesia Dei" del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II in forma di "motu proprio"]</ref> dichiara il proprio dolore per l'infelice conclusione della questione, parlando esplicitamente di «disobbedienza al Romano Pontefice in materia gravissima e di capitale importanza per l'unità della Chiesa» e di «atto scismatico» che ha per conseguenza diretta la scomunica. Tale atto scismatico è dovuto, secondo il Papa, a un'«incompleta e contraddittoria nozione di Tradizione».
La formalizzazione della scomunica riguardò solo i due vescovi consacranti (Marcel Lefebvre e [[Antônio de Castro Mayer]], quest'ultimo in via "presuntiva") e i quattro vescovi appena consacrati ([[Bernard Fellay]], [[Bernard Tissier de Mallerais]], [[Richard Williamson]] e [[Alfonso de Galarreta]])
=== Morte ===
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