Utente:Cicognac/Sandbox/10: differenze tra le versioni

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Aggiunte, non manca molto (ma già così può andare benissimo come partenza, vocaboli a parte
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* La preposizione -a prende w-, diventando “wa”. Un inciso un po’ assurdo, “il bambino della foresta, i bambini della foresta”, sarebbe > m-toto w-a msitu, wa-toto w-a msitu. -ko invece al singolare prende yu-, mentre al plurale prende wa-: yuko, wako. -ote ("tutto/i") prende w-: wote (la parola a cui si riferisce disambigua se è un singolare o plurale, e.g. tutti i bambini > watoto wote).
Come intuibile dalla triangolazione, “msitu” non è di classe 1 m-wa siccome, anche se inizia in m-, ha un altro campo semantico: è di classe 5 (m-situ > mi-situ. “Il bambino delle foreste, i bambini delle foreste” > mtoto wa mi-situ, watoto wa mi-situ). Questo è un primissimo esempio concreto di triangolazione (i casi totalmente irregolari comunque esistono, ma sono abbastanza rari. Per esempio, mbwa “cane” è un animale, ma non è di classe 1 m-wa, non vuol dire che tutti gli animali sono di classe 1 ed è uno di questi rari casi: molti altri non sono problematici a un esame tramite triangolazione).
* Con ilIl numero uno ediventa tutti"mmoja", gli altri numeri,variabili hanno il prefisso wa- (e.g. tre bambini > watoto XXXwatatu).
 
==== La classe 2 ki-vi ====
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ch-ao, vy-ao
 
*Il numero uno diventa kimoja, mentre gli altri variabili hanno il prefisso vi- (e.g. tre libri > vitabu vitatu).
*Con i numeri, XXX
*Con i verbi alla terza persona, si attacca al verbo la prefisso ki-, vi-: “il libro illustra, i libri illustrano”. Ki-tabu ki-na-eleza, vi-tabu vi-na-eleza.
 
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y-ao, z-ao
 
* Il numero uno diventa "mmoja", mentre gli altri variabili hanno il prefisso wa- (e.g. tre cani > mbwa watatu).
* Con i numeri,
* Con i verbi alla terza persona, il prefisso è i-, zi-, senza nessuna irregolarità.
 
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l-ao, y-ao
 
* Con iI numeri, XXXnon variano.
* Con i verbi alla terza persona, si inserisce il prefisso li-, ya-.
 
==== Classe 5 m-mi (u-i) ====
La classe 5 m-mi contiene tutti i nomi di piante che non fanno parte della classe 4 ji-ma. In particolar modo, la pianta fa parte della classe 5 ma il frutto fa parte della classe 4 (e.g. l'arancia VS l'arancio; la banana VS il banano). Pur non avendo nomi di persona o animali, il resto delle parole sono random. Infine, contiene le parole "maniocchi, gambeorecchie" e simili. sonoSono parti del corpo in coppia, ma "mani, gambe" sono due eccezioni notevoli siccome non sono nella classe 4 ji-ma. Il prefisso del singolare è m-, quello del plurale è mi-. Le due eccezioni al singolare sono muwa > miwa (canna da zucchero) e moto > mioto (fuoco). Se la parola di questa classe inizia in mw-, la semivocale /w/ al plurale cade (e.g. mwembe > miembe, "albero di mango"; mwili > miili, "corpo"). Negli aggettivi qualificativi, i prefissi sono di base m-mi, ma in tutti gli altri elementi grammaticali si usano u/w- e i/y- (davanti a vocale diventano semivocali), ragion per cui la classe si può anche pensare come "classe 5 u-i".
* Gli aggettivi riferiti a nomi di questa classe prendono m- (se iniziano per vocale, mw-) e mi- al plurale (se iniziano per vocale, my-, dunque si crea il solito dittongo; ma se inizia già in i-, quest'ultima cade, quindi non se ne troveranno due di fila: è l'ennesimo fenomeno di caduta vocalica). Si ricorda sempre che alcuni aggettivi sono invariabili in swahili.
* Gli aggettivi e pronomi dimostrativi per la seconda volta hanno un'irregolarità nella radice della deissi prossimale: è hu-, hi-, mentre quella distale è sempre -le. Al singolare prendono "u", al plurale prendono "i":
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w-ao, y-ao
 
* Il numero uno non varia (moja), mentre gli altri variabili hanno il prefisso ma- (e.g. tre occhi > macho matatu)
* Con i numeri, XXX
* Con i verbi alla terza persona, si usa u- al singolare e i- al plurale.
 
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w-ao, z-ao oppure y-ao
 
* Il numero si usa solo con le parole contabili, per logica. In quelle contabili, i numeri si comportano come quelli di classe 3 N o di classe 4 ji-ma (li-ya) in base al loro plurale.
* Con i numeri, XXX
* Con i verbi alla terza persona, i prefissi sono u- al singolare e, se la parola ha il plurale, zi- (plurali che seguono la classe 3 N) oppure ya- (plurali che seguono la classe 4 ji-ma).
 
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kw-ao
 
* Siccome sono nomi di attività astratte, per logica sono non contabili (l'assenza stessa del plurale è sintomatica).
* Con i numeri, XXX
* Con i verbi alla terza persona, il prefisso è ku-.
 
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p-ao
 
* Il numero segue la concordanza
* Con i numeri, XXX
* Con i verbi alla terza persona, il prefisso per la concordanza è pa-.
La classe 8 locativa, l'ultima ancora in uso in swahili, contiene di default una sola parola, il che rende inspiegabile come mai sia stata confezionata un'intera classe per una sola parola (che peraltro ha un sinonimo più maneggevole). In realtà, tutti i nomi di luogo a cui si aggiunge il suffisso -ni (non va confuso con quello dell'imperativo affermativo plurale), che serve a tradurre lo stato in luogo (e.g. a casa, in banca), finiscono in questa classe: è dunque una classe "aperta". Il nome di luogo che finisce con -ni in swahili viene considerato e si comporta come se fosse un nuovo vocabolo a sé, il che spiega meglio come mai la classe locativa accolga "altri nomi/vocaboli", e.g. nyumba (casa) > nyumbani (in/a casa). Per la precisione, si chiamano "nomi locativi/nomi avverbiali/nomi mahali" (a meno che si immaginano come dei generici "nomi di classe 8 locativa").
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Per ottenere un verbo riflessivo dalla forma base (e.g. guardare > guardarsi), si prende quest'ultima, si toglie ku- e si inserisce l'infisso del riflessivo "JI" appena prima della radice (non c'entra con il prefisso di classe 4 ji-ma [li-ya]). Alla forma negativa, l'infisso del riflessivo non cambia. Non si creano mai dittonghi: "jy-" è scorretto. Per coniugare i verbi riflessivi in tutti tempi (forma affermativa e negativa) avendo la radice verbale riflessiva, si seguono le regole già note per ogni tempo.
 
=== '''Domande dirette e avverbi interrogativi +alcune preposizioni''' ===
=== Preposizioni ===
 
'''Domande dirette e avverbi interrogativi'''
 
Per fare una domanda diretta (a cui si risponde di sì o di no) si intona con un tono crescente la corrispondente frase affermativa. In alternativa, a essa si affianca la particella interrogativa "Je, ...?", che assomiglia vagamente all'arabo "hal... ?". "Sì; no" si traduce "ndio/ndiyo; hapana/la". La quarta possibilità è un prestito dall'arabo. Se si dà la risposta completa, si dice di "sì/no" e si ripete il verbo e il contenuto della domanda all'affermativo o negativo: funziona come l'inglese.
 
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* ...nini? (cosa...?)
*...na nini? (con cosa?)
* ...-ko wapi? (dove è...?) [-ko ha l'accordo con le classi. Nella domanda, non si usa il verbo essere: lett. "L'hotel (è) dove?" > Hoteli iko wapi?]
*...wapi? (dove?)
* ...-ko wapi? (dove è...?) '''['''-ko ha l'accordo con le classi. Nella domanda, non si usa il verbo essere: lett. "L'hotel (è) dove?" > Hoteli iko wapi?''']'''
* ...nani? / Nani...? (chi...? Chi...?) '''['''se riferito al soggetto (e non al complemento oggetto diretto), è a inizio frase ed è subito seguito dal verbo. In generale, "nani" significa pure "quale" quando si chiede il nome: è un utilizzo molto particolare. Quindi, "Qual è il tuo nome?" > "Jina lako ni <u>nani</u>?"''']'''
*...na nani? (con chi?)
*...kwa nani? (a chi?)
*...-a nani? (di chi?) '''['''prende l'accordo con il nome di cui non si sa il possessore/i''']'''
* ...vipi? / Vipi...? (come...?) '''['''riferito non solo al modo, ma anche allo stato di salute e all'apparenza di qualcosa''']'''
* ...gani? (quale...? che tipo di...?)